Capitolo 12

109 14 7
                                    

Capitolo 12

Sfoglio la home di Twitter da più di mezz'ora, niente di nuovo. Getto il telefono in fondo al letto e scalcio. Che noia. Ile è in ospedale, Ricky non mi risponde e Zoe mi ha dettagliatamente spiegato che sta facendo urlare il nome del nostro dio a qualcuno. Sono solo tre giorni che Luke è andato a trovare la famiglia.

Salgo in piedi sul letto e do un bacio serio a Liamo. Amo il suo poster. Poi osservo quello di Luke mezzo strappato dalla mia caduta dell'altro giorno e non posso fare a meno di sorridere. Prendo il telefono e lo osservo con intensità. Mi metto a pancia in giù e brucio il cellulare con lo sguardo sussurrando <<scrivimi, Luke... scrivimi>> dico prolungando ogni singola parola come fanno gli zii di Casper quando tentano di mettere paura. Lo schermo del telefono non mi da alcun segnale. Sospiro e nascondo quest'aggeggio sotto il cuscino. Mi alzo e mi provo il cappello che mi ha prestato Zoe quando sento la vibrazione del cellulare e mi getto sul letto per recuperarlo. Prendo una botta con lo stinco, ma sono troppo concentrata per pensare al dolore. Guardo lo schermo e tiro un urlo, molto peggiore della sirena delle ambulanze. Una foto e già mi ha fatta gridare.

PRIMA O POI URLERAI COSI ANCHE PER ME.

Luke mi ha inviato una foto di Liam mentre fa i pesi.

MAI , gli scrivo.

Lui risponde immediatamente TI MANCO?

NO, PENSAVO A LIAM, rido divertita.

MATTHESON, ADESSO STAI RIDENDO COME UNA SCEMA, PERCHE' QUANDO MENTI TI CRESCE UN SORRISO DIABOLICO.

Mi appoggio alla parete con la schiena e rannicchio le gambe. QUELLO MI VIENE GUARDANDO IL TUO POSTER DOVE CI HAI SCRITTO <<MI AMERAI, BABY>>.

AH, BASTA COSI' MI FERISCI.

PENSAVO CHE TU NON PROVASSI NESSUN SENTIMENTO DI FRONTE AI COMMENTI DELLA GENTE.

MENTIVO. PER TE PROVO MOLTI SENTIMENTI.

Sospiro e premo le lettere sulla tastiera, ma poi cancello e quando mi ritrovo nel panico perché non so cosa scrivere, lui mi precede QUANDO MENTI TI CRESCE UN SORRISO, A ME INVECE QUALCOS'ALTRO.

Urlo e mi volto verso la parete e ci batto leggermente la testa. GRAZIE MI FA PIACERE CONOSCERE I PENSIERI DELLE TUE PARTI INTIME.

PREGO. MI SEMBRA GIUSTO RACCONTARTI TUTTO QUELLO CHE MI ACCADE VISTO CHE SIAMO DISTANTI.

LA PROSSIMA VOLTA NON RACCONTARMELO.

Rido, chiudo gli occhi e infine scrivo : COME VA DALLA TUA FAMIGLIA?

Passano alcuni minuti e non mi da risposta. Scuoto la testa fissando il cellulare e quando capisco che non risponde, metto modalità silenzioso e lo nascondo sotto il cuscino per evitare di guardarlo come una psicopatica. Incrocio le gambe, cerco di distrarmi e poi non resisto, riprendo subito il telefono.

MIA MADRE MI HA RIEMPITO DI BACI.DOVRESTI IMPARARE DA LEI.

HAI GIA' MOLTE CHE TI VORREBBERO RIEMPIRE DI BACI.

HO BISOGNO DEL TUO AMORE.

OH, SI CERTO.

Rido senza sosta. Passano dieci minuti ed io non faccio altro che rileggere la nostra conversazione. Non riesco a stare ferma.

COSA FAI?

Scatto da sdraita a seduta in due secondi. PROVO A PRENDERE SONNO.

SONO LE NOVE. VECCHIETTA.

STRONZO.

SCOMMETTO CHE TI MANCO DA MORIRE.

Tiro un grido che raggiunge dei picchi allucinanti. Mi sento le guance prendere fuoco e un sorriso spaccarmi le labbra. SCOMMETTO CHE VORRESTI UNA RISPOSTA SINCERA.

All'improvviso arrivi Tu! |Luke Hemmings|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora