'Sorridere non è facile quando intono hai solo merda. Si, ho degli amici meravigliosi con cui passo delle giornate stupende, ma poi alla sera sono sempre solo. Nessuno vuole avere nulla a che fare con me. Nessuno lotta per un disastro. Comunque stai tranquilla, mi ha fatto piacere il tuo messaggio e mi farebbe piacere parlare con te.'
Mentre scriveva questo Christian si asciugava le lacrime. Era solo, solo davvero e voleva che qualcuno lottasse per lui. Poi gli suonò il cellulare. Lo prese: Irene.
'Buongiono scemo.' con un cuore accanto. Forse era lei la persona adatta? Forse era lei davvero e doveva scordarsi di me che ero solo una sconosciuta.
'Buongiorno a te' Ricambiò velocemente aggiungendo anche lui un cuore al messaggio poi posò il cellulare. Doveva inviare quel messaggio che aveva scritto. Voleva scoprire chi provava interesse per lui.
'E se fosse lei?' si chiese sotto voce.
'No macche.. smettila di ingannarti.' si disse nel momento in cui in camera suo entrò Mark.
'Ciao fratello, stai bene?' chiese stupido avendolo trovato che borbottava qualcosa tra se.
'Parlavi da solo amico? Va tutto bene?'
'Si amico, tutto bene.' rispose lui sicuro.
'Mi ha fatto entrare tua madre, dice che non ti muovi da qui da stamattina' non fece in tempo a finire la frase che notò qualcosa al computer.
'E questa cos'e?'
'Una ragazza mi ha scritto qualcosa di bellissimo, aspetto per capire chi sia.'
'Amico io avrei una vaga idea'
'No, non è lei. E se anche lo fosse deve smetterla'
'Perchè dovrebbe' chiese confuso Mark che sembrava non capire.
'Perchè io non posso incasinarmi con lei. Non so quanto può essere sincera. E non voglio crearmi nulla in testa. Non è lei.' rispose secco Christian.
L'amico lo guardò per un secondo, si alzò dalla sedia e lo guardò fisso. Si era fatto serio.
'Tu stai delirando. Lo sai che ti stai gia incartando mentre dici che non puoi farlo. E lo sai che potrebbe essere lei, ci speri che sia lei, lo dimostra il fatto che è stata la prima persona che hai pensato. Sai cosa ti dico? Continua pure a farti paranoie mentre ti passa tutto davanti, ma occhio che nel frattempo c'è Irene che continua a bombardarti di messaggi. Ti intaserà il cellulare.' rispose passandogli il suo cellulare. 'Ti saluto amico, a più tardi.' concluse lasciandolo quasi paralizzato.
'Irene vero!' esclamò e nell'attesa di ricevere risposta dall'anonima scrittrice continuò a rispondere ai messaggi di quell'Irene che stava impazzendo dietro lui.
Quando vidi quel messaggio mi batteva il cuore. Mi aveva risposto, e mi aveva anche detto delle cose tenerissime. La pensavamo allo stesso modo, eravamo soli entrambi. Lessi nuovamente il messaggio concentrandomi sull'ultima parte 'Comunque stai tranquilla, mi ha fatto piacere il tuo messaggio e mi farebbe piacere parlare con te.'. Dio, e se lo voleva davvero? No, non è possibile Hope, non dimenticare che è quello che ha evitato il tuo sguardo.
Piangevo, stavo piangendo. Volevo aiutarlo e volevo essere aiutata. Continuai a scrivergli e a leggere le sue risposte con un colpo al cuore ogni volta fino a che non arrivò quello più grande.
Ero distesa sul letto e mi asciugavo le lacrime perchè mi ero resa conto che lui non sarebbe mai stato il mio Cal, lui non c'era quasi più, quando sentii suonare il telefono. Era lui, era Christian. Era un messaggio e non messaggi anonimi o strozate simili. Mi aveva scritto un messaggio. Voleva me.
'Comunque non mi hai fatto vedere il tuo Tumblr.'
Secco. C'eravamo, lo aveva scoperto, ma io non potevo farmi riconoscere ancora, non potevo far vedere a lui quel blog, c'era la mia vita dentro.
'E perchè ci stai pensando adesso?' risposi secca anche io.
'Perchè tu hai visto il mio ed è quanto dire. Vederlo vale più di mille parole.'
Era vero, verissimo. Li dentro era se stesso. Era vulnerabile e gettava tutto li.
'Tu lo avevi pubblico, non volevo intromettermi, scusa.' non sapevo cosa dire, avevo paura.
'Si scusa, non farlo se non vuoi.' ci aveva riflettuto un pò Christian, ma era arrivato alla conclusione che non poteva chiedermi questo. Ero vulnerabile quanto lui, mostrare quel luogo mi avrebbe resa ancor più fragile e lui non voleva più vedermi spenta.
'No, non è che non voglio. E' che li dentro c'e tutta la mia vita, segreti che nessuno sa, cose che tengo nascoste a tutti e ho paura..'
Era vero, avevo paura, paura che anche lui mi distruggesse o mi sputtanasse a mezza scuola.
'Appunto non farlo.' cercò di rassicurarmi.
Ma io no, non ero tranquilla, non potevo. Mi sentivo quasi in colpa. Ero entrata nella sua vita, dovevo fare spazio adesso anche a lui. Giù la maschera per la seconda volta. Copiai il link del blog e glielo inviai. Mi scusai e dissi solo che lo avevo fatto per lui.
'Faccio sempre disasti scusami' scrissi lacrimando.
'Ma quale disastro tranquilla. Non hai fatto nulla. E comunque se io non ti cerco è perchè non lo faccio con nessuno, non perchè non mi va.'
'Lo sono già io un disastro e questo basta.' risposi io scoppiando in lacrime. Chiusi il cellulare e affondai la testa nel cuscino. Avevo fallito, ancora. Mi ero infilata in una cosa più grande di me.
'Sei uno splendido disastro, il disastro più bello che io abbia mai visto' penso tra se Christian, ma si fermò, non scrisse.
Guardò l'ora e balzò dalla sedia sotto gli occhi stupiti della madre.
'Cazzo è tardissimo, Irene impazzirà questa volta. Devo avvisare che tardo o mi farà fuori.'

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Come Carta
JugendliteraturQuando tocchi il fondo e non sai più risalire improvvisamente la vita ti cambia le carte in tavola. Quando credi di non avere più una via d'uscita di botto arriva un sorriso a stravolgerti la giornata, e con lei la vita. Hope e Christian, due facce...