'Mitchell' feci in tempo a sentire tra un messaggio e un'altro.
'Presente prof' risposi in ritardo tra i sorrisi di tutti.
'Interrogata su, hai studiato ieri?' ironizzava quella prof che odiavo.
'Vengo prof, vengo.' Avevo studiato, avevo ripassato, ma sapevo che sarebbe andata male. Cosi fu.
'Mitchell, quando hai intenzione di studiare? Vuoi arrivarci o no agli esami?'blaterava quella antipatica. Ma a me non importava.
'Io studio!' esplosi.
Ma lei non mi credeva, non poteva sapere. Neanche l'ascoltavo più ormai e andai al mio posto. Erano giorni difficili e non mi importava. Non potevo ammettere altri pensieri per la testa, altre cose per il quale farmi male, non potevo. La mia mente era satura di dispiaceri e di robe a cui prestare attenzione, una professoressa che cercava di fare il possibile per mettermi i bastoni tra le ruote e per rendermi la vita un inferno era l'ultima goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.
'Prof posso uscire per favore?' chiesi gentilmente, ma con aria molto spenta.
'Vai.' mi rispose la prof. Finalmente forse capiva.
Presi le sigarette, l'accendino e il mio cellulare e uscii fuori quasi in lacrime. Avrei voluto scappare, ma incontrai lo sguardo di Christian.Di nuovo. Era fuori probabilmente per lo stesso identico motivo. I prof non capivano che la nostra vita era una merda, ma come facevano a non accorgersi che piano piano ci stavamo spegnendo.
Ci fissammo, ma lui abbassò lo sguardo e prosegui. Pensai che non voleva più avere nulla a che fare con me, con una sconosciuta. Pensai che non voleva più farsi inchiodare da degli occhi spenti come i miei. Cosi feci anche io, seppur dispiaciuta. Corsi in bagno, fumai e rientrai in classe. Allo stesso modo fece lui.
La sua classe era caotica, forse quanto la mia. Qualsiasi classe in un liceo d'altronde lo è. Lui entrò con gli occhi bassi lasciandosi alle spalle tutti gli occhi dei compagni che alla fine poi non dissero nulla, perché alla fine a nessuno importava davvero, tranne ad uno, Mark, il suo migliore amico. Li avevo sempre visti insieme, erano un'unica persona ormai per me. Se c'era uno c'era anche l'alto. Era una di quelle amicizie che te ne accorgi subito che sono forti,che nessuno li separerà. Era una di quelle amicizie che raramente trovi, di quelle nate dal nulla e cresciute nel dolore. Era quell'amicizia che non è fatta di belle parole, ma di insulti; di quelle che te ne accorgi da un sorriso che quelle persone probabilmente non smetteranno mai di volersi bene.
'Fratello che faccia che hai. Che succede?' gli chiese Mark.
'Era fuori..' rispose lui sconfitto, rassegnato. A lui non poteva mentire.
'Chi la tipa del bar?'
'Si quella del bar, quella dei messaggi, di Tumblr e degli occhi micidiali. Lei. Era fuori e sembrava non star bene.' esclamò confuso Christian.
'E tu cosa hai fatto?'
'Nulla,cosa potevo fare? Ho evitato il suo sguardo, non posso compromettermi.' disse quasi incazzato con se stesso.
'Fratello ma sei impazzito? Quando la smetterai con queste stronzate? Quando deciderai di agire?' Mark aveva adesso reagito, perchè cosi soltanto avrebbe potuto aiutarlo.
'Ma io..' non fece in tempo a finire la frase Christian che l'amico lo interruppe.
'Tu cosa? Vieni qui..' lo afferrò per un braccio e lo portò in corridoio.
'Guardala,guardala li. E' in mezzo a circa dieci persone, ma ti sembra che stia bene? Guardala che adesso si gira verso te. E non provare a dire che è solo pura casualità perchè giuro che ti butto giù dalle scale.Ti cerca.' gli sussurrò fra i denti cercando di non far nascere il sospetto in nessuno.
Io ero li in quel corridoio, buttavo qualche sorriso a destra e a manca per non attirare su di me l'attenzione. Cercavo di far l'indifferente ma nel frattempo cercavo il suo sguardo tra tutti. Non potevo dar nell'occhio, ma lui era così bello nella sua imperfezione che buttargli un timido sguardo addosso di tanto in tanto divenne quasi automatico.
'Sie con questo?..' rispose ad occhi bassi Christian.
'Con questo nulla. Te sei di coccio. Nulla fratello, solo una cosa. Vai li e prenditela se la vuoi davvero. Non aver paura.' affermò mentre Christian ad occhi bassi stringeva i pugni, perchè in fondo si odiava anche lui e sapeva benissimo che avrebbe dovuto rischiare, ma lui non sapeva rischiare più, proprio come me.
'E adesso vieni dentro che arriva la Prof.' gli disse cambiando strada l'amico.
Io nel frattempo ero impegnata a ridere, passeggiare e far di tutto pur di non piangere.
A ricreazione abbracciai Serena, la mia migliore amica. La mia salvezza. Parlammo tanto, ma non di lui. Non volevo parlarne, Mi avrebbero presa per stupida. Cercavo il suo sguardo e lo vedevo sorridere tra le sue compagne. Poi divenni triste. Pensavo. Una serie di cose mi passavano per la testa e non seppi più trattenere tutto quanto come facevo da una vita, non con lei. Con serena sapevo di potermi permettere anche qualche crollo perchè lei sarebbe sempre stata accanto a me.
'A casa è una merda, ancora. I prof non capiscono. Non reggo più Sere..' affermai allo sguardo perplesso si Serena.
'Cosa vuoi farci? Resisti, sei forte. Ce ne andremo, promesso.' mi rassicurò guardandomi negli occhi.
'E no, non piangere perché ti picchio' disse dura.
Serena era cosi. Era dura, rigida, non si smuoveva, ma aveva il cuore tenerissimo. Aveva un carattere forte, ma spesso in silenzio, quando eravamo solo noi due crollava. Avevamo un ottimo rapporto. Eravamo le due facce della medaglia noi, ma ci completavamo. Litigavamo, ci picchiavamo, ma poi eravamo sempre più unite. Dopo tre anni i nostri cuori battevano ancora all'unisono.
Suonò la campana e la nostra chiacchierata dovette interrompersi, ma come sempre lo fece con un abbraccio. Poi ci lasciammo, i prof attendevano.
Le ore seguenti passarono più o meno veloci tra una sigaretta e qualche parola dei prof rompiscatole. Volevo solo andare via da li,volevo correre all'uscita senza nessun problema. Ero riuscita a nascondere le ferite che mi ero fatta la sera prima, potevo dirmi soddisfatta.
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Come Carta
Novela JuvenilQuando tocchi il fondo e non sai più risalire improvvisamente la vita ti cambia le carte in tavola. Quando credi di non avere più una via d'uscita di botto arriva un sorriso a stravolgerti la giornata, e con lei la vita. Hope e Christian, due facce...