- Justin sei un idiota, un vero idiota! – esclamo passandomi le mani tra i capelli.
Se non fosse stato per lui e il suo stupido scherzo adesso non ci troveremmo in questa situazione, sento che potrei davvero ucciderlo in questo momento, tanto ormai non ho più nulla da perdere.
Oh mio Dio, mi immagino già i commenti di mia madre "Mess Marie Walt io e tuo padre ti abbiamo cresciuta meglio di così", tutte le mie vecchie amiche del liceo e i pettegolezzi che faranno girare anche se ormai non ci vediamo da quasi tre anni ma soprattutto sarò praticamente uccisa da tutte le ammiratrici del mio ragazzo e quelle di Justin e probabilmente una volta finito con me si sbraneranno tra di loro! Devo assolutamente trovare una soluzione prima che Harry o chiunque altro lo venga a sapere, quel povero ragazzo si ritroverebbe a pezzi e sicuramente non mi rivolgerebbe mai più la parola.
- Mess calmati un attimo...- sussurra Justin mentre tenta di appoggiarmi una mano sulla spalla.
Scatto immediatamente e lo fulmino con lo sguardo, sono sicura che se potessi vedermi in questo momento mi farei paura da sola – non ti azzardare a toccarmi! – grido – è tutta colpa tua e del tuo stupido scherzo idiota! –
- Lo so e mi dispiace, ma non pensavo ci stessero osservando –
- Non pensavi ci stessero osservando eh? No Justin, tu non stavi pensando e basta! Dovevi immaginarti che dopo il tuo stupido scherzo ti avrei comunque preso per i capelli, ma adesso non ha più importanza, dobbiamo trovare una soluzione e al più presto anche, Harry non deve vedere quella fottuta foto! –
- Harry non deve vedere la foto perché non vuoi perderlo o perché hai paura di rovinarti la reputazione? –
- Cosa cazzo hai appena detto? –
- Mi hai sentito benissimo –
- Ascolta brutto imbecille io non so chi tu ti creda di essere ma sta pur certo che non rimarrò qui a sentirti sparare sentenze per un errore che tu hai commesso quindi adesso muovi quelle gambette che ti ritrovi e cerca di fare qualcosa di utile! –
- Non hai ancora risposto alla mia domanda – dichiara sorridendo.
- E non ho intenzione di rispondere –
- Ah ah, ti correggo, non sai cosa rispondere –
Rimango in silenzio per alcuni attimi aprendo poi la bocca per dire qualcosa, quando capisco che in realtà non ho nulla da dire la chiudo subito passandomi le mani sul viso, sento che sto per piangere, sono stanca e voglio solamente tornare in hotel, andare a dormire e rimanere tra le coperte più a lungo possibile finché tutti i miei stupidi problemi non saranno risolti.
- Ehi – Justin si avvicina – non fare così domattina sistemeremo tutto –
- Non ne posso più! – grido – ogni volta che tutto sembra andare per il verso giusto succede qualcosa che mi fa impazzire più di prima! – lascio che le lacrime mi scendano lungo le guance, tanto ormai non riuscirei più a calmarmi nemmeno se lo volessi.
- Cazzo Mess, no, non piangere – dice il biondo circondandomi le spalle con un braccio, lo lascio fare, ormai la situazione non potrebbe peggiorare in alcun modo – non so cosa fare quando la gente piange – dichiara.
Mi abbraccia ancora accarezzandomi la schiena, riesce sorprendentemente a farmi calmare – mi dispiace per averti urlato contro prima – soffia sul mio orecchio riempiendomi di brividi.
- Non fa niente, devo dire che anch'io non mi sono proprio comportata da adulta –
Rompo l'abbraccio pochi attimi dopo e allontanandomi di alcuni centimetri da Justin vengo colta da una sensazione strana, la ignoro, è da dopo il concerto che sono piena di sensazioni alquanto singolari; il biondo mi affianca mentre ricominciamo a camminare verso l'hotel, ormai non dovrebbe mancare tantissimo.
- Allora- inizia Justin spezzando il silenzio imbarazzante che si era creato – per quanto starai in tour? –
- Altri sei mesi circa – rispondo sospirando.
- Non sembri molto entusiasta –
- Sì lo sono, adoro cantare, fare concerti, viaggiare, ma detesto tutto il contorno, sai no? Le interviste, i giornali di gossip le manifestazioni e tutte quelle persone che non riuscirai mai a conoscere davvero perché cambiano faccia ogni volta che le guardi, poi mi manca la mia famiglia –
- e Harry-
- Harry cosa? –
- Non lo nomini mai –
- E' perché non amo parlarne, non è che non mi manchi, ma non stava andando tutto così bene prima di partire per il tour, non vorrei peggiorare la situazione –
- Come potresti peggiorarla? Siete a chilometri e chilometri di distanza –
- Beh, prima di partire litigavamo spesso, sembrava come se fosse diventato tutto troppo abitudinale, non c'era più niente di nuovo ma allo stesso tempo mi sentivo tranquilla perché sapevo sempre prevedere cosa avrebbe detto o fatto, sapevo quando era arrabbiato o quando era infastidito e quando invece aveva voglia di parlare, era tutto semplice con lui. Adesso con il fatto del tour e del non vederci per settimane sono sicura che riusciremo ad aggiustare tutto. –
- Ma tu lo ami no? Non è questo l'importante? –
- Come scusa? –
- Tu lo ami? –
Perché non riesco a dirgli di sì? Che lo amo tantissimo e mi manca da morire averlo attorno 24 ore su 24, rimango come incollata in mezzo al marciapiede non riesco nemmeno più a camminare, possibile che una domanda così semplice mi spiazzi tanto da non essere capace nemmeno di pensare? Sento lo stomaco in subbuglio e la testa mi gira così forte che non riesco nemmeno a farla funzionare nel modo giusto.
- Mess? –
- Si? –
- Tu ami Harry? –
- Beh...s-sì, certo che lo amo, dopo due anni è logico no? –
- Credo di sì – si morde il labbro – dopo due anni dovresti esserne sicura almeno –
- Ma io ne sono sicura –
- Certo –
- La tua ironia non mi piace più improvvisamente –
- Prima ti piaceva? –
- Non ho mai detto questo –
Scoppia a ridere tenendosi le mani sullo stomaco, come un bambino e improvvisamente rido anch'io, due idioti che alle due del mattino ridono in mezzo alla strada, vicino ad uno degli alberghi più lussuosi di tutta la Florida, se lo raccontassi potrebbero rinchiudermi in un manicomio.
Una volta arrivati in hotel recuperiamo le chiavi della stanza nella hall e poco prima di poterci salutare il mio telefono squilla, lo recupero dalla tasca dei jeans e controllo l'ID.
E' di nuovo Harry il che è preoccupante perché non mi chiamerebbe mai considerando l'orario e il fatto che mi abbia chiamato meno di due ore fa.
Mi lascio immediatamente prendere dal panico e subito la mia mente ricollega la sua chiamata alla foto compromettente di poco fa, diavolo, se l'ha vista posso considerarmi morta e sepolta!
- P-pronto? –
- Amore! – esclama e io tiro un sospiro di sollievo, non ha visto nulla.
- Ehi tesoro – rispondo atona.
- Stavi dormendo? –
- Beh in realtà no, ma ti rende conto di che ore siano? –
- Non ha importanza, sei sveglia! Comunque ho una buona notizia e una cattiva, quale vuoi sentire per prima? –
- Ehm...la buona? –
- Mi è stato riferito che qualcuno tra pochi giorni si esibirà a New York, beh indovina? –
- Cosa? –
- In quegli stessi giorni noi ci esibiremo a Princeton e potremmo passare un bel po' di tempo insieme! –
- Ma è magnifico! E la cattiva notizia? –
- Beh tesoro sembra che mi avrai attorno per un bel po' di giorni –
In tutto questo tempo Justin continua a guardarmi senza aprire bocca, dopo qualche minuto si dirige verso l'ascensore premendo il tasto della chiamata sempre senza proferire parola.
- Che succede? – chiedo affiancandolo.
- Come? –
- Ho chiesto che cosa ti succede –
- Oh niente, niente sono solo stanco - dice sbadigliando – beh credo che non ci vedremo per un bel po' dopo questi tre giorni –
- Perché? Dov'è la tua prossima tappa? –
- Francia –
- Oh – rimango quasi delusa, non so, forse mi sono abituata un po' troppo ad averlo tra i piedi.
- Non essere dispiaciuta, c'è abbastanza Bieber per tutti –
- Allora non ti offendi se ne faccio a meno? –
- Sei tu quella che ci perde –
L'ascensore si ferma al quinto piano e Justin scende salutandomi con la mano – ci vediamo domani al mio concerto, mi raccomando, puntale! –
- Sarò quella nel backstage –
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Celebrities
Romance- E poi Justin? La tua vita non è differente dalla sua! Non ci vedremmo mai comunque, spariremmo in tour per mesi e io non ce la faccio, cosa mi dice che con te sarebbe diverso?- - Una differenza c'è Mess!- grida - tu ami me, non lui, solo me e se d...