CAPITOLO 25

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[Attenzione: auesto capitolo contiene scene forti per un pubblico particolarmente sensibile, ve lo dico per non ricevere commenti negarivi, anche se poi non mi ascoltate hahaha.
Bacioni e buona lettura.]









Alexia's povs

"Sì, sono io, ho bisogno di parlarti" dice con una sigaretta in una mano e una pietra nell'altra.

"Dimmi" rispondo.

"Almeno mi fai entrare?" Domanda lui.

"Sei pazzo? Rischiamo di svegliare i miei"

"Allora scendi" Propone.

"Ma sono le due"

"Embè? Hai sonno?"

"No..."

"Dai vieni" dice.

Sfinita mi arrendo.

Ho una canottiera nera con dei pantaloncini verde acqua sotto, così prendo velocemente una felpa nera e scendo.

Arrivo giù mi metto le scarpe ed esco.

Lentamente mi avvio verso di lui.

"Sali" dice sedendosi sopra la moto.

Obbedisco e salgo.

Questa volta mi viene automatico stringermi a lui, mi è mancato tanto.

Siamo entrambi in silenzio, si sente solo il rumore delle ruote sfrecciare sulla strada.

Stranamente si sta fermando a ogni semaforo rosso, poi appoggia le mani sulle mie gambe.
Sta andando anche insolitamente piano.

La fine del mondo è vicina.
Penso ironica.

Dopo qualche minuto si ferma in una stazione di benzina.

Pensavo mi portasse al parco, o in un posto più romantico, dove ogni fidanzato solitamente porta le proprie ragazze, ma non non siamo gli altri, noi siamo l'eccezione alla regola, noi siamo diversi.

Siamo semplicemente noi.

Scendo dalla moto e lui mi segue.

"Hei, come stai?" Dice.
"Di qualcosa ti prego..."

"Sei tu quello che deve dirmi qualcosa" Rispondo.

"Ale senti, so di aver sbagliato okay? Sono un coglione, io sono quello sbagliato, non ne faccio mai una giusta, faccio una cagata dopo l'altra...ma non posso più stare senza di te, non resisto più.
Sei tutto ciò che voglio.
Senza di te mi sento perso, vuoto.
Tu non sai quanto sono stato male in questi due mesi...mi manchi peggio dell'ossigeno.
Ho iniziato a fumare di più, tornavo spesso a casa ubriaco.
Capisci che non posso stare lontano da te? Ti prego, perdonami.."

"H-Harry...io..." cerco di parlare ma non mi lascia finire.

Inizia a baciarmi con foga, scende lungo il collo, sotto l'orecchio.
Sento le sue mani ovunque.
Io affondo le mani nei suoi ricci, gemendo quando inizia a succhiare un lembo della mia pelle.

"Perdonato?" Dice staccandosi.

"Mh...no" rispondo io.

Rinizia a fare quello che stava facendo prima.

Inizia a palparmi il sedere, ritorna sulle mie labbra, baciandomi ancora.

"Perdonato?" Domanda ancora.

Volocemente gli tolgo la maglia.

"Come faccio a non perdonati difronte a questi addominali?" Dico accarezzandoli il petto.

BAD.XxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora