Capitolo 1

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Diana's point of view.

"Ciao io sono Peppa Pig e questo è il mio fratellino George...-" Cambio immediatamente canale,non si può vedere quell'insulso maiale rosa alle sette del mattino.

"Se mangi lo yogurt la pancia sparisce-" Proprio di fantasia non ne hanno,non sanno più cosa inventarsi. La popolazione va di male in peggio.

Ho fame.

Ma se hai mangiato dieci minuti fa!   Ho fame lo stesso. 

Mi alzo dal divano e vado verso la cucina. Ho un appartamento tutto mio,niente coinquilini o amici. Io non ho amici. Ho sempre evitato queste cazzate, tanto nessuno ti è amico veramente,dicono che ci tengono a te e poi ti mollano dopo un anno o anche meno. 

Ho finito l'università l'anno scorso,mi sono laureata in lettere e ora lavoro in un'editoria per pagare l'affitto. I miei genitori vivono a Oxford insieme a mia sorella Julie. Non ho contatti con loro da almeno due anni,io mi sono trasferita qua a Londra.

La mia vita è piuttosto monotona,mi sveglio alle sei e mezza,faccio la doccia e mangio, poi vado a lavorare fino alle cinque del pomeriggio. Quando torno a casa mi butto sul divano e mangio. La mia passione è leggere,leggo di tutto e scrivo tutti i giorni sul mio diario,lo porto sempre con me.

Studio anche italiano, è sempre stato il mio sogno andare in Italia perciò quando guadagnerò abbastanza soldi farò un viaggio là.

Perciò se devo descrivere la mia vita in una parola direi sicuramente "monotona" : sempre la stessa routine,le stesse cose,non ho mai fatto niente di diverso. Non ho amici,nessuno con cui stare. Non ho fatto tante cose nella vita,poi diciamocela tutta : se qualcuno mi uccidesse o mi rapisse a nessuno gliene importerebbe . 

Abito in un appartamento in un quartiere di Londra, molto distante dal centro,non ci passa quasi nessuno lì. Io alloggio al piano di sotto mentre in quello di sopra ci abita la proprietaria della casa, un'anziana signora che mi prepara sempre i biscotti.

Apro la dispensa ma mi accorgo di aver finito tutte le merendine,devo andare a comprarle. Per fortuna   mi rimangono i biscotti perciò ne mangio un pochino.

Io mi chiedo come tu faccia a essere così magra.

Shh,ho un buon metabolismo.

Prendo il mio giubbotto nero arrotolando la sciarpa di lana intorno al mio collo. È il mese di gennaio e ovviamente a Londra si muore di freddo. Saluto la mia vicina intenta a stendere i panni in balcone e mi avvio verso la strada per prendere un taxi che mi porti all'entrata della metropolitana. Ovviamente il mio ufficio doveva stare vicino al centro di Londra...

Chiamo il primo taxi che trovo,ci salgo sopra e do le indicazioni al tassista. Arrivo all'entrata della metro e faccio il biglietto,almeno domani è domenica e posso riposarmi. Prendo posto su un sedile ormai sporco e pieno di polvere,mi faccio spazio tra la marea di gente poi tiro fuori il mio libro e mi immergo nella lettura.

"Ma lo sai che hai dei bellissimi capelli?" Mi domanda il ragazzo seduto accanto a me. "Ma lo sai che devi farti i dannati affari tuoi?" Rispondo acida. Il ragazzo si scusa e io alzo gli occhi al cielo prima di riprendere la lettura.

Odio i miei capelli : sono rossi e non posso mai nascondermi tra la gente,attirano troppa attenzione. 

Chiudo il mio libro e  mi alzo per scendere ma la metro si ferma e io barcollo un po' rischiando di   cadere. Sento le risate della gente ma incenerisco tutti con lo sguardo e per fortuna la smettono . Che figura di merda. Scendo alla  mia fermata  : Regent's Park e mi avvio per raggiungere il piano superiore.

Regent's Park è come al solito pieno di piccioni e mi ci vuole tutto il mio autocontrollo per non ammazzarli tutti. L'unica cosa che si salva il quel parco è la marea di piccoli scoiattoli,sono bellissimi e io adoro osservare i loro movimenti. Una mamma sta sgridando suo figlio,un uomo ben vestito è intento a parlare al telefono,una bambina sta dando da mangiare a uno scoiattolo. Un bambino di colore si diverte a far volare tutti i piccioni e io mi incanto a guardare i movimenti di tutte queste persone.

Prendo il mio diario e scrivo tutto quello che accade intorno a me,scrivo sempre gli atteggiamenti delle persone per capire il loro carattere. Guardo  l' orologio e noto che sono leggermente in ritardo perciò mi metto a correre per arrivare in ufficio.

"Ciao Diana,sei in ritardo come al solito " Max,il mio collega mi saluta dalla sua scrivania "Magari un giorno arrivo in orario,chi lo sa" Gli sorrido ed entro nel mio ufficio. Mi faccio ordinare un caffè e mi siedo riprendendo il manoscritto che devo leggere.

Il mio compito è leggere tutti i manoscritti,scegliendo quali tenere e quali buttare. Poi li porto a Sarah che li corregge,poi Max e John li pubblicano. Veronica si occupa delle copertine mentre  gli altri dipendenti rispondono agli scrittori e prelevano le loro storie. Mark è il nostro capo.

La giornata finisce in fretta,ho marchiato di rosso il primo manoscritto perché non mi esaltava particolarmente,ma ne ho iniziato uno nuovo e l'inizio mi sembra  intrigante.

Saluto i miei colleghi e mi addentro nell'aria gelida di Londra. Prima andrò a comprarmi una nuova felpa,poi andrò a fare la spesa.

Qui accanto c'è Oxford Street,la mia via preferita. È bellissima,piena di luci,ci sono numerosi negozi di tutti i tipi. Amo andare nel negozio dei giocattoli oppure H &M , c'è una tale frenesia che mi affascina,la gente è così felicemente impegnata a spendere a scherzare mentre io resto solo a guardare.

Entro da Primark,trovo subito una felpa azzurra pesante della mia taglia e vado a pagare.

Quando esco dal negozio cammino fino alla scala per raggiungere la metropolitana. Mi trovo a Oxford Circus perciò per arrivare nel mio quartiere prendo la metro che mi porta a Queensbury.

Scendo dalla metropolitana (e per fortuna questa volta non faccio figure di merda) e mi dirigo verso le scale mobili che mi portano in superficie. 

Nel mio quartiere c'è un piccolo supermercato e mi ci addentro per comprare le merendine e un po' di frutta. Appena prendo tutto quello che mi serve vado a pagare ma la cassiera mi guarda come se fossi un alieno,come se le avessi fatto un torto venendo a pagare "La cassa è chiusa" dice alzando gli occhi al cielo.

"Ascolti signora,non me ne frega un cazzo se ha avuto una giornata storta o se le sto antipatica,fatto sta che non deve trattarmi così,anzi,mi deve ringraziare per essere venuta qui contribuendo alle spese di questo negozio. Perciò si levi quell'espressione e mi faccia pagare o le ficco sul per il culo tutto quello che ho comprato,siamo intesi?"

La sua espressione cambia immediatamente e inizia a prezzare i prodotti. Pago per poi uscire addentrandomi ancora una volta nell'aria fredda di Londra.

Cammino,ormai è buio e fa ancora più freddo. Manca poco e poi posso stendermi sul divano a mangiare davanti alla tv.

Ma qualcosa o meglio qualcuno mi afferra il polso facendomi cadere le buste a terra mentre con l'altra mano mi tappa la bocca.

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Spazio autrice :

Questo è il primo capitolo della mia nuova storia, se vi piace commentate e votate così so se è di vostro gradimento.

Il cast è quasi lo stesso dell'altro libro

Daria Sidurchuck interpreta Diana.

Per il resto non ho niente da dire, spero che vi piaccia e che continuiate a leggerlo. 

Illegal ||H.S||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora