Sei

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-6-

'Attento Harry,
A giocar col fuoco poi ci si scotta.
Mister X'

Ed eccolo li, di nuovo il suo Anonimo, ormai ci aveva fatto l'abitudine a ritrovarsi suoi messaggi.
Harry bloccó il telefono, e, scendendo dalla metro, si avvió verso scuola. Pensava che forse avrebbe dovuto parlare di Mister X a Liam e Niall, insomma, era giá da un pó che gli scriveva, ed Harry era davvero curioso. Voleva scoprire al piú presto l'identitá del suo Anonimo, ormai questa cosa gli dava il tormento.
Ma non poteva rischiare cosí tanto. Se avesse detto ai suoi migliori amici di tutta quella faccenda, questi gli avrebbero fatto sputare fuori il suo piú grande segreto, e questo Harry non poteva proprio permetterselo.
Non era per fare un torto a Liam e Niall, ma non era ancora pronto per affrontare quel discorso, quello dove avrebbe dovuto rivelare tutto ai suoi amici.
Si tiró giú gli occhiali da sole e affrettó il passo, entrando nel cortile di scuola. Diede uno sguardo all'orologio, constatando che, fortunatamente, era in orario.
La scuola era come sempre madida di studenti, il chiacchierare nervoso degli studenti che superava perfino il volume alto della musica nelle cuffiette di Harry.
Arrivó in fretta al suo armadietto azzurro, sbloccandolo e cercando il materiale per le prime ore, quando una grande mano si posó sulla sua spalla e fu costretto a girarsi.
Si tolse una cuffietta e "ti vediamo strano, Harry" esortó Liam, uno degli amici piú fidati di Harry.
Lo aveva raggiunto quella mattina con Niall al suo seguito per mettere fine ai mutismi del riccio. I due sapevano che da quando l'estate era 'finita' -perché in California l'estate non finisce mai- ed Harry era tornato in cittá, il riccio era diventatp strano. Piú scostante nei confronti dei due amici e piú cauto nei suoi comportamenti, stando sempre attento, come se sapesse di essere sotto osservazione in ogni momento della giornata.
Da quando Harry era tornato non gli aveva parlato, non aveva raccontato loro il motivo di tale cambiamento. Sapevano che gli stava nascondendo qualcosa.
"Strano?!" Chiese il riccio, chiudendo di scatto il proprio armadietto.
"Si, sei circospetto. Alcune volte dopo aver guardato il telefono alzi lo sguardo e ti guardi attorno spaurito. Cosa ci stai nascondendo?" Domandó il biondo, desideroso di far chiarezza in tutta questa storia una volta per tutte. Lui e Liam ne avevano parlato, ed avevano deciso che era giunto il momento di affrontare l'argomento.
"N-niente, non vi sto nascondendo niente" balbettó Harry, guardandosi attorno in cerca di una via di fuga. Non era pronto.
"Ne sei proprio sicuro, Harold?" Harry storse il naso, harold, odiava quando Liam usava il suo vero nome.
"Si, sono sicuro" la campanella di inizio lezioni suonó "adesso scusatemi ma devo andare, ci vediamo a mensa." Detto questo, occhi-verdi scappó alla sua prima lezione mattutina, lasciando Liam e Niall da soli davanti al suo armadietto.

Quando arrivó alla sua classe di Algebra, si accorse di essere uno dei primi, dalla velocitá con cui era scappato dai suoi amici. Sospiró e prese posto in un banco verso il centro dell'aula.
Sospiró e si sedette sulla sedia, tirando fuori le sue cose. Non voleva essere rude con Niall e Liam, anche perché teneva molto a loro, ma davvero, non era ancora pronto a raccontare i trascorsi della sua pazza estate.

Perso com'era nei suoi pensieri non si accorse neanche che il professore era appena entrato e aveva giá iniziato a spiegare.
Louis, qualche fila piú indietro di lui lo fissava perso, anche lui, nei suoi pensieri, mentre il riccio controllava il suo telefono. Quell'Anonimo stava davvero diventando persistente, ed Harry era sempre piú smanioso di scoprire chi si celava dietro a Mister X.
Sospiró -per la ventesima volta in una mattinata- conscio di dover spiegare presto ai suoi amici tutto questo.

'Quindi non hai detto a nessuno del tuo segreto, Harold.
Mister X'

Revealed secrets in the sunset light || Harry + LouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora