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Pov's Cameron

"Molly abbiamo detto di no sia io che Derek, non la metteremo nei casini" dico duro. So che sto trattando male Molly però odio il fatto che voglia mettere nei guai Amanda.
Lei non lo fa con cattiveria, pensa davvero che Amanda possa esserci utile, e sicuramente ha ragione, ma lei deve stare al sicuro.
"Va bene" dice arrendendosi.
"Io vado a fumare" annuncio ed esco dalla porta principale del magazzino. Potrei fumare tranquillamente anche dentro ma ho bisogno di prendere un po' di aria.
Quando esco davanti a me trovo la macchina di Amanda parcheggiata nel vialetto.
Rientro dentro e vado dritto da Asher.
"Perché c'è la Lamborghini di Amanda nel vialetto?" Domando serio.
"È venuta qui è salita su circa mezz'ora fa" dice bevendo un sorso di birra. Salgo le scale e cerco in tutte le camere. Non c'è. Non se ne sarebbe mai andata senza la sua macchina.
La chiamo ma risponde la segreteria telefonica. Cazzo.
Entro come un fulmine nella sala riunioni.
"Amanda è venuta qui!" Dico preoccupato.
"E ora dov'è?" Dice Derek.
"Non lo so, la sua macchina è qua fuori e non risponde alle chiamate." Dico provando a richiamarla inutilmente dato che non risponde.
"D'accordo, cerca di calmarti." Prende in mano la situazione Dylan.
"Io provo a chiamarla, voi andate a cercarla nei dintorni" continua, ma sono sicuro al cento percento che lei non si stia facendo una passeggiata.
"Io resto qui con te" dico in tono deciso, non voglio repliche. Molly, Matt, Derek e Sierra escono dalla sala riunioni e vanno via.
"Il telefono è acceso, possiamo rintracciarla" dice Dylan attaccando. Sicuramente non ha risposto.
Ci dirigiamo in silenzio verso la sala computer e quando entriamo ci sono Connor, Jack e Jack che stanno controllando i vari magazzini.
"Connor devi rintracciare il telefono di Amanda" dice in tono autoritario Dylan.
Lui e Connor sono migliori amici da molti anni ma sul lavoro l'ha sempre trattato in modo distaccato ed autoritario. Io non so se riuscirei a fare mai una cosa del genere con un mio amico.
Connor domanda cosa sia successo e perché deve rintracciare il telefono di Amanda e Dylan gli spiega tutto velocemente. Connor si mette velocemente a lavoro ma lo vedo titubante ad ogni tasto che pigia e questo mi fa innervosire ancora di più. Proviamo a richiamare Amanda e dopo tre interminabili squilli risponde.
"Amanda?" Chiedo sollevato.
"No, non sono Amanda ma la tua adorata fidanzatina è qui con me" sento dire da una voce maschile abbastanza famigliare ma non riesco a capire chi possa essere.
"Lasciala subito andare" il suono di una risata recheggia per la stanza ma subito dopo viene seguito da un urlo staziante. Amanda.
"Saluta la tua fidanzatina" dice continuando a ridere per poi riattaccare.
Connor inizia a digitare furiosamente ed il mi prendo i capelli tra le mani disperato.
"Connor hai idea di quello che stai facendo?" Domando un po' incazzato.
"Non ho mai rintracciato un telefono, abbi pazienza." Questo è il colmo.
Prendo velocemente il mio telefono e senza pensarci digito il suo numero. Ormai lo so a memoria. Sono incazzato ma Amanda è più importante.
Dopo due squilli risponde.
"Cameron?" Domanda leggermente confuso.
"Ho bisogno che tu venga al magazzino est. È una questione seria. Ti aspetto qui tra quindici minuti." Dico per poi attaccare. Qualsiasi cosa stessa facendo la deve smettere e deve venire qui.
Dopo quindici minuti esatti Nash è davanti alla porta del magazzino.
"Entra" dico cercando di stare calmo. Sono settimane che non ci rivolgiamo la parola e sinceramente sono un po' agitato. È pur sempre la persona che mi conosce meglio di tutte.
"Riguarda Amanda vero?" Mi chiede con il sopracciglio inarcato.
"Si, come hai fatto a capirlo?" Domando confuso.
"Ti conosco troppo bene, alcune settimane di odio non cancellano anni di amicizia" dice per poi sorpassarmi ed andare dritto nella stanza dei computer.
Dylan spiega la situazione a Nash e lui annuisce a tutto quello che dice.
Connor si alza dalla sedia per lasciare che sia Nash ad occuparsi di tutta questa situazione e ci chiede di uscire e lasciarlo solo. Nessuno ribatte e andiamo tutti fuori dalla stanza.
"Ho mandato un messaggio a Molly dicendole di tornare." Dice Dylan ed io annuisco semplicemente. L'urlo straziante di Amanda recheggia nella mia testa.
"Perché hai chiamato Nash?" Domanda abbastanza infastidito Dylan.
"Perché è uno dei migliori nel campo e Connor non ci stava affatto aiutando" capisco la sua ira nei suoi confronti però ora abbiamo veramente bisogno di lui.
Dylan sta per ribattere quando entrano tutti nella stanza e piomba il silenzio totale.
"Cosa state facendo con le mani in mano?" Domanda irritato Derek.
"Nash sta rintracciando il telefono di Amanda" spiego.
"Nash?" Domanda sconvolta Molly. È sbiancata.
"Si, avevamo bisogno del suo aiuto." Continuo la mia spiegazione e leggo puro odio negli occhi di Molly.
"D'accordo, l'importante è che la trovi, il resto non conta." Molly è sempre stata così. Non si è mai fatta travolgere dai suo problemi personali, se c'era un problema più grande lei accantonava i suoi per dedicarsi a quello. Le mando uno sguardo di ringraziamento e lei mi sorride dolcemente cercando di rassicurarmi. Noto che è arrivata anche Jessica e che è molto preoccupata. Da quando sta con Matt ho notato che è cambiata molto e che sa essere veramente simpatica. Lei e Amanda non sono comunque grandi amiche però so che Amanda ha capito che Jessica non è più la stessa di prima e per questo la stima.
"L'ho trovata!" L'urlo di Nash recheggia per la stanza e subito corriamo tutti al piano di sopra.
Entro nella sala computer seguito dagli altri e noto lo sguardo di Nash soffermarsi sulle mani intrecciate di Molly e Dylan. Conosco quello sguardo. Dopo gli parlerò.
"Dov'è?" Chiedo interrompendo i miei pensieri e tornando alle cose importanti. Amanda.
"In un capannone a circa un'ora da qui. Chiunque sia stato a rapirla non è molto esperto in questo campo" dice scuotendo la testa.
"Sicuramente non sono i Kennex" dice come se mi stessa leggendo nella testa.
"Va bene. Matt, Derek e Dylan andiamo" dico autoritario.
"Vengo anch'io" dice Nash.
"Va bene" acconsento senza ribattere. Mi duole dirlo ma abbiamo bisogno di lui. Ho bisogno di lui.

Due anime imperfette||Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora