Capitolo 8

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Ragazze:) eccomi con un nuovo capitolo dove la nostra Bea darà del filo da torcere a Luke:) fatemi sapere cosa ne pensate:)

Debs:)

Capitolo 8

Salgo le scale e una volta tornata nella mia dolce casa, getto la borsa a terra e faccio una corsetta verso la mia camera e volo letteralmente sul letto dove sulle lenzuola sono stampate le facce a caratteri cubitali degli 1d. Immergo la faccia nel cuscino di Nello. Scalcio sul letto e quando sento di non aver più fiato sollevo la testa e anche se non posso vedermi sono sicura di essere paonazza come se qualcuno mi avesse quasi strangolata. Io, Bea... uscire con Luke Hemmings? Cerco una spiegazione al suo comportamento di oggi e capisco subito che stava solamente scherzando...ovvio si è solo stupito che io, una comune mortale, non fossi una sua fan. Saremo normali colleghi, o al massimo amici. Mi siedo sul letto ed incrocio le gambe come a fare yoga, prendo tutti e cinque i miei cuscini preferiti e li abbraccio con tutta la forza che ho in corpo. E in ogni caso è ovvio che è il classico tipo che cambia perennemente ragazza ogni sera, ma questo non mi tocca minimamente. Ognuno la sua vita.

Toc...Toc...Toc...

Il cuore accelera il suo battito quando penso alla sua determinazione di quest'oggi, poi come se riuscissi a comandare le mie pulsazioni, esse rallentano quando mi ricordo che non sono pronta ad avere relazioni di nessun tipo. Io... sono terrorizzata, anzi peggio. Ogni volta che mi avvicino a qualcuno riesco a vedere quel muro di cemento armato che si innalza tra me e l'altra persona. Le uniche volte che mi emoziono per un ragazzo sono quelle che riguardano gli 1d perché sono consapevole che non sarà mai possibile avere a che fare personalmente con loro e quindi il muro non si innalza. Mi piacerebbe provare emozioni positive verso un ragazzo reale, ma quello che sento invece è solo un immenso ed inesorabile senso di colpa che non intende lasciarmi andare.

Sospiro ed emetto un lamento. Sono il caso umano più complicato dell'umanità, è possibile essere umani e sentirsi alieni a contatto con altri esseri umani? Sbuffo e mi dirigo verso l'armadio. Bacio il poster di Liamo e mi sento elettrizzata. Sono di buon umore? Probabilmente oggi è la mia giornata fortunata. A volte tendo ad emozionarmi troppo velocemente prima ancora di avere una conferma dei sentimenti che in realtà mi scorrono lentamente sotto pelle.

Si trova sempre lì il cappellino di...di Nick. Sento il cuore pietrificarsi e l'agonia pungerlo come aghi su pelle viva. Talvolta sono felice di provare dolore al cuore giusto perché almeno so che riesco ancora a provare qualcosa. Indosso tremante il suo cappello dei Perth Heart. Amava il baseball. Mi siedo a terra con le gambe incrociate e mi lascio cadere. Invece di toccare il pavimento, sento la morbida erba.... Invece di osservare il soffitto della mia camera, vedo il sole debole di quel giorno. Mi guardo intorno e tutto si trasforma e si deforma. Il mio letto diviene la collina dietro di noi, il tappeto della mia camera il laghetto dove andavamo sempre quando qualcosa ci preoccupava. Mi volto e Nick è sdraiato in pendenza sulla collina, il cappellino gli copre il volto e la gamba destra piegata con il piede poggiante sul ginocchio sinistro. Era la sua posizione preferita. C'è il sole ma allo stesso tempo una forte brezza mi accarezza il viso. L'emozione di essere con lui si arrampica dentro di me come se lottassi per non perdere l'equilibrio sull'orlo di un precipizio. La trattengo con tutta la forza che non so di avere.

<<Bea>> mi sfiora per sbaglio la mano che sento incendiarsi. La scosto, ma non sono imbarazzata da lui, il ragazzo che conosce ogni parte di me. Abbiamo quattordici anni e non siamo più bambini e adesso quando mi sfiora la mano che prima ero solita coccolare, mi sento strana. E' stato difficile questo cambiamento ma ripeto, non siamo in imbarazzo. E' domenica mattina, la prima, dopo che non abbiamo dormito insieme come eravamo soliti fare ogni sabato. Fin da bambini il sabato era la nostra serata, un tempo giocavamo, poi si era trasformata nella serata film e adesso avevamo deciso di essere grandi o perlomeno lo stavamo diventando. Mi è mancata la sua buonanotte e stamani il suo buongiorno. <<Non essere arrabbiata... è mancato anche a me svegliarmi coi tuoi capelli in gola>> scherza e sono felice che capisca i miei pensieri senza che mi debba sforzare di esprimerli. Si alza in piedi e mi posa il cappellino in testa e sorride prima di tapparmi la visuale tenendolo con forza sulla mia fronte <<ho gli allenamenti, vado.. a dopo Bea>> sono disorientata quando lo vedo correre sulla sponda del lago. Il sole mi annebbia la sua visuale e più si allontana, più la sofferenza stritola il mio cuore come a volerlo soffocare. Più si allontana e più sento le lacrime finirmi in gola. Il suo corpo svanisce in lontananza verso il pontile che radicalmente torna ad essere la finestra di camera mia, il sole torna ad essere la fioca luce della mia lampadina. Grido e mi aggrappo al suo ricordo. Sono tentata di scagliare il suo cappello lontano per non provare più questo dolore eppure allo stesso tempo anche se fa male voglio continuare a perdermi nel vuoto se questo significa passare del tempo con lui. La mia famiglia mi aveva costretto a non tenere più cose che riguardassero Nick ed io avevo voluto accontentarli, sapevo che lo facevano per il mio bene, ma loro non potevano minimamente capire che non potevo disfarmi di niente che lo riguardasse. Davvero, non avevo di meglio da fare che torturarmi? Erano passati tre anni. Tre! Ma no, non ce la facevo a lasciarmi il dolore alle spalle, o forse semplicemente non volevo.

All'improvviso arrivi Tu! |Luke Hemmings|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora