Undici

235 19 4
                                    

-11-

"Ripetimi perché siamo qua" disse Niall, fissando l'entrata del Four Sensation. Liam, Harry e Niall si trovavano fuori al cancello dell'hotel di Louis. Harry aveva preferito portarsi dietro i suoi amici. Ormai che li aveva coinvolti non poteva più lasciarli fuori da quella faccenda.
"Perché dobbiamo scoprire chi è Mister X" sussurrò il riccio ai due.
Harry sperava con tutto se stesso di riuscire a scoprire chi era in poco tempo -magari qualche ora?!- ma sapeva che non sarebbe stato così facile.
L'Anonimo era furbo, in gamba. Li aveva tutti in pugno. Ancora non riusciva a capire come faceva a sapere così tanto su di loro, quando loro non sapevano assolutamente nulla su di lui.

Il riccio sospirò e varcò il cancello dell'hotel assieme ai suoi due inseparabili amici. Inutile dire che tutto in quel posto richiamava la ricchezza della famiglia di Louis, e urlava 'nobiltà' da ogni angolo. Harry c'era già stato dentro al Four Sensation, ma quella era una situazione completamente diversa, la prima volta che aveva messo piede lì dentro era la serata della festa, mette la seconda volta che era entrato nell'hotel aveva così urgenza di parlare con Louis che non fece caso a ciò che si trovava attorno, adesso invece doveva andare direttamente nella stanza di Louis, dove probabilmente ci sarebbe stato anche il suo amico Zayn.
I tre camminarono a passo cadenzato lungo il tappeto rosso che dal portone d'ingresso portava al banco della reception. I muri erano di marmo bianco -sicuramente italiano, pensò Harry- con delle leggere venature nere e oro. Le colonne che dividevano la hall dalla stanza relax erano bianche ed imponenti, in stile corinzio, dove all'estremità più alta presentavano delle incisioni di foglie di acanto. Sul soffitto si trovavano tre enormi lampadari, ciò conferiva alla sala una luce leggermente soffusa e non per niente fastidiosa. Harry non ne era sicuro, ma pensava fossero di stile Barocco -non si intendeva di lampadari-, da essi pendevano dei ciondoli di cristallo, e tutto intorno c'erano le lampadine a forma di candela. Era tutto molto elegante, lì dentro.
Liam, Niall ed Harry si sentirono quasi giudicati dalla ricchezza presente in quel luogo. Il tema dell'hotel era incentrato sul bianco ed oro, sembrava di stare sul Olimpo.

Si riscossero in fretta dai loro pensieri, notando il receptionist che li guardava leggermente infastidito. Non aveva tempo per stare dietro a dei ragazzini. Nonostante ciò l'uomo sorrise -fintamente- e li esortò a comunicargli ciò di cui avevano bisogno.
Harry prese subito la parola: "vorrei sapere dov è la stanza di Louis Tomlinson".
Il receptionist lo guardò con sguardo confuso, di certo quei tre ragazzi non rientravano nei canoni d'amicizia del signorino Tomlinson.
"Chi lo cerca?" Domandò allora l'uomo.
"Harry Styles" snocciolò rapidamente fuori il riccio, sperando di poter ricevere il permesso per far visita a Louis.
"Oh" sbascicò l'impiegato, a cui era stato dato l'ordine dal signorino Tomlinson di lasciar passare un certo Harry Styles senza problemi. "Attualmente il signorino Tomlinson si trova nella sala ristoro al quarto piano, andate pure" continuò poi l'uomo, indicandogli l'ascensore.

I ragazzi salirono fino al piano quattro; persino l'ascensore era visibilmente di lusso.
Quando l'ascensore si fermò, i tre uscirono e si ritrovarono in un lungo corridoio. Non avevano assolutamente idea di dove si potrebbe trovare Louis, quel posto era immenso. Decisero di prendere le destra, camminarono in silenzio, sentendo il rintocco leggero dei loro passi scontrarsi col pregiato tappeto posto a terra.

"Harry?" La figura di Louis apparve davanti a loro, da dove era sbucato non ne avevano idea. "Finalmente sei arrivato, pensavo mi avresti fatto aspettare tutto ill giorno" esclamò poi guidando il gruppo e portandolo in una sala da pranzo vuota (ad eccezione di Zayn).
Stronzo acido, penso Harry, ruotando gli occhi al celo e prendendo posto vicino all'amico di Louis.
"Vedo che anche tu hai portato la tua squadra". Louis si sedette nella sedia di fianco a lui, un foglio e una penna in mano.
Gli altri ragazzi non avevano ancora spiccicato parola.
"A cosa ti serve il foglio?!" Chiese allora Niall, leggermente a disagio.
Louis sbuffò "a trascrivere gli indizi. Seriamente biondino, non hai mai visto film di spionaggio?!"
"Fai meno il maleducato" lo ammonì Harry.
Louis batté le meni e spostò lo sguardo sul riccio. "Bene, iniziamo. Da quanto tempo ti scrive questo anonimo, Harold?"
Il riccio ci pensò un attimo e fece un veloce conto, poi "tre settimane, circa" esclamò.
Sembrava come se in quella conversazione ci fossero soltanto loro due, Zayn, Liam e Niall si limitavano a guardarli senza proferir parola.

Louis scarabocchiò un 'Harry - 3 sett.' sul foglio e poi continuò con il suo interrogatorio.
"Cosa ti ha scritto la prima volta?" Harry si ricordava bene la prima volta che mister X gli scrisse. Si ricorda del caldo asfissiante della metro, dello zaino che stava scivolandogli dalla spalla, del suono proveniente dal suo cellulare e della stranezza di quel messaggio. La paura di qualcuno che lo spiava predominante nella sua testa.
Harry strizzò impercettibilmente gli occhi "uhm... Mi ha detto qualcosa riguardo il fatto che gli occhi non mentono" rispose in fine il riccio, guardando Louis che continuava a scarabocchiare su quel foglio.

'Harry - 3 sett.
1. Occhi non mentono'

"Ok e.. Poi cosa e successo?" Domandò Louis, curioso di conoscere i dettagli di quella storia.
"Dopo che mi ha scritto io gli ho mandato un messaggio in risposta, chiedendogli chi fosse. Mi ha risposto dicendomi che la sua identità è un segreto che non rivelerà mai" il tono di Harry era pacato ma leggermente impaziente. Impaziente di scoprire chi era questo Mister X. "E a te Louis? -chiese Harry subito dopo- a te cosa ha scritto la prima volta?"
"È successo dopo la festa in piscina, dopo che è successo quello che tu sai. Mi ha scritto che tu hai troppi segreti, che non sei chi dici di essere" sbottò Louis.
Il riccio sbiancò. Oddio. Non era pronto a vedere i suoi castelli d'aria crollare, non era pronto a sentire i suoi segreti sulla bocca di tutti.
Louis trascrisse anche quello sul foglio:

'Louis - 2 sett.
1. Troppi segreti. Non è chi dice di essere'

"Ok, cos'hanno in comune questi due primi messaggi?!" Si intromise Zayn nella conversazione. Si erano persino dimenticati di loro, i due.
"Assolutamente niente" disse Harry continuando a guardare il foglio, sperando che apparisse come per magia il nome del' Anonimo.
"Ragazzi, secondo me la cosa più giusta da fare è aspettare e vedere la sua prossima mossa" Liam diede voce ai suoi pensieri. E si rivelò essere la cosa più sensata che possano fare.

***
M:
Stanno facendo delle ricerche su di te, forse è meglio se sparisci per un po'

Mister X:
Devo finire ciò che ho iniziato. Lui deve pagare

Revealed secrets in the sunset light || Harry + LouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora