Capitolo 40

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<<D'accordo, non perdiamo la calma, si può di sicuro fare qualcosa...>> farfugliò Amber iniziando a girare in tondo.

<<Guarda che qua l'unica persona che sta perdendo la calma sei tu.>> rise Jakob.

La ragazza si fermò di colpo e gli scoccò un'occhiataccia. <<Non sai in quali guai ci troviamo!>> urlò <<È una catastrofe! Lo sai chi ti ha infettato con l'arma X? Eh? Lo sai? È stato Ben! Ha fatto ammalare tutti coloro che lavoravano per i test, probabilmente disperdendo il gas attraverso il condotto dell'aria o qualcosa del genere. Layla era l'unica sana, ma capire per quale motivo adesso è la minore delle nostre preoccupazioni. È ancora libero e potrebbe avere con sé chissà quante delle tue armi! Lui ci vuole morti, cerca di capirmi. Morti!>>

Jakob si passò una mano nei capelli e appoggiò sul divano il pacchetto di patatine che aveva rimediato in cucina. <<Come fai a saperlo?>> chiese chiaramente preoccupato.

<<Ci sono stati diversi indizi, poi anche i miei ricordi... Non ci interessa. Come mai secondo te è venuto a cercarti alla base D? Pensava di poterti ammazzare con il gas, invece non ci è riuscito e ha deciso di terminare il lavoro a mano. Ti avrebbe ucciso e poi sarebbe toccato a noi! Capisci che in questo momento potrebbe essere ovunque, armato e arrabbiato, pieno di rancore? Dobbiamo trovarlo e liberarcene una volta per tutte!>> spiegò Amber sforzandosi di controllare il tono della voce. Ryan li aveva raggiunti da un po' e aveva sentito tutto il discorso. Quando Amber lo notò, aveva gli occhi sgranati e sembrava in iperventilazione.

<<Ra...ragazzi...>> balbettò indietreggiando.

Amber si voltò a guardare nella sua stessa direzione e per un istante le sembrò che il cuore avesse smesso di battere.

Jakob ruotò la testa e si avvicinò immediatamente ai suoi amici. <<A parlar del diavolo...>>

Ben era nell'appartamento con una pistola puntata verso di loro. Il camice era strappato in più punti e aveva numerosi graffi in viso e braccia.

<<Voi maledetti!>> ringhiò pulendosi del sangue con il colletto del camice <<Avevo un piano perfetto e siete intervenuti! Volevo soltanto distruggere l'organizzazione, come voi! Avreste potuto lasciare morire Vived, no? Stava andando tutto alla perfezione... E poi tu, ragazzo!>> girò di scatto l'arma verso Ryan <<Hai una dannata fortuna! Ti avrei sparato già due volte come minimo, inizio ad odiarti! Vuoi sapere una cosa? Io ho ucciso i tuoi genitori dieci anni fa. Questioni di debito, denaro. Anche la tua sorellina, le ho sparato con piacere! Rassegnati, sei solo al mondo. Non mancheresti a nessuno.>>
Ryan sembrava a poco dalle lacrime. <<Non è vero, io non ti credo!>> urlò stringendo i pugni. Stava mentendo a se stesso, aveva capito tutto dalle fotografie. Rose non aveva voluto prenderlo in giro, cercava di farlo ricordare per avvertirlo di Ben. La vecchia era stata buona, era soltanto stata costretta ad eseguire ordini scomodi. Probabilmente all'inizio era davvero malvagia, ma alla fine aveva cambiato idea. I ragazzi erano come suoi nipoti, non li voleva uccidere. Era andata da loro con l'arma al contrario, si voleva suicidare e non far loro del male. Ora il puzzle si stava completando.

Jakob sputò a terra. <<Per quale motivo non hai infettato tutti?>> Evitò di nominare esplicitamente Layla, doveva avere un'idea.

Un ghigno si formò sul volto di Ben. <<Ti sembro così fesso da volermi suicidare? Ho lavorato con te alla creazione dell'arma e ho capito quanto avrebbe potuto essere distruttiva. Proprio quello che stavo cercando per distruggere l'organizzazione. Ma tu non chiedi di me, tu parli della dolce Layla Draper, vero? Beh, lei l'ho risparmiata perché sentivo che era sbagliato. Non riuscivo a immaginarla impazzire, non mi sarei dato pace se l'avessi uccisa. Alla fine però l'hai fatto tu. Sei sempre stato un assassino Vived, fin da piccolo.>>

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