Capitolo 5

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Sento la sveglia suonare, simbolo che un'altra giornata di merda è cominciata.
Mi piacerebbe tanto buttare il telefono fuori dalla finestra e restare a dormire tutto il giorno, ma non posso, perchè ho la verifica di economia, e non ho intenzione di saltarla.
E anche perché, se resto a casa, mia madre mi uccide, ma dettagli.
Già è molto arrabbiata per quello che è successo ieri in polizia.
Dopo essere entrata nella stanza degli interrogatori mi hanno fatto alcune domande: sa dove si trova ora Deanna Gregory? A che ora è arrivata ieri alla festa, signorina Fields?A che ora ha lasciato la casa? Con chi era? Cos'ha fatto? Ha visto Deanna Gregory durante la festa? Che relazione ha con Deanna Gregory? Ha notato qualcuno in particolare che potrebbe interessare questo caso? Era presente anche suo fratello Jamison Fields? Ha rapito, o intimato ad andarsene Deanna Gregory?
Risposi a tutte le domande onestamente, tranne a quella su mio fratello.
Dissi che sapevo che sarebbe andato alla festa, ma che non lo avevo visto.
Non so perché, ma non mi andava di raccontare che l'avevo spiato dalla porta del guardaroba.

Ero davanti a scuola con dieci minuti di anticipo, come al solito ci sono sempre tutti i gruppetti di persone disposti sul marciapiede, che aspettano l'apertura del cancello.
Le mie amiche di solito mi aspettano davanti al muro del parcheggio dei motorini, che si trova accanto al cancello.
Avevamo passato così tante mattinate davanti a quel muro, che un giorno, quando eravamo ancora al primo anno, Lydia aveva inciso con un sasso: LY+RHIRHI+MEG+SAM= ∞
Lo pensiamo davvero, ne siamo sicure, ne abbiamo passate talmente tante che siamo certe che la nostra amicizia durerà per sempre.

Questa mattina non è come tutte le altre mattine, ogni volta che passo da un gruppetto di persone, le sento parlare di Deanna e di quello che è successo. Non ne posso più.
Raggiungo le mie amiche, anche loro ne stanno parlando.
Mentre saliamo le scale mi raccontano del loro interrogatorio, per Sam è stato molto imbarazzante, dato che non voleva raccontare di aver fatto l'amore per la prima volta con William quella sera, ma alla fine fu costretta. Ai poliziotti non sembrò interessare molto, ma io e le mie amiche restammo molto sorprese.
Ero molto felice per lei.
Anche io racconto loro del mio interrogatorio, non avevamo idea di cosa potesse essere successo a Deanna, ma non ci importava molto.

Le sei ore di scuola passarono lentamente, tra verifica di economia, interrogazione di chimica, l'intervento di un poliziotto per raccontarci del rapimento e i numerosissimi cartelli con la foto di Deanna e la descrizione di com'era vestita il giorno della sua scomparsa, in caso venisse vista da qualche parte.

Mancavano dieci minuti al suono della campanella, la prof Queeryns stava spiegando Giovanni Pascoli, ma la mia testa era da tutt'altra parte.
Continuavo ad accendere e spegnere lo schermo del cellulare per leggere l'ora, pensavo fosse passata un'eternità da quando avevo letto 13:50, ma in realtà non era passato neanche un minuto.
Volevo tornare a casa, abbuffarmi di patatine fritte e sprofondare tra le lenzuola.

13:59
Stavo leggendo l'orario quando in alto al cellulare notai una notifica di un SMS.
È strano riceverne uno, dato che ormai chiunque voglia contattarmi mi scrive su WhatsApp, perciò sblocco il telefono per leggerlo.
Da sconosciuto: "Sappiamo che sai, ma non parlerai....."
All'improvviso suona la campanella e salto in aria dallo spavento.
Chi mi ha inviato quel messaggio?
A cosa si riferisce? Che cosa so?
Resto ferma a fissare lo schermo spaventata, poi prendo lo zaino e me ne vado.

Despite all - Nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora