Il viaggio in macchina verso casa fu molto silenzioso, ne Helena ne Chris osavano fiatare, me ne sono andata "salutando" gli altri con un freddo -"Ci vediamo più tardi...".
Arrivata a casa ho scoperto che Lui sarebbe rimasto quanto Helena e avrebbe dormito nella stanza degli ospiti invece Helena avrebbe dormito con me. I miei genitori non sapevano il reale motivo per cui io avevo lasciato Chris, li dissi solo che non ci amavamo più e che la cosa non poteva continuare anche se vedevano che soffrivo hanno creduto più o meno a questa versione, dopotutto volevano bene a Chris come a un figlio, che stronzo.
Il pomeriggio l'ho passato tra i preparativi, Helena che cercava di tirarmi su il morale e l'evitare Chris che cercava di parlarmi. Abbiamo portato un altro tavolino in giardino perché sotto mia insistenza volevo che ci fosse una divisione tra noi giovani e gli adulti, avevamo invitato sia Melissa che lo Sceriffo, prevenire è meglio che curare. Del bbq se ne sarebbe occupato papà e io non vedo l'ora perché oltre a essere incazzata sono affamata, non è una bella accoppiata quando si tratta di me.
Ora sono qui sotto la scrivania a cercare il cavo per collegare il pc alle casse che avevamo portato in giardino. Per l'occasione mi sono messa la mia salopette di jeans chiaro con delle scuciture sulle ginocchia, sotto una maglietta a maniche lunghe rossa che mi arriva a metà pancia e ai piedi le converse alte rosse; ho dovuto legarmi i capelli con una coda perché mi impedivano i movimenti e la visuale sotto la scrivania. Nel bel mezzo della mia ricerca -"Ehi Lu sei qui?", Scott, poverino non l'ho nemmeno salutato come si deve all'uscita da scuola, avevo solo voglia di spaccare qualcosa e non sarebbe stato carino prendermela con lui.
-"Si sono qui sotto la scrivania. Potresti chiudere la porta per favore?"
-"Certo ma che cosa stai cercando? Vuoi una mano?" ingenuo, piccolo, Scott.
-"Sto cercando il cavo per collegare il pc alle casse, che festa sarebbe senza musica se no! Saresti gentilissimo a darmi una mano." si avvicina accucciandosi come me sotto la scrivania. Ci mettiamo a cercalo insieme -"Mi dispiace per oggi di essermene andata cosi ma è stata una sorpresa spiacevole molto spiacevole." lui si ferma voltandosi verso di me.
-"Non è colpa tua. Sono rimasto molto sorpreso dal pugno che li hai sferrato, se non glielo davi te, glielo avrei dato io e poi non preoccuparti avevo capito che non era aria." mi dice sorridendomi dolce.
-"Davvero?" lo guardo sorpresa.
-"Ehi guarda che mi offendo non sono poi così tonto!"
-"Scemoo il mio davvero era riferito al fatto che l'avresti picchiato."
-"Oh be' si, li avrei spaccato la faccia."
-"Sono contenta che tu non l'abbia fatto. So difendermi da sola e poi l'avevo già malmenato quando scoprii che mi tradiva, ci vollero tra miei amici per fermarmi." sgrana li occhi, io intanto esco da sotto la scrivania con il cavo in mano e mi metto seduta in terra con la schiena appoggiata alla fine del letto, lui mi imita, ora siamo spalla a spalla e posso osservarlo meglio. Indossa una semplice maglia blu notte e dei jeans scuri -"Mi dispiace." mi dice triste come se fosse colpa sua.
-"Ormai è passato. Io ho te. Devo farmi perdonare per oggi, non credi?" chiedo maliziosa, mi guarda con fare interrogativo, poi però capisce e non fa in tempo ad alzarsi che sono seduta a cavalcioni su di lui, con le mani stringo la sua maglietta per farlo avvicinare alle mie labbra che fissa con insistenza l'unica cosa che riesce a dire in un sussurro è che tutti sono arrivati e che stavano aspettando me per iniziare, non gli rispondo nemmeno perché ci stiamo baciando. Io con le mani tra i sui capelli e una che li carezza il petto, e lui con la sinistra mi palpa un gluteo e con la destra fa pressione per portarmi più verso di lui. La mia lingua e la sua si sono fuse, sto andando a fuoco. Struscio il mio bacino contro il suo e tutti e due facciamo dei versi osceni, sarebbe meglio fermarsi ma è più forte di me, vorrei sentirlo gemere tutti i giorni, però questo rumore è troppo fastidioso. La porta si apre senza che ce ne accorgessimo -"Woooow fermi! Non mi sembra il momento, giù c'è gente che vi aspetta e che ha fame quindi datemi una sistemata perché non è il momento delle cosacce soprattutto perché in questa stanza ci dovrei dormire anche io per due giorni."Helena.
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I'm a vampire.
FanfictionNon c'è molto da dire. Ho 18 anni e sono un vampiro. Storia pubblicata anche su EFP scritta da me con pseudonimo diverso.