VII

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9:30, "Cazzo, non ho sentito la sveglia!" Urlo con un piede già nei jeans.
Mi vesto di fretta e corro subito a lezione.
So già che mi aspetta una brutta figura con quella strega.
Arrivo in accademia e corro in aula, entro di botto e tutti si girano verso di me.
"Bella giornata di merda che mi aspetta" penso, mentre in lontananza sento quella voce irritante: "Signorina la lezione è iniziata un'ora fa, le ripeto che se non trova interessanti le mie lezioni, può anche andarsene" e con lo sguardo basso pieno di vergogna continuo: "Mi scusi prof, so che non le interessa ma la mia sveglia stamattina ha fatto i capricci" mentre lei era già di spalle a spiegare la lezione.
"Che troia" pensai scuotendo la testa. Mi misi in un angolo e iniziai a fantasticare con lo sguardo fuori dalla finestra, dovevo distrarmi da quella brutta giornata.
Per fortuna il tempo passò in fretta, uscii di corsa a fumare, non avevo ancora avuto il tempo di una sigaretta oggi, e come al solito andai in villa.
Mi sedetti sotto la mia ormai amata quercia e aspettai lei.
Leggevo qualche rigo e poi mi guardavo attorno.
Niente.
Era in ritardo ed io mi stavo già innervosendo.
Era l'unica cosa che avrebbe potuto cambiare quella schifosa giornata uggiosa e partita male.
Ma lei non arrivava, e non arrivò. 19:00, tornai a casa triste e vuota, ormai non toccavo più cibo, solo nicotina a palate.
Mi misi a letto con lo sguardo vuoto rivolto verso il soffitto.
Il niente era tornato a prendermi.
Non chiusi occhio per tutta la notte ed una sola frase vagava per la mia testa "Elizabeth, dove sei?"

Amore silenzioso (LGBT) #WATTYS2016 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora