Capitolo 11

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Il ragazzo ogni tanto allontanava la testa e strizzava gli occhi, quasi non riuscisse a credere di aver ritrovato Amber. Lacrime gli rigarono il viso e la ragazza avrebbe voluto che la luna splendesse un po' più forte per vederlo meglio.

Mistral aveva appoggiato il muso sulla spalla di Amber e sembrava sereno, ma poco dopo qualcosa lo turbò. Sollevò di scatto la testa e iniziò a trotterellare nervosamente sul posto.

<<Ehi bello, buono! Cos'hai visto?>> fece Ryan cercando di calmare l'animale.

D'un tratto il cavallo impennò e spinse il ragazzo verso il fosso. Amber non fece in tempo a capire cosa stava succedendo.

Dall'alto della collinetta da cui era spuntato Ryan si udì un boato e un fascio sottile di luce accecante colpì di striscio la tempia di Amber.

La ragazza non perse immediatamente conoscenza. Fece un mezzo giro su se stessa e cadde a terra. Sentì un altro boato provenire dalla collina, seguito dalla stessa luce. Ogni secondo si sentiva più debole.

<<Nonononono! Amber apri gli occhietti!>> Ryan le si accovacciò accanto ma fu costretto a scattare di lato poco dopo per evitare il colpo di luce. Rotolò fino al fosso e si rialzò, gridando ad Amber di fare lo stesso.

Alla ragazza parve di sentire quelle parole in lontananza. Un altro raggio di luce, poi il buio più completo.

Non aveva perso del tutto i sensi: sentiva ancora i rumori anche se ovattati e percepiva in qualche modo i movimenti. Non riusciva però a muovere un singolo muscolo del corpo e aveva la sensazione di avere gli occhi aperti, anche se non riusciva a vedere.

Un attimo dopo i rumori cessarono. Amber si sforzò di parlare e tentò di alzarsi. Ogni arto formicolava, ma riuscì a muovere le braccia e mettersi a sedere.

<<Ryan?>> Si morse la lingua nel dirlo. Vedeva ancora soltanto l'oscurità e si sfregò gli occhi con il dorso della mano. Erano aperti.

Un brivido le percorse la schiena. Si stava preoccupando e chiamò di nuovo il suo amico piena di angoscia.

Udì qualche rumore alla sua destra <<Sono qui... Eccomi...>> le rispose il ragazzo.

Amber riuscì a capire che era all'interno del fosso, a giudicare dai tonfi umidicci che sentì poco dopo.

<<Amber? Cos'è successo?>> chiese Ryan appoggiandole una mano sulla spalla.

Alla ragazza venne da piangere. Non era in grado di vedere il viso dell'amico e certamente non perché era notte.

<<Ehi, che c'è?>> Ryan le appoggiò anche l'altra mano sulla spalla, ma le ritrasse subito. Amber sentì che non si era allontanato, stava osservando qualcosa.

<<Perché? Cosa vedi?>> chiese lei. Aveva un nodo in gola e le parve strano che non si fosse messa a piangere.

<<So che è buio, però giurerei che i tuoi occhi erano verdi...>> iniziò Ryan. Esitò, poi riprese <<Ora non hanno colore... Sembrano gli occhi di...>>

Amber lo sentì deglutire e gli risparmiò le ultime parole. <<Sono cieca.>>

Si coprì il volto con le mani sforzandosi di reprimere le lacrime. Pochi minuti prima era la persona più felice in Terra, ora voleva andarsene lontano, farla finita.

<<Non è niente, vedrai che guarirai...>> le disse Ryan per consolarla, ma dal tono di voce era chiaro che non ci credeva.

<<Se tu non sei Gesù Cristo, io non guarirò. Sono cieca e non posso tornare a vedere!>> sbuffò la rossa.

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