Capitolo 1

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Le gengive pulsavano, dolorosamente, sotto lo sforzo di trattenere l'imminente trasformazione. La vista mi si sfocò gradualmente mentre i sensi si acuirono per captare il più piccolo dei movimenti intorno a me; da una foglia che cadde leggiadra sopra la mia testa, a un coniglio che stava sfamando i suoi piccoli nella sua tana; sotto un grande abete, a uno branco di pesci nel ruscello a qualche metro di distanza e molto, molto altro ancora. Stavo per abbandonarmi completamente all'istinto più primitivo del mio lupo, quando qualcosa che mai mi sarei aspettato, squarciò la quiete della notte.

Un lungo e disperato ululato, un ululato di morte si librò nell'aria che improvvisamente si era fatta tagliente.

Qualcosa nel mio petto si smosse potentemente, un dolore acuto, insopportabile, insostenibile, si irradiò in ogni fibra del mio corpo. Scosse di dolore mi trapassano le ossa, il mio cervello era tilt si era come arrestato improvvisamente. Le gambe cedettero; caddi in ginocchio, sul terreno che fino a qualche momento prima mi sembrava solido e ora, sotto i miei palmi, era molle, instabile. Qualcosa di bagnato scivolò rudemente sulla mia guancia segnandola, una lacrima. Il petto mi dolse fortemente e l'oscurità della notte non mi fece mai paura più di questo interminabile istante. Il lupo dentro me, ululò insieme all'altro. Il suo ululato; quello del mio sofferente lupo, non fu di morte.

Il suo ululato disse un'unica cosa:

L'abbiamo trovato. Finalmente.

Ma forse era troppo tardi.

Urlo di morteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora