chapter 20

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Harold mi accarezza una guancia ed esce dal bagno,io lo seguo.
Mi porge una delle sue maglie che ha portato da casa e indosso un pantaloncino di stoffa nero,che suppongo sia sempre di Hazel. È inverno ma qui in casa fa davvero caldo.

-Beh,cosa facciamo ora?- chiedo ad Harold.
-Io avrei un idea..-dice con voce maliziosa.

-Smettila idiota,potremmo..fare un dolce- mi sono sempre piaciuti i dolci e sarebbe carino.

-okay,mi sta bene però dopo facciamo un gioco- dice facendomi l'occhiolino,non voglio immaginare di che gioco si tratta ma accetto. Scendiamo giù nella cucina,apro la dispensa per vedere se abbiamo tutto l'occorrente. Prendo la farina,le uova un lievito e lo zucchero. Harold prende la ciotola con dentro il cioccolato e la panna,lui amalgama la crema ed io faccio un pastrocchio con la farina e le uova. Lui ride e mi aiuta a mescolare la farina con le uova e lo zucchero.
Prendiamo una teglia a forma di cerchio versiamo il composto dentro e spalmiamo la crema di panna e cioccolato. Harold ha voluto mettere anche dei biscotti oreo sopra,la infilo nel forno e mi lecco le dita.

-Mhhh,sei bravo a fare le creme- gli dico lavando le mani sotto al rubinetto nel lavandino.

-modestamente- scherza lui puliamo il tavolo e lui sale di sopra per cambiarsi la maglia sporca di farina.
Vedo il suo cellulare illuminarsi,leggo il messaggio è da Matt.

A che punto state? Te la sei già portata a letto?;).
Poso subito il cellulare dove lo trovato,e guardo davanti a me. Non posso crederci ha fatto tutto questo solo per portarmi a letto??
Salgo le scale velocemente e arrivo alla sua stanza si gira,ha il dorso nudo e intento ad indossare la sua maglia nera.
-Che cazzo di intenzioni avevi?- gli dico gridando contro di lui.
-Facevi il bellino,solo per portarmi a letto,mi fai schifo più schifo di Nick mi fidavo di te cavolo!!- gli urlo a 3 metri di distanza. Lui resta davanti a me cercando di capire cosa dire.
-Edith,non è come pensi. Io non avevo questa intenzione- dice avvicinandosi.

-Stammi lotano!!- gli ordino.
-È vero,avevo detto a Matt e ai miei amici che dopo poche settimane ti avrei portato di sicuro a letto che tu ci saresti cascata-dice ed io mi allontano da lui,non può essere mi sembra di essere in una di quelle storie che leggo nei miei libri.
-Ma poi,con il passare del tempo mi sono affezionato. Credevo che eri una come tante,che si sente la Madonna scesa in terra. Ma tu non sei così, se così fragile e allo stesso tempo determinata. E quando ti ho vista quella sera con il trucco sbavato e la faccia piena di graffi e lividi, mi sono sentito morire. Non ho più quella intenzione- si avvicina a me e mi poggia una mano sulla guancia io appoggio la testa sul suo palmo.

Qualcosa dentro di me mi dice che gli devo stare lontana,che è la persona più pericolosa che io conosca,che è un uragano in tempesta. Ma l'altra parte di me dice di fidarmi,guardo i suoi occhi che mi scrutano come se mi volessero rapire l'anima. Ed è questa la parte che ha il sopravvento.

Lo spingo in avanti,lontano da me.
-Sei uno stronzo,e cazzo sei così imprevedibile e confuso. Un completo controsenso. Sei in un primo momento dolce e in un secondo momento freddo come il ghiaccio. Sei misterioso,e mi fai impazzire con i tuoi sbalzi di umore così frequenti-  urlo avvicinandomi a lui.

-E ti odio,per tutto questo. Per farmi sentire così vulnerabile quando sto con te- batto i  pugni contro il suo petto nudo. Piango,non so perché. Ho il cuore in gola e sento il calore crescere sempre di più. Harold mi attira a se e mi bacia con foga. Fa dei passi in avanti facendomi sbattere con la schiena contro la porta. Agrappo le mie gambe al suo bacino,mi chiede l'accesso ed io glielo do. Sento il mio petto alzarsi e abbassarsi con una velocità pazzesca,il suo petto batte contro il mio. Mi tiene stretta a se. Mi allontano e lui sorride.

-Non posso più fare a meno di te- mi dice con il fiatone.

-Harold...- dico prendendo aria. Lui mi guarda incitandomi a continuare.

-Sei un vero pazzo-gli dico per poi liberarmi dalla sua presa e andare giù in cucina. La torta è pronta ha un odore davvero delizioso.
Harold mi poggia le mani suoi fianchi da dietro e mi aiuta a prendere la torta senza scottarmi.

-Sembra deliziosa- dico contenta e soddisfatta.

-si,ha un proprio un bell'aspetto.- Harold taglia un fetta e mi fa dare un morso. È buonissima, e la dolcezza della panna fa sembrare tutto più buono. Mangiamo un altro po di torta,per poi metterla nel frigo. Mi giro verso Harold che nel frattempo si stava leccando le dita, facendomi ridete. Si avvicina a me e mi da un bacio sull'angolo della bocca succhiando.
-c'era un po di panna- dice sorridendo.
Non dico niente arrosisco e basta. Mi prende sulle sue spalle,come un sacco di patate ed entra in un stanza con il letto matrimoniale e la vista sul porto. Mi lancia sul letto, mettendosi su di me.

-Ehi,ehi placa gli ormoni- dico cercando di farlo spostare. Ma lui non mi ascolta. Inizia a baciarmi il collo,facendomi sentire i brividi.
Si allontana e mi fa sedere di fronte a lui,incrocio le game aspettando che dica qualcosa.
-Adesso giochiamo, se io indovino qualcosa di te tu bevi un alcolico che scelgo io se tu indovini qualcosa di me io berrò quello che vorrai,se nessuno dei due idoniva beviamo entrambi- mi spiega Harold.
-Ci sto- ma cosa? Nonono,mannaccia a me.

-Bene allora...qual'è io mio colore preferito?- mi chiede Harold.

-Cosa ne posso sapere ioo!? Non so...il nero?- perderò di sicuro.

-Yes-dice lui prendendo da sotto il letto gare bottiglie di alcool. Non so quale sia la differenza ma scelgo uno con del liquido bianco.

-Vodka!- prende la bottiglia e se la porta alla bocca bevendo come se fosse acqua.

-Tocca a te- dice Harold impazziente.

-qual'è io mio secondo nome?- non lo può sapere.

-Jocelyn-dice fiero di lui.
Ma come faceva...mi riempie un bicchierino con lo stesso liquido che ha bevuto lui. Lo porto alla bocca e ingoio tutto di un sorso.

-Sto andando a fuoco!!- dico ad Harold tossendo. Lui ride.

Dopo 10 minuti di gioco io sono ubriaca e lui pienamente lucido. Rido ad ogni movimento che fa. Mi alzo e mi siedo sue gambe.

-Abbiamo finito di giocare?- dico sensualmente,non sapendo nemmeno il perché. Lui ride e mi posa una mano sul sedere.

-Sei ubriaca piccola,devi solo smaltire tutto quel l'alcol che hai dentro- dice facendomi spostare.

-come se mi volessi far credere che mi hai fatto fare questo gioco per farmi essere lucida?- dico uscendo dalla stanza. Non so cosa sto facendo,esco di casa e il freddo mi colpisce la pelle. Cammino senza una meta.
-Edith,vieni qui- urla Harold dal portico della casa.
Io alzo il braccio e lo mando a fanculo.

Spazio autrice
Perdonatemi,so che fa schifo ma non avevo tanto ispirazione. Perdonatemi.

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