Capitolo 27

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William si alzò e si picchiettò sulla tempia. <<Sei matto? Ma chi riesce a correre senza aver dormito dieci minuti e dopo essere stato ferito?! Perché non corri tu?>>

<<Sicuro che io corro, che domande. Tu fai come vuoi. Se preferisci tornare da quegli psicopatici mi fai solo un favore, non ti sopporto. Anne, Theo? Chi viene con noi?>>

Amber era ferma al centro della strada. Non capiva cosa stesse succedendo ed era ancora scossa per gli avvenimenti passati.

Anne fece un passo in avanti, mentre Theo corse verso il quartier generale, ormai molto distante.

<<Io no! Potrei fare del male.>> urlò. Ad Amber venne il sospetto che anche lui fosse malato, ma non si espresse. Ormai era già lontano.

<<Io vengo con voi. Non mi è mai piaciuto quel lavoro.>> confermò Anne togliendosi il foulard.

Jakob si girò verso William e si trattenne dal tirargli un pugno. <<Muoviti e basta, Will. Non c'è tempo, lo capisci? Se vuoi imitare Theo, vattene. Dieci secondi per decidere. Dieci...>>

<<E io cosa ci guadagnerei?>>

<<Nove...>>

<<Non ci penso nemmeno a venire con te, fino a poco fa eri malato!>>

<<Sette...>>

<<Dovrei lasciare qua il giubbotto? Come faccio a sapere che non è un trucco per spararmi?>>

<<Quattro...>>

<<Va' all'inferno Vived. Vi seguo.>>

Jakob finse di applaudire. <<E bravo ragazzone. Muoviti, adesso. Sta sorgendo il sole diavolo, vedi?>>

Il cielo si stava tingendo di un colore rossastro e Amber iniziò a preoccuparsi per Ryan. Si girò verso William e cercò di interpretarne l'espressione.

Con la luce del sole riuscì finalmente a vederlo bene. Basso, robusto e pelato. L'età era impossibile da indovinare. Sembrava essersi rassegnato, ma allo stesso tempo dimostrava di avere un piano.

Jakob prese in mano uno skateboard e lo lasciò all'anziano. <<Sa dov'è Eliz? La raggiunga e la porti alla città. Capito?>>

Richard annuì. <<Certo signore! Entro stasera saremo là.>>

<<Benissimo.>> Il ragazzo indicò gli ostaggi che intanto si erano privati degli oggetti rintracciabili. <<Amber guarda Anne, io penso a questo zoticone. Sai dove dobbiamo andare?>>

Amber scosse la testa. Avrebbe voluto entrare nella mente del ragazzo per capire che idea gli fosse venuta.

<<Prima di tutto andiamo a recuperare Callum, Toby e Ryan. Poi andiamo da Rose Nanny, una simpatica signora che abita in città e che sequestra i bambini per il test. Non deve prelevare altra gente!>> le rispose Jakob, caricando di sarcasmo la parola "simpatica".

Rose Nanny. Nonna Rose. Ora le cose cominciavano ad avere un senso. Ecco per quale motivo sapeva di conoscere la vecchia. E poi il sogno. "La pagherete, tu e i tuoi amichetti!". Ecco come era riuscita a fargliela pagare. Bisognava solo scoprire per quale motivo.

Jakob le schioccò le dita davanti agli occhi. <<Amber, sveglia! Corri?>>

<<Eh? Corro...? Sì, corro! Andiamo!>>

Amber iniziò a muovere le gambe meccanicamente. Per tutto il tempo aveva tenuto in mano il fucile e non se n'era nemmeno accorta. Lo puntò verso i due ostaggi e li incitò a precederla.

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