Quattordici

216 17 0
                                    

-14-

Quello andava oltre tutti i limiti, era una cosa che Louis non aveva mai fatto e mai si sarebbe aspettato di fare.
Si sentiva tremendamente ridicolo in quel momento, con un mazzo di rose bianche strette nella mano destra e un pacchetto di cioccolatini nella mano sinistra.
Le aveva scelte bianche perchè secondo lui rispecchiavano Harry, in qualche modo lo trovava puro come quel colore. Se solo Louis sapesse.

Era fermo davanti il cancello di villa Styles, mentre fissava con insistenza il citofono, come se si aspettasse che suonasse da solo, era agitato, per cosa -esattamente- ancora non lo sapeva.
Al diavolo tutto. Louis allungò il dito e, poco prima di premere il pulsante, la porta si spalancò.
Harry non lo notò subito, intento a messaggiare al telefono con Liam.

"Cosa ci fai qui". Harry spalancò gli occhi sorpreso, non si sarebbe mai aspettato di trovarsi Louis fuori da casa sua, sopratutto in quelle condizioni.
"Sorpresa?" Esclamò il liscio, cercando di sdrammatizzare la situazione e -lo ammise- di infastidire il riccio.
"Louis davvero, smettila" sbottò infastidito Harry chiudendo con un tonfo il cancello dietro di se.
"Adesso uno non può neanche più fare in azione carina" - "ti conosco, non sai neanche cosa vuol dire 'azione carina'. Grazie per i fiori e i cioccolatini, ma non ti dirò il mio segreto dopo questo, adesso se non ti dispiace, sta arrivando Liam" parlò veloce Harry, senza fare pause fra i periodi.
Prima di sparire dalla vista del riccio, Louis gli disse una frase che lo tormentò per tutto il giorno -Harry iniziò a pensare di essere troppo suscettibile- "Riuscirò a scoprire cosa mi nascondi, Harry Styles"

***
Era troppo tardi per andare a depositare rose e cioccolatini in casa, avrebbe dovuto portarle con se a scuola. Riusciva già a sentire gli sguardi confusi dei suoi migliori amici addosso.
Guardò Louis che si allontanava da lui e si rassegnò al fatto che non sarebbe riuscito ad inventare nessuna scusa abbastanza plausibile.
Sul serio Louis gli aveva appena portato fiori e cioccolatini?!

L'Anonimo ricomparse esattamente una settimana dopo.

'Ti sono piaciuti i fiori?!
Mister X'

Ancora una volta l'anonimo era un passo avanti a loro, il riccio si chiese come facesse a sapere sempre tutto.

***
Era diventata una specie di abitudine per Harry e Louis, quella di parlare al telefono la sera, illuminati dalla luce del tramonto.
Molte volte stavano zitti -perché Louis adorava il silenzio- e semplicemente ammiravano il paesaggio davanti a loro. La luce arancione che pian piano si colorava di viola e blu, era uno spettacolo da mozzare il fiato, e i due lo condividevano ogni sera, era una loro cosa ormai. Nonostante affermassero continuamente il loro odio reciproco, le sere che si ritrovavano al telefono affacciati al balcone a guardare il cielo stavano bene. E detestavano questa cosa, perché beh, loro si odiavano.

"Mister X mi ha scritto" rivelò Harry quella sera, interrompendo il silenzio.
"Quando?" Parlò finalmente Louis.
"Oggi pomeriggio, ovviamente sa dei fiori che mi ha portato la scorsa settimana" ammise.
Louis sospirò "mi chiedo come faccia a sapere sempre ogni cosa." - "È la stessa domanda che mi faccio io."
"Harry dobbiamo rivederci e fare il punto della situazione. Dobbiamo scoprire chi è il bastardo che ci scrive."
"Louis, non abbiamo nessun indizio in più dell'ultima volta che ci siamo visti" si lamentò allora il ragazzo, non era sicuro di voler fare il punto della situazione con Louis.
"Vengo da te domani al tramonto, dobbiamo parlare." La voce ferma e possente nel silenzio della sua stanza, Louis si riteneva fortunato a possedere una suite singola nell'hotel del padre, non amava quando le persone ascoltavano i suoi discorsi, sopratutto quelli con protagonista il loro Anonimo.
"Con parlare cosa intendi?" Chiese subito Harry con voce allarmata, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto raccontare a Louis ciò che portava dentro, ma non pensava -e non voleva- che accadesse così presto.
"Forse un indizio in più ce lo abbiamo, devi solo dirmi quella cosa" - "No!" - "È importante Harry, lo capisci? Vuoi scoprire o no chi è l'Anonimo?" - "Lo voglio, Louis. Ma non credo sia così importante sapere quella cosa."
"Perché non vuoi dirmelo?" Il maggiore non capiva il perché di tutta quella riservatezza; insomma, cosa aveva di così grave da nascondere?
"Sono cose che non ti riguardano, okay?!"
Dopodiché il silenzio.
Il sole stava scomparendo totalmente dietro le montagne, ed il giorno stava lasciando spazio al cielo scuro della notte. Una brezza fresca a scompigliargli i capelli.
Questa volta fu Louis il primo ad infrangere il silenzio che si era creato, "pensi che uno dei nostri amici possa essere la persona che ci scrive?"
Harry non aveva mai considerato quell'ipotesi, si fidava ciecamente di Liam e Niall, e non nutriva sospetti o dubbi su di loro.
Prontamente rispose "no?! Mi fido dei miei amici. E poi perché mai lo pensi?"
"Per non escludere tutte le possibilità" rispose subito il liscio, "adesso devo andare, Harold, ci si vede."
"Ehi aspetta" lo fermò Harry. Probabilmente stava per essere mandato a quel paese dal liscio, ma tentar non nuoce.
"Cosa vuoi?" - "Liam non può passarmi a prendere domani, e davvero, non ho per niente voglia di prendere la metro quindi mi chiedevo se... Ecco... Tu potresti-"
"Assolutamente no!" - dai Louis, cosa ti costa? L'hai già fatto, dopotutto" - "A patto che poi mi dici il segreto."
Harry stava davvero valutando l'ipotesi di alzarsi prima e prendere quella dannata metro. Tentennò un attimo prima di rispondere, stava quasi per buttare il telefono in faccia a Louis, ma poi "se proprio devo..." Rispose. Non era per niente una persona mattiniera, e odiava prendere la metro, l'unica soluzione era quella di andare con Louis.
"Grandioso curly, adesso devo proprio scappare, ho una ragazza che mi aspetta. A domani" la linea cadde.
"Buonanotte Louis" sussurrò Harry prima di spegnere il telefono e tornare dentro la sua stanza.

***
Eleanor era seduta sopra di lui, scuoteva freneticamente le anche e faceva movimenti circolari con il bacino, il membro di Louis dentro di lei.
C'era, però, qualcosa che non andava. Il castano era del tutto altrove, mille pensieri gli vorticavano in testa e non prestava per niente attenzione alla ragazza sopra di lui.
"Ok Louis, cosa c'è?" La mora fermò i suoi movimenti e guardò il compagno dritto negli occhi, cosa aveva che non andava per non riuscire ad eccitarlo? Non era mai successo alla ragazza.
"Niente El" - "Allora perché non ti funziona?!" - "Non mi funziona cos- oddio scusami El, è solo che ho molti pensieri per la testa ultimamente". La ragazza si spostò da sopra di lui, era inutile continuare l'amplesso a quel punto.
"Tranquillo, può capitare" lo rassicurò, intenta a cercare per la stanza di Louis le sue mutandine che il ragazzo le aveva strappato di dosso prima.
"Grazie per capire." - "figurati, ne vuoi parlare?"
Louis scosse la testa, assolutamente no. Non aveva quel rapporto con Eleanor e non voleva raccontarle quel tipo di cose, poi non sapeva neanche cosa dirle esattamente, in quei giorni aveva in testa solo Mister X e il riccio che tanto odiava.
"Solo stress per la scuola, mi passerà, vedrai" finì per dire l'ennesima stronzata a quella che ormai era -per volontà dei suoi genitori- la sua ragazza.

Revealed secrets in the sunset light || Harry + LouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora