Sento delle voci fuori dalla porta.
-stiles aprì.- è scott.
-scott, la porta è chiusa.- rispondo .
-aprila allora.-
-non posso, devi sfondarla.-
-aspetta lì fermo, non muoverti.-
-non potrei lo stesso.-
Sento il rumore di un mazzo di chiavi. La maniglia della porta comincia a roteare e dopo qualche istante la porta si apre.
Scott mi guarda ma prima di guardarmi da un'occhiata al resto del bagno, il sangue che c'è sul lavandino e sul pavimento devono averlo lasciato pietrificato. I nostri sguardi si incontrano ma dopo qualche attimo distolgo lo sguardo verso una parete. Mi vergogno di me stesso. Scott si avvicina e prova a toccarmi le mani, anche se non le vede deve aver capito che mi fanno male.
-stiles, fammi vedere le mani.- mi dice.
-no, non voglio.-
-stiles, per favore.-
Alzo le mani e le mostro a scoot.
-stiles, ma sono rotte, dimmi ti fanno male?-
-no, stanno bene.-
Lui mi tocca le mani e non capisco bene che cosa voglia farmi, poi vedo i suoi occhi, l'espressione di dolore, le vene ingrossate sulle sue mani. Ho capito e le levo subito.
-dimmi la verità quanto dolore senti?-
-troppo. Posso chiederti un favore?-
-certo stiles.-
-se diventerò un mostro, un demone, se arriverò al punto di uccidere qualcuno per favore uccidimi. Promettimelo.-
Scott guarda il pavimento e non dice niente.
-promettimelo.-
-andiamo stiles, ti portò all'ospedale per le mani.-
Mi alza e insieme andiamo all'ospedale, non parla nemmeno una volta. Lo so che è difficile per lui ma è meglio così.
Melissa mi accompagna in una stanza e mi fascia le mani, dice che non sono proprio rotte anche se ci mancava poco. Mi siedo sul letto e rimango in silenzio. Scott mi fissa ma non ho il coraggio di dire niente.
-stiles, troveremo una soluzione efficace per tutto questo. Stasera andrò da deaton e lui mi dirà che cosa possiamo fare-
-non possiamo fare nulla.-
-non dire così, forse c'è un modo per uccidere quel demone.-
-se c'era lo avevamo già trovato.-
Esce dalla stanza e mi saluta, io mi metto vicino alla finestra e guardo il cielo notturno. La luna non è piena ma lo sarà tra pochi giorni, sono stanco forse è meglio se mi addormento.Visione n 2
Sono in una specie di parcheggio, le macchine non ci sono ma sento una puzza terribile di alcool, mi guardo intorno, sento dei rumori provenire all'unica macchina presente.
-chi c'è?- dico.
Una creatura si alza, è il demone, comincio a correre nella direzione opposta.
-vattene via!-grido correndo.
Giro un angolo e continuo a vederlo, è a pochi metri.
-basta! Smettila! Che cosa vuoi?-
Non parla, non dice assolutamente nulla.
Inizia a correre verso di me, io corro ma sono stanco. Vedo una scia di benzina e per non calpestarla inciampo e cado. Il fuoco inizia a bruciare la benzina e io sono circondato.
-allora stiles, dimmi che cosa è che più asciuga e più si bagna?-
-vattene via!-non mi giro, so che è dietro di me.
-rispondi stiles.-
-un asciugamano.-
-perfetto e dimmi! Quando una porta non è una porta?-
-non lo so.-
-avanti, quando una porta non è una porta?-
-ho detto che non lo so!!-
Guardo a terra, le mie mani, hanno sei dita ciascuna. Questo è un sogno.
-è un sogno, tu non sei reale.- dico.
-ne sei sicuro?-
-vattene.--VATTENE VIAAAAA!- urlò.
La madre di Scott apre la porta di corsa e mi stringe a lei.
-vattene via!- mi ritraggo verso il muro.
-stiles? È tutto ok ?-
-si, credo.-mi rimetto steso sul letto ma non ho il coraggio di riaddormentarmi.