Capitolo 23

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Jakob si acquattò dietro ad una roccia e fece abbassare anche Amber.

<<Lo vedi quello?>> indicò il cancello <<Ci sono telecamere in ogni angolo. Possono passare soltanto le guardie o chi ha un pass. In breve chi lavora qua.>>

<<E quindi noi come...?>>

Il ragazzo tirò fuori una scheda di plastica dalla tasca dei pantaloni e la sventolò in aria. <<Io lavoravo qua, ricordi?>>

<<Però io no. Come entro?>>

Facendo scivolare le dita mostrò un'altra tessera. <<Layla me l'ha lasciata. Sei capace a fingerti lei?>>

Amber afferrò la scheda e la girò tra le dita. Diceva soltanto "Layla Draper, ingegnere basi" e indicava un codice, probabilmente per identificarla.

Sorrise convinta. <<Ci riuscirò.>>

Jakob ricambiò il sorriso e si alzò in piedi. <<C'è un pulsante nell'interno della maniglia. Precisamente tre secondi dopo che l'avrai premuto una voce ti chiederà di identificarti. Mostra semplicemente il pass alla telecamera che ti spunterà davanti alla faccia. Chiederà perché sei stata fuori. "Ricerche sul campo" dovrai dire. Facile, no?>>

La ragazza annuì e si avvicinò al cancello. Fece come le era stato detto e si ritrovò subito all'interno del cortile di cemento.

Jakob la raggiunse e la spinse verso l'edificio principale. <<Mantieni un'aria professionale, non stupirti di ciò che vedrai. Sei Layla, hai visto tutti gli apparecchi almeno un centinaio di volte. Se qualcuno ti rivolge la parola cerca di evitarlo, non ha mai parlato a lungo con qualcuno. Devi schivare tre persone che conoscono la vera Layla e potrebbero scoprirti. Il capo, la segretaria e quel cretino che lavora nell'ufficio accanto a me. Ripeti.>>

<<Sono Layla, conosco a memoria tutte le macchine di questo posto, non parlo con la gente e devo evitare il capo, la segretaria e il cretino che lavora accanto a te. Sono promossa?>>

Jakob le sorrise. <<Continuo a pensare che tu sia fuori di testa. Da questo momento in avanti lavori qui. Congratulazioni!>>

Avevano raggiunto l'entrata principale dell'edificio e stavano per entrare, ma Jakob spinse di lato Amber e le ordinò di nascondersi.

Una ragazza con una pila di registri e fogli aprì la porta. Portava gli occhiali che coprivano parzialmente gli occhi grigi. Stava leggendo qualcosa sul primo foglio e non si accorse di Jakob, così gli andò a sbattere contro e tutto il carico le cadde a terra.

<<Mi scusi! Non... Jake?>> la ragazza si affrettò ad alzarsi e sistemarsi, spostò una ciocca dei corti capelli mori dalla faccia e iniziò a raccogliere i documenti.

<<Il capo era indemoniato! Dove sei stato? Come sei conciato? Hai bisogno di un cambio?>>

Jakob la aiutò a raccogliere i fogli e lanciò un'occhiata fugace ad Amber. <<Ciao segretaria Anne! Tranquilla, non ho bisogno di niente. È da un po' che non vengo più qua, mi diresti dov'è l'ufficio di Layla?>>

Era chiaro che lui sapeva perfettamente dove trovare l'ufficio, ma voleva spiegarlo ad Amber. Inoltre, voleva avvertirla del fatto che quella ragazza conosceva Layla.

La segretaria raccolse gli ultimi fogli e si sistemò gli occhiali. <<Dunque, se non ricordo male è al fondo del corridoio est, mi pare proprio sia l'ultima porta. Perché me lo chiedi? Procedura di norma?>>

Jakob annuì. <<Sì, per la solita procedura. I tracciati del test invece dove sono finiti?>>

Anne alzò un sopracciglio. <<Nell'archivio, sono sempre stati lì. Lo sai come funziona, o no? Due settimane di assenza ti hanno fatto male... Nella sala audio-video producono i tracciati che poi vengono messi su chiavetta e portati all'archivio. Questo è il dodicesimo test, codice appunto T12.>>

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