Capitolo 3

121 17 28
                                    

CAPITOLO 3

<<Beatrice Mattheson, adesso vuoi ancora negare di pedinarmi? Non sei più credibile>>

Quella frase rimbomba nella mia testa una miriade di volte e mi chiedo se quella che ho sentito è la realtà o una mia fantasia.

<<Ciao Luke>> le labbra mi tremano dall'emozione. Sono per strada e sto salutando per nome un cantante famoso. Ripeto: perché non mi è successo con Liamo? Mi volto e Lukketto ha gli occhiali da sole incastonati tra i capelli, una t-shirt nera aderente. Tiene con fermezza il volante e con l'altra mano si tocca la barbetta sotto il mento. Puntualizzazione: ha dei bellissimi muscoli che si sollevano e si abbassano quando stringe e poi rilascia la mano dal volante.

<<Qualche altro appunto oltre ad un semplice "ciao"?>> chiede. Certo che ho qualcos'altro da dirgli, ma adesso sono troppo impegnata ad osservare il suo petto, i muscoli del braccio e quel piercing. Mi sto ricredendo, non mi sono mai piaciuti quegli anelli impuntati nella pelle, ma su di lui potrei dire che è... sexy. Bene, si molto bene, tutto ciò è imbarazzante oltre ogni modo.

<<Penso che sei tu quello che inesorabilmente cerchi di investirmi ogni giorno.. ti faccio notare che la ruota del tuo pick up è ad un millimetro dal mio piede>> dico insicura.

<< Credo che tu voglia essere investita e che io sia destinato ad investirti.. Wow siamo di fronte ad un destino nefasto >> scherza lui. Deglutisco e non so cosa rispondergli. La mia mente è confusa e mi sento agitata, come quando mi sogno che Liamo o Nello mi rispondano su twitter, anzi no, questo è totalmente più reale.

<<Dove stai andando tutta sola?>>

<<Alla spiaggia, non ci sono mai stata>> rispondo con affanno. Cioè in una spiaggia c'ero già stata, questo era ovvio, ma mai in questa. Oddio! Sono confusa <<adesso io...>>

<<Piccoletta mettiti questi occhiali e sali, ti porto io>> sento freddo eppure in questo momento saranno quaranta gradi. Santo cielo. Oddio!

<<Non importa, grazie ma vedi... sono quasi arrivata>> il suo volto sorridente, si spegne un po'. Pare confuso, ma io lo sono ancora di più! Se fosse stato Liamo non avrei esitato, ma solo perché lui è il mio idolo, la mia ossessione, ma oltre a questo non avrei altre finalità. Con nessun ragazzo avrò mai altre finalità se non quella di scambiarci due chiacchere divertenti. Non dopo Lui... non dopo quel terrificante evento. Il suo telefono squilla.

<<Ehi Calum... niente stavo facendo un giro per rilassarmi>> mentre parla lo saluto velocemente con un cenno di mano e attraverso la strada passando da dietro il suo pick-up. Stringo forte al petto la mia borsetta e con i pantaloni neri aderenti, impacciata, mi allontano con passo svelto da lui. Non mi volto verso Luke. Non capisco cosa mi spaventi ma la sensazione di freddo mescolata con quella calda emozione, mi ha spinta a fuggire. Rilascio il fiato solo dopo aver voltato l'angolo ed essermi poggiata alla corteccia di un albero.

Santi lumi.

Scivolo lungo il tronco e sospiro un lamento. L'ansia si è impossessata del mio esile corpo e mi sta mandando fuori di testa? Si, decisamente si.

******

Le prime due ore di lavoro di questo mercoledì mattina non sono state poi così noiose, ma adesso che sono le dieci, comincio ad avere tanta, tanta fame. Oggi devo fare doppio turno per andare con Ricky al centro per rifornire l'associazione in cui insegnano surf ai bambini. Prima di salutare Zoe, mi fermo alla macchinetta e con qualche spicciolo che prendo dalla tasca dei miei jeans un po' strappati, prendo una barretta di cioccolato e una coca cola.

All'improvviso arrivi Tu! |Luke Hemmings|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora