Love Me Once || Harry Styles ✔️

Capitolo 16

Anika's pov

La vita, secondo Emerson, è fatta di ciò che l'uomo pensa durante il giorno.
Mentre la brezza del vento accarezza la mia pelle secca e imperfetta, guardo il cielo e mi rendo conto per la prima volta di quanto sia limpido. E tutto ciò che sono capace di fare prostrando il mio sguardo attento a quella meraviglia della natura, è pensare al verde dei suoi occhi. Il cielo ha affascinato scrittori, artisti, musicisti, filosofi. Il cielo è la contrapposizione piena di visioni al mare pieno di voce di Pascoli. E' quella vecchia pergamena in cui il sole e la luna tengono la loro agenda come sostiene Kreymborg. E' la brezza lieve, limpida e serena su cui fluttuano nuvole imperfette che fa da consolazione ai travagli di Pessoa. E' il motivo per cui Benjamin Franklin non ha mai trovato il coraggio di negare l'esistenza di Dio, poichè niente che circondi l'ateismo intrinseco della terra ne potrebbe mai scalfire la bellezza sconfinata. Ma io non mi lascio incantare dal blu profondo della distesa celeste, io nuoto senza sosta nel verde enigmatico dei suoi occhi meravigliosi. La sensazione che mi provoca osservarli, genera in me una mescolanza di sentimenti di ammirazione e allo stesso tempo angoscia, nel momento in cui confronto la mia limitatezza con il suo infinito mistero. Lo amo tanto da preferire lui a ciò che mi circonda, preferirei i suoi sbalzi d'umore ad ogni giorno illuminato dal calore del Sole. Preferirei che fosse lui ad urlarmi contro piuttosto che udire le risate, i canti, le gioie di qualsiasi altro essere attorno a me. Amo Harry più di quanto Wilde amasse la lieve tenda azzurra che scambiava per libertà, amo Harry più di quanto dovrebbe essere lecito e lo amo talmente tanto da non dirglielo. Se glielo dicessi interromperei il fluire incessante della sua anima verso la ricerca della serenità, mentre lui, merita la serenità più di chiunque altro, persino più di quanto io abbia bisogno del suo calore, del suo respiro e delle sue labbra.

"Grazie Anika..."

Alzo lo sguardo scossa dall'impeto improvviso della sua voce e credo che il mio sussulto lo faccia sorridere, poichè come me, è pienamente consapevole del fatto che non ha mai dimostrato gratitudine nei miei confronti, ne attraverso i gesti, tanto meno che con le parole. Questo per me significa molto più che qualsiasi altra cosa egli avrebbe potuto dire o fare, significa che in un modo o nell'altro anche io ho lasciato in lui un segno. Forse non è indelebile come il mio, forse sbiadirà sepolto tra le intemperie del tempo, forse lo dimenticherà, ma non importa. Non importa perchè lui non è mai stato più mio di come lo è adesso, e probabilmente non sarà mai più mio di quanto lo sia ora.

"Non devi ringraziarmi, mi ha fatto piacere aiutarti" Lo guardo bene, lo osservo poichè sono terrorizzata che un giorno l'immagine di lui qui difronte a me possa scomparire, lo osservo per incastrarla bene nel cuore, lo osservo per incatenarla con il mio amore.

All'improvviso la sua mano destra raggiunge la mia guancia, la accarezza piano, molto lentamente quasi volesse usare i suoi riflessi per potere memorizzarne la forma al tatto. Questa mia parte del corpo si adatta perfettamente alla sua forma, ed il mio egoismo mi spinge a poggiare le mie dita sopra le sue per impedirgli di allontanarla. Non lo guardo neanche più perchè se mi concedessi di assaporare due dei suoi sensi contemporaneamente sarebbe troppo per me. Troppo perchè già qualche lacrima scandisce il momento bagnando le mie guance. A stento riesco a mordermi le labbra per trattenere il gorgogliare dell'acqua sul mio viso ed i rumori dei miei singhiozzi strozzati.

"Lo sai..." Mi sussurra avvicinandosi piano al mio viso senza interrompere il nostro contatto.

"Non capisco" gli dico di rimando perchè in preda alla confusione delle sue parole, accentuata dal sorriso sghembo formatosi sulle sue labbra perfette.

"Tutto... Sai perfettamente tutto... Tutto quello che non so dirti e nemmeno dimostrarti... Tutto quello che non ti permetto di dirmi e di dimostrarmi, perchè non sarei mai capace di andare via se solo lo facessi"