~Na Stanza Nostra~

Capitolo 21

Dopo essermi vestito alla velocità della luce ho svegliato Anna nella maniera più dolce possibile. Devo cominciare a prepararla, non posso nasconderle una cosa del genere.
" Amore, sei pronta? " - urlo dal salotto dopo venti minuti, e lei mi risponde a scoppio ritardato dopo circa tre minuti - " Si amore... Un attimo, mi spazzolo e arrivo! " - dice allegra e sono contento che sia così serena, era da tanto che non la vedevo sorridere... Peccato che l'incantesimo si spezzerà non appena scoprirà ciò che sta accadendo. Un bambino. Dio mio, mio figlio.. Avevo sempre desiderato diventare padre, ma avrei voluto che accadesse assieme alla donna della mia vita, assieme ad Anna. E mentre rifletto, la fronte corrucciata, sulla soglia del salone si profila la figura della mia ragazza. É splendida come sempre: porta dei jeans neri molto eleganti che danno risalto alle sue gambe lunghe e snelle, un maglioncino bianco a collo alto e una giacca di pelle nera. Ai piedi calza delle ballerine, ha i capelli sciolti davanti e un semplice rossetto magenta che fa brillare ancora di più le sue labbra.
" Sei bellissima.. " - le dico sinceramente ammirato a bocca aperta. Mi sorride e, negg a miserij, se potessi ora la mangerei di baci. Purtroppo però non é la situazione più adatta.
" Grazie amore.. Anche tu! Allora?...dove mi porti di bello? " - mi chiede allacciando le braccia intorno al mio collo ed io, inalando a fondo il suo profumo, la stringo a me più che posso, come per paura che da un momento all'altro possa allontanarsi. Le do un lungo e caldo bacio in modo da imprimere un'ultima volta nella mia mente, il suo sapore dolce -
" Piccola, stasera avverranno dei cambiamenti...cose che potranno influenzare negativamente o positivamente la nostra vita, tutto dipende da noi.. " - dico poi staccandomi e mi guarda confusa - " Cosa stai cercando di dirmi? " - oddio, sto soffocando per l'ansia, così per mascherare tutto, mi volto dall'altra parte e le dico - " Dobbiamo andare da Melissa " .
La reazione non é immediata, sembra quasi che non stia respirando, e per accertarmene, torno a guardarla. Guarda verso la finestra, lo sguardo perso. É pensierosa. Con un gesto stizzito della mano, sposta una ciocca di capelli dal viso - " Perché? " - chiede semplicemente - " Deve dirti una cosa.. " - " Dire a me? " - " Cioè no! Nel senso che.. Insomma riguarda me e lei ma... Dovresti sapere.. Io non.. - " - incespico fra le parole e lei mi guarda male - " Io non ho nulla da dirle e tanto meno mi interessa sapere cosa vuole " - dice acida e mi vengono i brividi osservando come il suo viso é sbiancato di colpo - " Ti..ti prego.. É una cosa importante.. " - dico seguendola mentre si dirige verso la nostra camera - " In questo momento ho davvero bisogno di te.. " - " Ti piace? " - spara lei d'un tratto lasciandomi sbigottito.
" Cosa? No! No Anna no.. Però.. " - " Però? " - insiste e io mi sento sprofondare. Ciò che temevo accadesse, sta succedendo davvero. Si sta allontanando.
" Anna... Siediti un attimo, per favore.. " - " Mi stai lasciando per lei? " - " No cazzo no! Voglio solo renderti partecipe di un avvenimento che cambierà la mia vita! E dato che tu fai parte della mia vita volevo dirti che... Melissa é incinta.. Aspetta un figlio da me! " - sbotto al culmine della pazienza e come alzo lo sguardo, vedo la faccia terrorizzata di Anna.
Si porta una mano alla bocca per soffocare un singhiozzo e gli occhi le si inumidiscono. Oh no, per favore, no...
Mi avvicino a lei ma mi tiene a distanza con una mano.
" Ok.... Ok co..come puoi esserne sicu..sicuro? " - mi chiede con voce tremolante e per un attimo mi mostro titubante.
Punta all'istante i suoi occhi nei miei, accorgendosi del fatto che non rispondo - " Te l'ha detto lei? " - " Beh si.. " - rispondo con un sussurro e il suo respiro torna regolare.
" Allora é molto probabile che menta perché ti vuole sfruttare " - dice dunque fredda e concisa ma io le spiego che a quanto pare sono stato il suo ultimo uomo..
" Questo é tutto da vedere.. " - quasi bisbiglia la mia donna, afferrandomi il polso e trascinandomi fuori di casa.
Ora scopriremo la verità.