Compiti: per allenare o per esasperare?

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Prima di iniziare: sì, la cosa dello scorso capitolo l'ho scritta io un po' di tempo fa. A leggerla mi viene da vomitare.


Esattamente. Premetto dicendo che non è che io non sia d'accordo con i compiti per le vacanze dato che sì, servono.

I famosi compiti per le vacanze. Ah che schifo di ricordi legati a quei compiti! La scuola, a me sembra, non ha ancora capito cosa diamine sono le vacanze.

Etimologia: dal verbo vacare di origine latina , cioè "essere liberi da occupazione".


Considerando dunque l'etimologia noi studenti dovremmo teoricamente avere del tempo libero. Beh, sbaglio o non lo abbiamo? Il punto è che i professori non hanno ancora ben chiaro che siamo esseri umani con una famiglia e con una vita sociale che dovrebbe essere degna di questa definizione. Infatti, non dico tutti, ma la paggior parte degli studenti passano il loro tempo a studiare e si dedicano poco a quelli che sono i loro interessi. Durante le vacanze, quindi, vorremmo avere un po' di pace. Ci sono parecchi ragazzi che non vedono spesso i genitori per via del lavoro e che durante il periodo festivo vorrebbero passaarlo con la famiglia. Ciò viene impedito dai compiti. E qui vorrei dire ai professori: non è vero che abbiamo tanto tempo! Durante le vacanze gli impegni si moltiplicano perché se ne approfitta delle ferie per stare tutti insieme.

Parlando da studente vi posso assicurare che noi ci proponiamo subito il buon proposito di fare i compiti subito, ma non ci riusciamo. Siamo irresponsabili? No, vogliamo solo rilassarci come fate voi. Di certo non vi rigirate i pollici durante tutto il tempo ma le giornate in famiglia immagino le passiate. Quindi spiegatemi che diritto avete voi  stare in famiglia mentre io devo stare tutto il pomeriggio a studiare le vostre cose e quando finalmente posso uscire devo portarmi dietro libri e quaderni.

Ci vuole molto a capire quando il carico di compiti è eccessivo? E, soprattutto, siete davvero sicuri che la serietà di una scuola si veda da questi? Ve lo dico io: no, assolutamente. La serietà di una scuola la si vede quando gli studenti raggiungono buoni obbiettivi. E poi, ma non pensate che riempiendoci di compiti la nostra volontà di venire a scuola cali in maniera assurda? Non dite che "Eh, nessuno si iscrive". Ops, chissà perché, mi chiedo. Ah no, non me lo chiedo.

Prendiamo i miei di compiti, va bene? Per queste "vacanze" ho avuto:

-Latino: una versione con esercizi, cinque frasi da tradurre e da scrivere delle schede sugli autori delle frasi (e di questa materia non mi lamento visto che tutto sommato non è chissà quanto);

-Greco: cinque esercizi, di cui due o tre versioni da tipo 8-13 righi, da studiare argomenti nuovi spiegati un po' a muzzo (che non è proprio italiano ma rende l'idea) ovvero: genitivo partitivo e concordanza con il sostantivo. Detti così sembrano quattro schifezze, ma non lo sono. Anche perché, della serie mai 'na gioia, a rientro dalle "vacanze" abbiamo il compito in classe. Poi accipicchia!, gli alunni non sono concentrati e preparati. MA VAA! Davvero? E come mai? -.-;

-Antologia: da leggere "Il Giovane Holden" che, per la cronaca, è strutturato in ventisei capitoli, da scrivere un testo argomentativo su consumismo e status symbol;

-Epica: un testo sulla concezione familiare nell'antica Grecia, studio ed esercizi sulla similitudine omerica, riassunto della "Morte di Patroclo";

-Grammatica: quattro esercizi più studio;

-Algebra: dodici esercizi sui prodotti notevoli;

-Geometria: ricopiare definizioni;

-Scienze: ricerca sui fenomeni metereologici da studiare;

-Inglese: parlare del cibo preferito (okay, qui non c'è niente da dire ahah).

E sono finiti. Quello che mi fa morire dal ridere, però, è che sembrano delle sciocchezze da fare quando non lo so affatto. Tenendo conto che per una versione, di greco o latino che sia, se ne va via tipo un'ora e mezza se non due e per gli esercizi di traduzione anche, ci siamo già bruciati un giorno. Che poi, no?, chi è quel pazzo che si mette a fare latino e greco nello stesso giorno? Nessuno, quindi di pomeriggi contiamone almeno due. E ciao ciao due giorni, tre se ci mettiamo il primo giorno di sonno da recuperare, tre.

Per matematica se ne vanno via pure tre ore, soprattutto perché, presi dalla disperazione, sbattiamo la testa contro la scrivania testando se ha la stessa consistenza di un uovo. E a volte vorremmo fosse così, in modo da essere giustificati. E siccome l'esasperazione algebra la fa venire eccome, salutiamo altri due pomeriggi. E siamo a cinque giorni contando il mercoledì. Inglese, nel mio caso, si fa in dieci minuti, in altri non proprio. Italiano intendendo tutte le materie che lo riguardano: per fare un testo ci metto un sacco di tempo perché mi dilungo a morire, quindi un paio d'ore, più gli altri due testi s'è fatta sera. Gli esercizi magari gli faccio la mattina, ma sempre un giorno è. Scienze sicuramente lo farò all'ultimo pentendomene amaramente, anche se più di un'ora e mezza non me la prende. Geometria. Cielo che incubo, anche fossero solo due definizioni inizierei a conversare con il gatto piuttosto che farle. E qua mea culpa, però capitemi. Siamo più o meno a sette giori, quindi martedì. Teoricamente, quindi, in una settimana dovrei farli tutti. Ma è possibile che io debba stare tutto il tempo sui libri? Non abbiamo, infatti, inserito le uscite con i parenti, il tempo passato fare un cavolo (perché ci sta, scusate) e la disperazione che ti fa venire da piangere e riflettere sull'inutilità della tua vita.

E non vi azzardate a dire che è perché faccio il classico, altrimenti vi storpio. Il classico non è pesante, lo rendono pesante, il che è differente.

In ogni scuola i compiti non sono mai equilibrati, neanche durante il periodo scolastico. Disponiamo di due, massimo tre, giustifiche a quadrimestre per materia e quindi se mi muore il nonno ma le giustifiche le ho già usate tutte che faccio? Prendo impreparato? E non vi mettete a ridere perché è successa una cosa del genere.

E cosa dicono i professori?

A) Avete tanto tempo;

B) Non sono tanti compiti se vi organizzate;

C) Dovete essere più responsabile;

D) Ai tempi miei. Ma chi caspita se ne frega dei tempi tuoi? Posso avere la mia vita e viverla come tale? O devo obbligatoriamente diventare un vegetale?

E poi, proprio come ciliegina sulla torta, la prof di italiano cosa dice? Dice: -Visto ad avere tanti professori che fanno materie diverse?- Ma scusa uot? Mica è colpa mia! E poi che ti accocchi (anche questo non è proprio italiano, ma okay) per una volta in vita tua con i tuoi colleghi mica muori! Esiste una cosa, chiamata comunemente dialogo, che ti permette di sapere cosa ci danno le altre materie. MA NO! Perché visto che ognuno deve pensare a sé tutti devono dre il numero di compiti che ritengono necessario. E ci lamentiamo dello Stato. La scuola italiana? Ha la stessa organizzazione. Quindi essenzialmente non ce l'ha. Chi sta sopra se ne frega. Ma sì! Diamo i compiti illimitatamente che tanto se non li fanno gli mettiamo quattro! Grazie, diventeremo persone migliori così.

Mi meraviglio di me stessa, che al terzo giorno ho già letto il libro, fatto la scaletta per il testo argomentativo e iniziato la versione di latino. Quanto potrò resistere? Boh, non molto credo, anche se spero il contrario.

Vi lamentate dei compiti presi da internet? Datene di meno e vedete che ognuno se li fa da solo i compiti. Ci credo che con tutti quelli che abbiamo ci sentiamo soffocati e ci passa tutta la voglia di farli.

Cari professori la mia mente si tiene in allenamento solo se non divento un'esasperata che necessita di ricovero in psichiatria. Quindi per favore, per favore, mettetevi per una volta nei nostri panni e capiteci.


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