Goodbye

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Harriet's pov
Percorro la via di ritorno, pensierosa e preoccupata. Sento che manca qualcosa, non so di cosa si tratti, ma manca.
Raggiunto il mio istituto mi incammino verso l'ascensore, ovviamente occupato.
Aspetto qualche minuto e ne esce Matt, il solito sorriso stampatogli in faccia, gli occhi illuminati alla mia vista.
"Hey Harriet"
Si gratta il retro della nuca con la mano sinistra, il che lo rende estremamente carino.
"Matt, è da tanto che non ci sentiamo, come stai?"
Chiedo sincera, mi era mancato dall'ultima volta che ci eravamo visti.
"Bene uhm, tu? Da dove torni?"
Entra ed esce una mano nell'ascensore per evitarne la chiusura improvvisa.
"Sto bene anche io, grazie. Ho mangiato qualcosina da Starbucks, in mensa c'era troppa fila"
Sorrido spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Uh fantastico, immagino.. Adesso devo proprio andare agli allenamenti, ti inviterei ma l'ultima volta non hai assistito molto volentieri"
Ride leggermente lasciandomi entrare nell'ascensore, uscendone.
"Già.. Ci vendiamo in giro"
Imbarazzato sul da farsi mi abbraccia, un velo di rossore ricopre le mie guance.
Sorride un'ultima volta e si gira, incamminandosi dal lato opposto.
Si chiudono le porte e pigio sul pulsante dell'ultimo piano.
Man mano ne passo uno si sente un lieve tic e una tintillio mi avverte di aver raggiunto la mia meta.

Come secondo le mie aspettative, il terrazzino è vuoto. Prendo una sedia e la metto quasi vicino alla ringhiera, per osservare il "paesaggio". Quel che è questa città alla fine, dove in pochi  minuti si passa dalle strade affollate dello shopping al vicolo acciottolato con antiche pareti in pietra rivestite di glicine , alle portinerie dell'enigmatico mondo del college.
Mi siedo e rilascio un sospiro che non sapevo di star trattenendo.
Prendo il telefono e, sbloccandolo, decido di andare su Facebook, che ultimamente stavo trascurando.
Vorrei non averlo mai fatto.

5sos updates:
Calum recentemente con una ragazza! (N/A: Foto dei media)
Pare si stiano frequentando xx

Ah, fantastico. Felicitazioni vivissime. E un bel vaffanculo grosso come piazza Radcliffe, va bene?
Cosa provo? Beh, è veramente troppo facile da spiegare. Avete presente quando quella piccola parte nella vostra anima chiamata "pazienza" è semplicemente troppo ridotta? Ecco, io la proteggo da tutti i pensieri negativi ma niente, zero, fine,end, Abschluss, fin, fín.
È scoppiata, ANDATA, ha fatto i bagagli e ora è al check-in.
Oh sì, non mi ha scritto da ieri sera per la stanchezza. Certamente, non lo metto in dubbio. Chissà che fatica chiedere ad una ragazza di uscire e di passare del tempo insieme. Proprio una grande fatica, per lei poi soprattutto. Poverina, eh? Un individuo come Calum Thomas Hood.

La mia prossima mossa? Non quella di lamentarmi mentre finisco una vaschetta di gelato. No, basta. Io dico finalmente stop a tutte queste merdate che comporta l'adolescenza. Tutti i match con Chris mi hanno fatto pensare al bisogno di cambiare. Alla necessità di crescere, migliorare, maturare. Una nuova versione di me,dunque.
Non sarebbe davvero figo riuscire a dire sono cambiata, ce l'ho fatta? Dovrei essere più determinata e responsabile, iniziare ad apprezzare me stessa sarebbe stato il mio primo passo.
Beh, secondo, perché voglio inaugurare la nuova me lasciando un bel pollicione in su a questo post di Calum sulla home. Massì, quasi quasi condivido anche.
Detto, fatto.

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Ero pacificamente nella mia stanza a contemplare il silenzio, quando qualcuno ha iniziato a bussare interrottamente alla mia porta.
Mi alzo pigramente dal letto, con l'intenzione di accogliere lo sconosciuto dietro la soglia.
Apro la porta e eccoli lì, tutti e due, mano nella mano. Che belle le coppiette felici,mh.
"Buongiorno Christian, Liz. Qual buon vento?"
Sorrido, cercando di assumere l'espressione più tranquilla di sempre.

"Ciao Harriet, ho letto il tuo messaggio e credevo che fosse il momento adatto per lavorare insieme."

Mi dice Christian e mi affretto a ribattere, "Ma non hai risposto".
Sblocco il telefono e con aria scioccata confermo. "Proprio nulla, neanche un avvertimento" Scuoto la testa.
La ragazza pon-pon alza gli occhi al cielo mentre con le sue unghia curate e affilate infilza il braccio di Christian. Con questo non voglio dire che io non tenga alle mie unghia, anzi mi piace provare diversi smalti, ma chiari e fini.
"Quindi? Hai intenzione di cacciarci perché non ti avevo avvertita del mio arrivo? Cristo Harriet, non cambi mai."
Teoricamente, avrei appena iniziato il processo di mutazione della personalità, ma praticamente sono l'unica ad averne preso atto.

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