Capitolo 9

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Capitolo 9

Ho fatto più risolini oggi che in tutta la mia vita. Avevo avvisato Zoe e Ricky che non sono adatta a stare al pubblico. Sabato il negozio è più affollato che mai e sono stata sottoposta ad una grave pressione psicologica. Debbie e Fla mi hanno inviato foto sconce di Liamo ed io mi sono immaginata di offrigli un cioccolatino e...... oddio sono scoppiata emettendo un risolino che ha rimbombato in tutto il negozio. Il signore di fronte mi stava chiedendo quanti punti aveva attualmente sulla carta ed io gli sono scoppiata a ridere in faccia. Mentre esco dal retro del negozio ripenso a tutte le figuracce di quest'oggi.

<<Loro penseranno che sono pazza.>>

<<Loro chi?>> tiro un urlo, lascio sbattere la porta e poso le mani sul petto impaurita. E' Luke con il solito cappellino nero, la schiena poggiata alla parete dell'edificio, le mani in tasca... e basta osservarlo.

<<Ti avevo detto di non aspettarmi e sei sempre qui>> dico passandogli davanti e dirigendomi verso la fermata del tram.

<<La tua è una risposta scontata>> ed io rimango in silenzio, un po' perché mi piace metterlo in difficoltà aspettando una delle sue risposte ingegnose, un po' perché stamani è venuto al "Surf in Paradise" ed ho scoperto che l'altro giorno ha chiesto il mio numero a Ricky e quindi sono arrabbiata con entrambi. Proseguo lungo il viale di cemento bollente nonostante siano le sei e mezza del pomeriggio mentre il cielo piano piano si sta oscurando, spero che non piova. Ho paura dei temporali.

<<Potresti concedermi un minimo di attenzione?>> chiede mentre sto ancora camminando con passo svelto.

<<Se mi hai aspettata con l'intenzione di convincermi sappi che la risposta è sempre no>> gli comunico. Sono seria ma allo stesso tempo visto che non può vedermi mi concedo anche un sorriso divertito. Ormai è come se fosse diventato il nostro gioco. Luke mi oltrepassa e si ferma di fronte a me con un sorriso brillante, posa le mani sui fianchi e mentre scuote divertito la testa, si lecca un labbro <<Oh... Bea>> di scatto mi tira a sé. Con sorpresa mi ritrovo contro il suo petto muscoloso. Ci poggio la guancia e lui mi stringe forte, posa una mano sulla mia nuca. Sollevo lentamente la testa e il suo sguardo cattura il mio. Non so più dove mi trovo e come mi chiamo.

Luke scuote la testa con un sorriso dolce.

E' così che di solito mi convince, ma stavolta...

Con le braccia mi cinge la vita e sussulto. Mi fa l'occhiolino ed improvvisamente si abbassa e mi solleva caricandomi in spalla. Tiro un grido che non sapevo di essere capace di fare. Lancio dei piccoli pugni sulla sua schiena mentre le mie urla vengono soffocate dalla risata di Luke.

<< Ti avevo avvisata, tu ogni sabato verrai con me>> grida per oltrepassare il baccano che sto facendo. Metto il broncio e per paura di cadere stringo la sua maglietta in un pugno <<Luke, fammi scendere....ora>>

<<Ancora due minuti>>.  Aumenta il passo verso il retro del negozio.

Un paio di volte fa dei saltelli e mi tiene ancora più stretta. Inizia a correre ed ogni volta che schiva le buche del parcheggio mi tappo la visuale con le mani. Ad ogni buca saltata molleggio sulla sua spalla ed emetto dei risolini nervosi, minacciandolo di non offrirgli mai più un cioccolatino in vita mia.

Si ferma appena di fronte alla sua auto <<Luke sei....>> e vengo interrotta dalla sua risata. Mi prende per i fianchi ed ho la piena intenzione di pestargli un piede una volta scesa, ma poi mentre mi mette giù, sento la mia schiena a contatto con la macchina e Luke mi fa scendere lentamente ed è come se scivolassi su ogni parte del suo corpo. Sospiro. Sospira. Rimango incantata dal blu dei suoi occhi. Mi guarda. Sono senza fiato.

All'improvviso arrivi Tu! |Luke Hemmings|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora