Okay, davvero, scusate se non aggiorno da secoli, solo che 'sta cavolo di scuola mi piglia un sacco di tempo. Devo finire di studiare e sto mezza porta, quindi sorri. Ultimamente non sto avendo tempo di leggere o scrivere niente, specie perché la prof. ci ha dato un libro da leggere chiamato "Padri e Figli". È di Turgenev, un'autore russo (ma vaaa!). Personalmente non mi fa impazzire, ci sono troppe descrizioni e non ha nulla di avvincente, non per il momento. E poi 'sto fatto che ci devo fare analisi e riassunto e, zaaaan, compito in classe mi fa passare la voglia di leggerlo.
Ceh, scoccia questa cosa di proporre libri perché possano diventare oggetto di compiti. Boh, convinta lei che così invoglia alla lettura... Per me fa solo cagare come metodo. Soprattutto perché odio scrivere oggettivamente sui libri. Il bello dei libri sta nelle emozioni che questo ti dà, non nel scrivere testi di quattro colonne sul perché le rose sono rosse e non bianche. E poi sono una persona a cui non piace condividerle quelle emozioni, perché sono troppo belle per essere espresse, non ci sono parole. E poi ognuno riceve dal libro un messaggio diverso. Detesto dovermi soffermare troppo a lungo su un paragrafo, perché perdo tutta la voglia di andare avanti. È per questo che non mi fanno impazzire i classici: tutti quei messaggi nascosti che non ti fanno capire un cappero. È comunque, se proprio devo leggermeli i classici, devo essere io a cercarmeli e a sceglierli. Tipo, no?, vorrei leggere "Tanto rumore per nulla", di Shakespeare che, signori miei, è letteratura del '500 più o meno. Sono curiosa di leggerlo. E poi, tanto per dire, perché non si propongono mai Fantasy? Come se anche quel genere non abbia scopi educativi e messaggi da dare. Sempre sempre sempre romanzi di formazione. Ma io non ho bisogno che il libro diventi un professore, quelle cose le devo capire da sola. Il libro deve essere una guida non uno che ti dice che se non fai così sei un fallito e quindi ARGH! Man aggira alla società. Non. Mi. Piacciono. Ognuno ha un suo libro, i romanzi di formazione non fanno per me. Almeno non quelli come "Il giovane Holden", che, con tutto il rispetto per Salinger, ti fa sentire mezzo depresso e con tutti quei giri di parole di distrae troppo da quello che è il protagonista o il messaggio del libro. E poi, per Ade, serve qualcosa di vicino alla nostra età e al nostro tempo! Cosa me ne frega se nel '500 c'erano ciechi che ti sbattevano la capoccia contro le statue? Mamma mej, uno stress. Cosa che dopo due capitoli di "Lazarillo De Tormes" ti vuoi cavare i bulbi oculari per non leggere. Sono cose trooooooppo distanti da noi. Troppo. E poi abbiamo un cervello che, fortunatamente, di fantasia ne ha ancora, perché me la devi sotterrare con letture che non mi interessa fare? Boh, per me è una presa in giro. Non so se sia un pensiero condivisibile, però mocc e ci è? Detto questo vado a riassumere i miei bei tre capitoli, se vedimo!
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#Cose da Fangirl (#Wattys2016)
De TodoQuesto è più o meno un diario al quale solo Fangirl e Fanboy [fatevi vivi o vengo a cercarvi] possono avere accesso perché, che vada bene o meno, qui le cose scritte sono incomprensibili a quel tipo di presona: "Blea xkè lgg? F scf ihihihih icsdì ic...