C'era un rumore fastidiosissimo di gocce che cadevano.
Plin plin plin.
-Sofia.-
Mi costrinsi ad aprire gli occhi.
Non ero a casa.
Non ero a scuola.
Non ero in un ospedale.
Era una posto simile all'Eichen House, ma la stanza in cui mi ritrovavo era vuota. Cioè, proprio vuota non era. C'erano diversi fili e cavi che si collegavano a caldaie, bottoni di diverso colore, i muri erano ammuffiti e c'era davvero molto freddo.
-Sofia..?-
Ancora quella voce.
-Lilith? Sei tu?-
Mi sedetti sul divano in cui restavo stesa fino a un minuto fa e mi guardai intorno.
-Allora l'umana è sveglia.-
Quest'altra voce era più cupa, spaventosa e presto mi trovai davanti la Vampira e un ragazzo. Un ragazzo dai capelli biondi e occhi bruni.
-Cosa ci faccio qui? Che mi è successo?-
Solo in quel momento realizzai che la ferita allo stomaco era sparita, solitamente ci mette più tempo a guarire.
-Sei nella tua testa e non puoi scappare da nessuna parte, non puoi riprenderti il tuo corpo, non puoi tornare dai tuoi amici. Non sei neanche morta, dato che hai solo fermato i nostri piani, tu ci servi.-
Cominciai a essere già stanca di quella conversazione e mi alzai.
-Devo fare da "bambola" per soddisfare i vostri bisogni, per caso? Non se ne parla.-
Il ragazzo rise di buon gusto, poi si avvicinò lentamente e mi prese il polso, scaraventandomi contro il muro. Soffocai un gemito di dolore, per poi sentire la sua voce nel mio orecchio.
-Tu farai tutto quello che noi ti diciamo...-
Mi guardò negli occhi, per poi mostrare la sua vera natura.
Si trasformò velocemente in una creatura orrenda, dai denti storti e appuntiti, la pelle totalmente bruciata e una corporatura più grande.
-Che tu lo voglia o no.-
Mi accorsi che stavo tremando, ma non per il freddo questa volta. Mi faceva paura, non solo che due creature mi stavano minacciando, avevo paura di sapere dov'era davvero il mio corpo, se i miei amici stavano davvero bene, se sarei rimasta rinchiusa qua dentro nella mia testa per sempre. Avevo paura di non rivedere più nessuno.
Così, appena i due ragazzi se ne andarono da quella stanza, crollai in un pianto.
Mi stesi nuovamente nel divano, coprendomi gli occhi con i palmi delle mani e non smisi di piangere finché non mi addormentai di nuovo.
Mi svegliai dopo alcune ore, sempre più confusa. Questa volta non c'era quel fastidioso rumore. C'era silenzio.
E continuò così per giorni. Ogni volta che mi svegliavo mi trovavo in una stanza diversa, ma vuota. Senza l'ombra di nessuno, con un silenzio tremendo. Non provai nessuna emozione. Solo silenzio. Era tutto vuoto in quelle stanze. Non avevo idea di cosa realmente succedeva fuori. La mia mente era totalmente vuota, morta.
A volte il ragazzo tornava per controllare alcune cose, ma la Vampira non tornò più. Avevo già perso le speranze, così smisi anche di pensare.
STAI LEGGENDO
The Angels of Beacon Hills || 1. Ritorno al passato
FanfictionSofia McCall vive a Beacon Hills. Anzi, viveva. Capelli neri, occhi marroni quando decide di essere umana e rossi quando decide di essere vampira. Frequenta il Liceo di Beacon Hills, ovviamente. Mh, forse è meglio dire: frequentava. Perchè Sofia è m...