Capitolo 11

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Ho aggiornato prima del previsto... Fatemi sapere cosa ne pensate. Ci tengo molto.
Debs :)

E' il primo giorno e mezzo che non rivolgo la mia attenzione a Liam o a quanto la mia vita sia triste : non riesco a smettere di pensare a Luke. Da quando ieri pomeriggio mi ha chiesto di cenare nel mio nuovo appartamento sono impazzita. Sono le quattro del pomeriggio e tra quattro ore esatte sarà qui. Prendo un profondo respiro e quando sto per uscire dalla mia camera sbatto la testa contro la porta. Impreco e poso la mano sulla parte colpita e chiudo gli occhi. Mi dondolo un po' a destra e a sinistra e inciampo sul bordo del letto. Il dolore al pollice non mi fa scordare quello alla testa. Sono un disastro. Mi siedo sul letto e decido di calmarmi. Ho una voglia matta di correre come una pazza. Mi sono fatta due volte la doccia e adesso sto indossando un grazioso vestito dopo anni che non lo facevo. E' azzurro opaco con degli elefantini. Mi sciolgo i capelli e mi guardo allo specchio: mi volto un po' a destra e a sinistra. Non mi rendo conto di sorridere fino a che non rialzo lo sguardo verso lo specchio.

Questo non è assolutamente un appuntamento e non deve esserlo. Che idiota. Mi cambio e indosso dei semplici jeans e una camicetta a quadri. Sono le sette e cinquanta. Passo da una stanza all'altra come una saetta. Ho bisogno di aria quindi apro la porta e scendo le scale dell'edificio, arrivata a metà torno indietro ma prima ancora di rientrare nell'appartamento riscendo le scale e apro il portone.

Quando vedo che Luke è già qui, mi sento come alla deriva, senza ancora in un mare agitato. E' così sempre perfettamente e dannatamente bello da morire. E non solo fisicamente con quei jeans stretti e la felpa nera con il solito cappellino, ma è bello perché quando sorride porta la luce anche a chi è da tanto che non riesce a vederla: io.

Ha entrambe le mani occupate da due sacchetti.

<<piccola, ansiosa di vedermi?>>

<<No, ma del cibo che hai portato si>> scherzo e faccio per prendere un sacchetto ma lui lo ritira indietro << sorpresa>>.

Noto velocemente qualche ingrediente tramite la borsa della spesa << vuoi fare la pizza?>>

<<Indovinato... com'è che dici? Ah si, indovinato capperi>> sorrido e lo faccio entrare. Saliamo le scale e una volta dentro mi porge il sacchetto che porto in cucina.

<<Ho portato anche un po' di dolci.>>

Tiro fuori l'impasto e la salsa al pomodoro per Luke, io mi farò una pizza bianca. Luke si sta togliendo la felpa e si stira le braccia sollevandole. La maglietta si innalza e non posso fare a meno di osservare il suo bacino scolpito. Si accorge che lo sto fissando, abbassa le braccia e sulle sue labbra si increspa un sorriso compiaciuto. Spalanco gli occhi e mi volto imbarazzata, rossa come un pomodoro e il viso bollente come carbone ardente. <<Ehm... quindi dicevi? che dolci hai portato?>>

<<Allora... dieci al cioccolato, diversi tra loro ma tranquilla li puoi mangiare stavolta mi sono preparato alle tue allergie, poi ho portato il gelato alla crema e ai cookies e infine per il salato ho portato popcorn e patatine>>

<<Eh? Hai portato tipo venti dolci e poi pure i popcorn?>> chiedo sbalordita mentre preparo il tavolo per spianare la pizza.

Lui ridacchia << certo, dopo la pizza mangeremo con calma tutti i dolci e i popcorn sono per il film.>>

<<Il film?>>

<<Non ci vedremo per una settimana e stasera non me ne andrò facilmente.>>

Sorrido e apro il cassetto per prendere un grembiule per evitare di sporcarmi di farina. Luke mi copia e ne prende un altro e con facilità lo indossa. Io di scatto lo guardo e per poco non mi cade il mattarello che ho nell'altra mano. <<Ti sei messo l'altro mio grembiule da cucina? >>

All'improvviso arrivi Tu! |Luke Hemmings|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora