Capitolo 9

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Sono le 6:30 e la sveglia suona.
Non so ancora perché, da quando ho questo telefono ho impostato come suoneria della sveglia una canzone degli Slayer "Angel of Death" che mi ha consigliato una mia amica a cui piacciono quel genere di canzoni.
A me non piacciono per niente, perché fanno troppo casino, però quella mi fa morire dal ridere perché parte con un urlo esilarante del cantante, che ovviamente, ogni mattina, mi sveglia di soprassalto.

Scendo per far colazione, e mi preparo per andare a scuola.

La giornata inizia male con un'interrogazione della prof Queeryns sui barbari, dove prendo un bellissimo 4,5.
Perfetto, e ora chi lo dice a mia madre?!
Non sono mai stata brava a scuola, ma me la sono sempre cavata in qualche modo.
Arriva l'intervallo, io e le mie amiche facciamo un giro in corridoio mentre raccontano quello che è successo ieri.
Sapeste quello che è successo a me..
Mi dispiace non parlarne con loro, ma non voglio coinvolgerle in questa terribile storia, e non voglio neanche essere rinchiusa per non aver mantenuto un segreto.
La campanella suona e torniamo in classe.

13:00 finalmente la campanella suona, e tutta la scuola si dirige verso la mensa.
Si, nella mia scuola ci si ferma a pranzo in alcuni giorni, odio restare a mangiare perché non fanno mai un cibo che mi piace. Okay che ho gusti difficili, ma in questa mensa cucinano proprio da schifo.
Oggi hanno preparato la pasta al tonno, e di secondo insalata e scaloppine.
Siccome non mi piace nulla, decido di fare un giro nel giardino della scuola.
Sto per uscire dalla porta principale, quando vedo un ragazzo biondo tutto vestito di nero, seduto sugli scalini che fuma una sigaretta.
<<Ehi!>> dico con un sorriso imbarazzato.
<<Rhiannon, ciao>> mi risponde Thomas. Non si aspettava di vedermi.
<<Che ci fai qui? Sono tutti in mensa>> chiede
<<Lo so.. È che non c'è niente di buono oggi, e ho deciso di uscire.>> dico
<<Io lo faccio ogni volta ormai, ho gusti raffinati, sai?>> ride, e rido anche io.
C'è qualcosa in questo ragazzo che mi rende euforica, non è come tutti gli altri, è diverso, è speciale.
<<Facciamo un giro fuori?>> mi chiede
<<D'accordo>> rispondo.

Camminiamo per il giardino per circa un'ora parlando del più e del meno, lui mi racconta un sacco di storie della sua vita, e continuiamo a ridere.

Mi sta raccontando di quando a 12 anni, era in strada con i suoi amici ed è inciampato facendo cadere il suo professore dalla bicicletta mentre passava di li causalmente.
Imita la reazione del professore, arrabbiato per la caduta, e scoppiamo a ridere.
Siamo faccia a faccia, all'improvviso smettiamo di ridere e ci guardiamo negli occhi.
Non faccio neanche in tempo a pensare a quello che sta succedendo, che il momento "magico" finisce con il suono della campanella.
Perfetto.
Gli studenti iniziano ad uscire in giardino, e Thomas si stacca subito da me.
Il suo sguardo si dirige verso destra, dove ci sono alcuni ragazzi vestiti di nero e una ragazza senza pantaloni, ah no, con una minigonna microscopica.
Il ragazzo ciccione del gruppetto urla <<Hei Tom, beh?!>>
<<Arrivo.>> dice Thomas al ciccione.
<<Ciao.>> mi dice.
<<Ehm.. Ciao.>>
E se ne va con loro.




Despite all - Nonostante tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora