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Saluto la sala da bar, che si trova subito dopo questo ingresso lato giardino, con il balcone chilometrico e i seggiolini per bere come nei locali, e mi accingo a salire le scale, direzione: presunta camera da letto di Bieber. Sento del rumore fastidioso in sottofondo, e una voce schiamazzare. Secondo il padrone di casa quella è musica ed è lui che sta cantando, ma sono opinioni.

Evidentemente sta facendo delle prove private in vista del tour, a bassa voce, per fortuna, così riesco a restare concentrato. 

Dallo zaino prendo e indosso la maschera da gatto che ho portato giusto per l'occasione, è parecchio inquietante. Un grosso volto di un micio bianco con l'aria imbronciata, occhi azzurri circondati da una maschera nera come quella di Zorro, e grosse orecchie a punta. Immagino il mio volto ora e abbozzo una risatina. So che Bieber aveva un cane e ora ha la fissa di portarsi in giro una scimmietta, magari ha paura dei gatti o semplicemente li odia. Lo voglio spaventare per bene, e soprattutto voglio evitare di farmi riprendere da qualche videocamera accesa o durante una sua chat con skype, non si sa mai. Aggiungo al vestiario anche un paio di guanti aderenti e sottili, per non lasciare impronte da nessuna parte, e avere la massima mobilità.

 Aggiungo al vestiario anche un paio di guanti aderenti e sottili, per non lasciare impronte da nessuna parte, e avere la massima mobilità

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Arrivo al piano di sopra, mi fermo giusto un minuto per captare eventuali segnali di pericolo, poi giro a sinistra verso la sua camera. Ci siamo quasi. Il sorriso nascosto sotto la maschera si allarga sempre di più.

Il corridoio è al buio, ma la sua porta d'entrata è aperta e vedo la sua stanza; è ampia, non ha un letto grande, ma c'è molto spazio e ha un'ampissima vetrata semicircolare che mostra solenne tutto il panorama di Beverly Hills; Los Angeles illuminata troneggia un po' più in là. La camera ha esattamente la forma di un campo da baseball. 

Mio caro Justin, il battitore è arrivato, non ti sarà concesso di arrivare in prima base, ti mostrerò come si fa un bel fuori campo, e sarai eliminato prima.

È lì, in pantaloncini e canottiera, mentre sta ripassando rivolto verso LA; che coglione, persino in casa tiene quel solito berretto grosso il doppio della sua testa. 

Si muove come se avesse un pubblico davanti, come se fosse sul palco, quindi mi fermo sulla soglia della porta in silenzio a braccia conserte, aspettando trepidante il momento in cui saltellerà verso la sua sinistra, e con la coda dell'occhio vedrà una figura che ingannerà la sua memoria la quale gli suggerirà prepotente "Justin, c'è una cosa strana là che non ci dovrebbe essere", e lui prenderà un colpo; la prima botta di paura della sua lunga, ultima serata. 

Ecco, ora il moccioso ha finito di rivolgersi verso il pubblico fantasma alla sua destra e decide di regalare la sua prestazione anche ai fantasmi di sinistra. Come avevo previsto, con la coda dell'occhio nota qualcosa. Mentre ancora sta cantando, dà un occhiata veloce verso la mia direzione, senza metterci troppa attenzione, e poi continua a guardare Bev Hills, ma le sinapsi bruciacchiate dalla droga e dalla vita spericolata lo avvertono qualche istante dopo del pericolo e in quel momento si volta verso di me con un urletto e un salto all'indietro. Adesso sì che mi ha notato, il cuore deve battergli così forte adesso, uno spavento bello grosso, poverino.  

Idols Killer (pausa forzata e presumo lunga)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora