Cadute del tutto accidentali

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La settimana era passata in fretta. Quando Marlee si alzò, il sabato mattina, era di buon umore, il chè era una cosa davvero anomala per lei, che ogni giorno si alzava con il piede sbagliato.
La mattina passò velocemente. Arrivato il pomeriggio, Marlee prese la borsa e i soldi, e uscí di casa.
Alle quattro aveva appuntamento con le altre nella piazzetta davanti scuola.
Come ogni volta, Allison arrivó mezz'ora dopo. Conoscendola, però, le avevano dato appuntamento alle tre e mezza, perciò era arrivata in orario. Radunato tutto il gruppo, si diressero verso la loro meta. Pagato, ed entrate nell'atrio, un signore muscoloso e simpatico, illustrò loro come funzionava il gioco. Poi fece mettere ad ogni ragazza ginocchiere e gomitiere, in modo tale che, se fossero cadute, non si sarebbero fatte male. Alchè Jade, si fece prendere dal panico
-Cosaaaa. C'è il rischio di cadere
-Fiorellino, anche mentre stai per strada c'è il rischio che prendi una buca e cadi, facendoti male- disse il tizio muscoloso e simpatico chiamato Bob.
Infine si misero il corpetto che aveva delle zone che potevano essere colpite, e impugnarono la pistola.
Nel momento in cui stavano per entrare "nell'arena", Marlee sentí una voce molto familiare
-Non riesci a stare lontano da me, vero zuccherino?!?
-Sembra che l'universo sia contro di me in quest'ultimo periodo. Basta pensare al fatto che sono capitata al banco con te. La ricerca insieme. E ora questo. Mi lascerai mai in pace??
-Hey guarda che non ti stolkero mica. Io Jordan, Nash, Felix e Rob siamo venuti qua per divertirci- disse Bryan
Poi Marlee vide qualcosa di strano, di molto strano. Elinor si allontanò dalle ragazze e andò ad abbracciare Felix. ABBRACCIARE.
-Allora Fel per lunedí tutto confermato- chiese Elinor allegra.
-Yes, vieni a casa mia, cominciamo a fare la ricerca e poi ci vediamo il quarto episodio di Star Wars- disse Felix sorridendo
-Grandioso, non vedo l'ora di rivedere Harrison Ford da giovane, perchè diciamocelo, era un grande gnocco.
-Giá.... Cioè volevo dire per una donna è un bell'uomo.
-Scusate se vi disturbo, ma Elinor se non te ne sei dimenticata dovremmo fare la partita- disse Marlee, ancora sconcertata dal comportamento cosí amichevole tra i due.
-Propongo di fare un maschi contro femmine, dato che anche noi giochiamo- propose Jordan.
-Assolutamente no. Fareste come al solito i cretini, e io voglio godermi questo pomeriggio- disse Marlee con fermezza.
-Secondo me invece, hai paura di perdere, bambina- disse Jordan sottolineando l'ultima parola.
-Non ho paura di perdere contro dei babbuini come voi- disse la ragazza con aria di superiorità.
-Allora zuccherino non avrai problemi a sfidarci. Per rendere la cosa ancora piú interessante potremmo fare una scommessa: il gruppo che perde, paga la cena all'altro- disse Bryan con aria compiaciuta
-Ci stiamo- dissero improvvisamente Elinor, Izzy e Allison contemporaneamente
-Dai Marlee sará divertente. In piú abbiamo una piccola possibilitá di vincere e ci pagherebbero la cena. Daiiii.
-Jade, Jennifer, che ne dite-
-Se mi assicurate che riuscirò a sopravvivere, allora ci sto- disse Jade
-Me gusta l'idea. Ma si facciamolo- disse Jennifer
-Allora è andata. Si combatte per la cena- disse Marlee agguerrita.

Dentro era tutto buio, tranne in alcuni posti dove c'erano luci al neon rosse, blu e verdi. Era tutto un labirinto, strutturato su due piani. Marlee rischiò un paio di volte di sbattere contro il muro. Elinor invece inciampò tre volte nelle grate che stavano a terra, e una volta sbattè contro il muro
-Credo che ne uscirò tutta tumefatta- disse Elinor con aria dolorante.
-Non riusciremo mai a colpirli se stiamo tutte insieme. Dobbiamo dividerci- disse Izzy.
In effetti la tattica proposta da Isabel funzionò veramente. Jade, con sua grande sorpresa, riuscí a colpire Nash due volte e una Jordan. Isabel abbattè la sua furia su Rob. Allison e Jennifer si erano ritrovate nel labirinto e avevano attaccato Felix. Marlee ed Elinor, sbagliando, si erano colpite due volte tra di loro.
-Guarda un po' chi ho trovato- disse Jordan rivolto a Marlee, che gli dava le spalle.
La ragazza non si girò nemmeno, ma cominciò a correre con tutto il fiato che aveva. Marlee, nonostante fosse smilza e magrolina, correva come un treno, quindi non le fu difficile seminare Jordan in quel labirinto. Mentre correva, molte volte si girava per vedere se avesse alle costole Jordan. E fu cosí che, non vedendo dove andava, sbattè contro Bryan. I due ragazzi caddero una sull'altro.
-ahio, che dolore- disse Bryan ancora disteso per terra.
-Scusa, scusa, scusa io non volevo. Stavo guardando se qualcuno mi stesse seguendo e tu non eri davanti a me e il momento dopo stavi lá. Ti giuro che non l'ho fatto apposta. Ho immaginato molte volte di ferirti gravemente, ma non in questo modo- disse Marlee seriamente preoccupata.
-Non fa niente. Solo che è la seconda volta che trovi una scusa per saltarmi addosso- disse Bryan, divertito dalla reazione sconcertata di Marlee.
Marlee non perse l'occasione e sparò a Bryan
-Brutta str...-
-Linguaggio Bryan- disse Marlee ridendo, mentre si allontanava velocemente dal ragazzo.

Alla fine le ragazze, con lo stupore di tutti, erano riuscite a vincere. Elinor e Allison avevano cominciato a ballare quella che a Marlee sembrava una danza tribale della vittoria
-Cibo gratis. Che gioia. No vi giuro, se non avessi perso la sensibilitá della faccia dopo l'ultima caduta, piangerei- disse Elinor
-Allora dove avevate intenzione di andare???- chiese Nash
Le ragazze si guardarono e dissero in coro
-CINESE!!!-

Arrivati al ristorante, si erano accomodati nell'angolo piú appartato del locale.
-Io afo if cifese- disse Marlee con tutto il cibo ancora in bocca.
-Lo avevamo capito, zuccherino. Però non riesco a capire, quale persona va dal cinese e si prende le patatine fritte. A questo punto potevamo portarvi in un fast food e avremmo speso molto di meno.
-Che tirchio che sei- disse Jennnifer dopo aver ingoiato il suo involtino primavera
-Non sono tirchio, penso solo a risparmiare i miei soldi
-Allora hai fatto male a scommettere con noi- disse Elinor, sospendendo un attimo la conversazione con Felix.
-Ero sicuro che avreste perso
-Bhe ti sei sbagliato alla grande. Le donne regnano- disse Marlee, guadagnandosi il consenso delle amiche.

La serata passò velocemente e stranamente bene, si scoprí a pensare Marlee. Non si era mai soffermata a pensare che quei ragazzi non erano solo dei rompipalle, sapevano anche essere simpatici quando volevano e quella era una di quelle volte.
Bryan fece una battuta tanto divertente, che a Marlee uscí l'acqua che stava bevendo, dal naso, provocando in questo modo una risata generale.
Purtroppo, non essendo maggiorenni, le ragazze avevano un coprifuoco da rispettare. "Alle dieci a casa" avevano detto i genitori.
Cosí, al momento di salutarsi con i ragazzi, Marlee era un po' triste. Si stava davvero divertendo quella sera.
-Allora io vado- disse Elinor
-Hey El aspetta, ti accompagno io- disse Felix con il suo solito tono gentile.
-Che galante che sei- disse Elinor, arrossendo leggermente.
Jade raggiunse la macchina dei suoi, che la erano andata a prendere
Izzy e Jennifer andarono con Rob e Nash alla fermata dell'autobus. Allison e Jordan si avviarono nella stessa direzione, abitando vicini.
-E cosí siamo rimasti solo io e te, zuccherino-
-A quanto pare-
-Dai ti accompagno a casa, tanto non abitiamo lontani.

Dopo un po' che camminavano, Bryan interruppe il silenzio che portava un velo di imbarazzo.
-Sai, è dura da ammettere, ma non sei cosí rompipalle come pensavo. Certo anche tu hai i tuoi momenti da "ho le mie cose", ma il resto del tempo sei sopportabile.
-Devo prenderlo come un complimento???
-Libera interpretazione
-Va bene, anche tu ogni tanto sai essere sopportabile, se non addirittura simpatico
-Musica per le mie orecchie.
-Si ma non ti pavoneggiare troppo, altrimenti potrei cambiare idea in ogni momento.
-Propongo una tregua. Abbiamo capito che possiamo sopportarci a vicenda, quindi possiamo provare anche a essere amici....che ne dici
-Si, mi piace questa idea. Allora amici- disse Marlee tendendo la mano verso Bryan
-Amici- rispose il ragazzo stringendogliela
-Io sono arrivata. Ci vediamo lunedí
-A lunedí, amica- disse Bryan strizzando l'occhio.
Mentre il ragazzo se ne stava andando, Marlee si girò verso il portone di casa. Aprí la porta dell'ingresso, non riuscendo a togliere, però, un sorriso spuntato alle parole di Bryan.

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Ed ecco anche il settimo capitolo. Non so perchè ma mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo. Cosa ne pensate??

-percabeth_12_18

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