Il sole, dopo tanti giorni grigi, mi ha sempre messo di buonumore. Così questa sensazione di vergogna che provo adesso osservando ogni cosa illuminata intorno a me mi trova assolutamente impreparata. Quest'anno, sarà che non sono più una ragazzina, sarà che-nonostante questo-sono perfino più insicura di prima, sotto il sole mi sento nuda. Mi sento spogliata e spoglia. Come un albero senza fiori in mezzo a tanti alberi in festa. Le nuvole mi proteggevano. Proteggevano i miei occhi, le mie mani un po' affaticate, i miei capelli spenti. C'è questo raggio di sole che mi si è insinuato in casa attraverso la tenda socchiusa e lo trovo prepotente. Lo trovo invadente. Cosa vuoi?, mi viene da chiedergli. Non vedi che ho paura? Che tremo ancora? E' come se non fossi ancora pronta alla primavera. Certe volte siamo così presuntuosi che pretenderemmo che la vita ci chiedesse il permesso. Che il tempo ci chiedesse "scusa, ti va bene se vado avanti anche se tu sei rimasto un po' indietro?". Io vorrei davvero che la primavera mi aspettasse.
Susanna casciani