Capitolo 27

213 15 2
                                    

La mancanza di Anna mi sta uccidendo, ormai non so più dove cercarla.
" Devi rilassarti Rocco... Vedrai che la troveremo.. " - perché cazzo non sta un po' zitta sta qui? Lo sapevo che non dovevo portarmela a presso.
" Si certo.. " - rispondo indifferente.
Guardo nello specchietto retrovisore e noto quanto sia pallido il mio volto. Stiamo girando da ore in macchina, finendo nei posti più sperduti e improbabili di Napoli, che nemmeno io conoscevo.
Melissa sospira, abbassando il capo.
So a cosa sta pensando, 'é colpa mia' e ha ragione. Se avesse raccontato la verità sin da subito, tutto questo non sarebbe successo, io riavrei ancora la mia donna!
" Merda! " - urlo, battendo forte le mani sul volante. Il cuore mi batte a mille, l'ansia é soffocante.
Respiro a tratti e velocemente, ma devo calmarmi. Melissa accanto a me, sta in silenzio, terrorizzata.
" Sto per impazzire, non ce la faccio più! La rivoglio! " - urlo disperandomi e scoppiando in un pianto liberatore. Mi sfilo gli occhiali e mi copro la faccia con una mano, continuando a singhiozzare. Melissa timidamente, poggia una mano sulla mia schiena, accarezzandola piano, cercando di consolarmi, ma la scanso bruscamente. Mi giro verso di lei guardandola con occhi di fuoco ma poi mi ritraggo, notando i suoi occhi spaventati. Cerca di rannicchiarsi nel sedile alle bell'e meglio, imbarazzata e si schiarisce la gola un paio di volte. Ah beh, ora mi sento pure in colpa.. É anche incinta e dovrebbe mangiare, invece siamo a sei ore dopo il pranzo ed é già buio. Come passano in fretta i mesi.
" Dai su.. Ti porto da qualche parte " - dico burbero - " Andiamo a mangiare? " - mi chiede speranzosa lei ed io afflitto, annuisco.
Arriviamo poco dopo in un locale tipo MC Donald, Burger King se non sbaglio, dietro ad un distributore e non appena entriamo, subito l'odore delizioso della carne sfrigolante e della pancetta mi entrano nelle narici, dandomi alla testa. Mi viene un capogiro ma Melissa mi tiene su per un braccio. Ok lo ammetto, ho un pò di fame.
" Vieni, cerchiamo un tavolo " - dice lei, anche se non penso che possa essere una sfida così ardua dato che il locale é mezzo vuoto.
Ci sediamo e ordiniamo. La cameriera somiglia ad Anna e un paio di volte mi sono bloccato a fissarla come un baccalà.
Lei imbarazzata, ha distolto lo sguardo e se n'é andata con le nostre ordinazioni. A portarci le pietanze, fu un altro cameriere.
Ridacchio sotto i baffi, Melissa lo nota ma non dice nulla.
Divoriamo i nostri panini in poco tempo e facciamo anche il bis, e dopo una sosta in bagno, paghiamo e torniamo in macchina. L'aria fredda mi sferza il volto stanco, deridendolo.
Come entriamo in macchina, mi attacco subito al cellulare e noto d aver perso cinque chiamate da Clementino. Mi metto la cintura e parto, alla ricerca della mia ragazza, dopodiché passo il telefono a Melissa.
" Chiama Clemente e metti il vivavoce " - le dico, e lei senza nemmeno pensarci due volte, lo fa.
Me lo avvicina sotto il mento, mentre continuo a guidare e ogni tanto controllo se ai lati della strada c'é qualcuno.
Il telefono squilla incessantemente, fino a quando la voce ubriaca di Clemente risponde, ma cade la linea.
" Fanculo " - dico - " Richiamalo, fammi sto favore " - e la ragazza accanto a me, lo fa squillare ancora. Ad un tratto, il mio battito si blocca.
Una figura, sul ciglio della strada. Snella, alta, lunghi capelli castani in boccoli disordinati che ricadono dolcemente sulla schiena, gli occhi non li vedo bene ma riconoscerei quel tailleur ovunque.
" Eccola! " - urlo indicandola, e allo stesso tempo, risponde Clementino.
" We fra.. " - " Clemé l'ho trovata! Cazzo l'ho trovata! " - urlo entusiasta, mentre la raggiungo velocemente con la macchina.
" Rocco... Io sono contento fra ma, vedi.. Mi ha fatto impazzire.. " - ridacchia e io sento il sangue gelarsi nelle vene. Accosto un attimo e prendo il telefono in mano.
" Cioé? Puoi ripetere? " - " Fa dei pompini da Dio! Dovresti provarli.. " - continua con la mente annebbiata dall'alcool, mentre la mia si sta annebbiando di ira.. Ira pura.
" Pom...pomini? " - balbetto - " Sisi ja amico, non prenderla male, é stata lei a venire da me! Voleva che la ospitassi a casa perché tu ti stavi occupando della biondina.. E io, l'ho accolta.. " - " Te la sei scopata?! " - urlo feroce e per un attimo non risponde - " Beh...può essere " - " Dio non ci posso credere..Non può essere " - dico passandomi le mani sul volto, frustrato.
Ma come? Io la cercavo come un dannato mentre lei se la faceva con Clementino?? Il mio migliore amico? - " Di che cosa ti lamenti fra, te ti sei scopato la...come si chiama...Melania! " - " Melissa " - lo corregge lei - " Vabbo, quello che é e l'hai pure messa inc.. Aspetta ma voi due siete assieme? " - " Si, stavamo cercando quella puttanella, siamo quasi otto ore in macchina per lei... Invece era con te.. " - mormoro a denti stretti con un tono di voce che non riconosco nemmeno io, dopodiché chiudo la chiamata. Riaccendo il motore, guidando tranquillamente senza dire nulla, ma quando sono a una decina di metri da Anna, che si guarda intorno spaventata e infreddolita, mi fermo un attimo e rifletto sul da farsi. La mia mano in auto, la marcia ingrana - " Rocco.. Per favore rilassati " - sussurra Melissa ma non l'ascolto. Schiaccio l'acceleratore al massimo e parto.
" Rocco ma cosa stai facendo?! " - urla allora la ragazza accanto a me - " Rocco fermati! Così le andrai add... " - ma non fa in tempo a finire la frase, che urla spaventata, subito dopo l'impatto.
Il parabrezza é coperto di sangue e il mio sguardo vuoto come la mia anima.

~Na Stanza Nostra~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora