Capitolo 9

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Erano un paio di giorni che Christian non si vedeva a scuola. Lo avevo cercato e avevo per un secondo avuto paura. La sua assenza era alquanto anomala. Mi affacciai alle scale come ogni mattina facevo, vidi Mark e la sua fidanzata salire, i suoi compagni, ma di lui neanche l'ombra.

'Hope la prof vieni!' mi urlò la mia compagna di classe interrompendo i miei pensieri.

'Si eccomi. Ha chiesto di me?'

'No non lo ha visto che non ci sei, torna dentro.'

'Prefetto grazie mille.' le diedi un bacio in guancia ed entrai in classe.

'Buongiorno prof' dissi sorridendo.

'Ciao Hope, tutto bene?' mi chiese la prof

'Si prof grazie.' rispose andando verso il suo posto.

Non era vero. Non stavo bene. Avevo paura, mi sentivo sola,stanca, frustrata e sentivo ancora addosso a me il peso delle mani e delle parole che mio padre la sera prima mi aveva scagliato addosso.

Avevo osato contestare una sua opinione su un film e lui ubriaco e nervoso mi aveva presa come cavia.

'Smettila di contraddirmi sempre. Non sei una professoressa, non ti puoi prendere gioco di me. Ti credi tutta saputella intanto non vali nulla. Sei solo una rompipalle.' mi aveva detto.

'Pa..ma io veramente non ho detto nulla..'

'Stai zitta e non rigirare niente. Non mi servono le persone come te.'

Non aveva senso tutto questo. Io avevo paura, non sapevo cosa dire perchè qualsiasi cosa sarebbe stata vista come offesa, così decisi di chiudermi in camera. Li venni picchiata perchè avevo osato voltargli le spalle. Trattenni il dolore e decisi di dormire, domani era un altro giorno.

Pensavo a tutto questo e mi salì la rabbia, poi il dolore e una lacrima mi accarezzò il viso. Non si poteva cosi, non potevo più andare avanti, non potevo più vivere in tale terrore. Avevo gli occhi rosso sangue e le mani strette a pugno. Quando mi accorsi che una lacrima era scesa mi asciugai velocemente il viso, ma fu troppo tardi. La mia compagna e la prof sene erano già accorte.

'Hope che hai?' mi chiese la mia compagna.

'Niente niente.' rispose io cercando di nascondere tutto.

'.. stai piangendo..' sussurrò la mia compagna ma venne interrotta dalla professoressa.

'Allora che succede li? Hope tutto ok?'.

Ecco anche lei lo aveva visto e a quella domanda tutti gli occhi furono puntati su di me. Panico. Gli occhi mi si gonfiarono ancor di più mentre ripetevo in continuazione che non era nulla, poi non riuscii neanche a parlare e uscii dall'aula dietro il consenso della prof.Uscii con gli occhi pieni di lacrime e il respiro mozzato dirigendomi a passo spedito verso la fine del corridoio. Evitai lo sguardo della bidella e mi sedetti su un banco vicino la classe di Christian. Gli occhi si fecero più pieni e io tirai la testa indietro, portai le mani al viso e lasciai che le lacrime avessero finalmente il loro sfogo.

Piansi e poi rimasi a fissare il vuoto finché non sentii un rumore: la porta della classe di Christian si era aperta e stava uscendo qualcuno.Pantalone di tuta grigio, maglia bianca, camicia rigorosamente a maniche lunghe a quadri, cappellino e Converse bianche. No, non poteva essere lui, non adesso.

Christian uscì da quella classe perché la lezione di arte lo stava annoiando.Il professore aveva tantissimo carisma è vero, ma lui in quel momento aveva altro a cui pensare. Contrariamente a quanto aveva pensato le cure doveva continuarle ancora per un pò e come se non bastasse Irene era partita per far visita ad alcuni parenti e lui era solo. Gli erano tornate in mente tante cose e quella lontananza da Irene lo stava facendo riflettere su ciò che doveva fare. Uscito da quella porta vide forse l'ultima persona che gli serviva vedere: me.

Ero seduta con le ginocchia al petto e la braccia incrociate. Avevo il viso rigato dal mascara e lo sguardo nel vuoto. Ebbi un sussulto quando sentì la porta e mi girai dalla sua parte. I nostri sguardi si incrociarono ma io cercando di asciugarmi gli occhi sviai lo sguardo.

'Non asciugarti tanto tra poco colerà di nuovo' mi disse lui avvicinandosi.

'Che?..'sussurrai con la voce tremante, ma non feci in tempo a finire.

'Non mangio mica, vengo in pace giuro, non mordo.' disse sorridendomi.Sorrisi anche io.

'Oh,hai visto che almeno ti faccio sorridere? Meglio che piangere.'continuò lui.

'Gia..Ma tu, non dovresti.' risposi io con la voce tremante e gli occhi tristi.

'Perchè non dovrei?'

'Perchè sono una stupida e tu non devi prenderti le mie noie.'

'Ma guarda che coincidenze, siamo due gli stupidi allora. Piacere Christian' disse lui allungando dalla mia parte la sua mano.



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