Quindici

188 19 0
                                    

-15-

La situazione si stava facendo imbarazzante, e non tanto per il fatto che si trovava in macchina con Louis, ma più per il fatto che in macchina ci fosse anche la presenza di Eleanor.

Quando aveva chiesto a Louis di accompagnarlo a scuola non pensava di certo di ritrovarsi seduto nei sedili posteriori, con le braccia incrociate e lo sguardo assorto fuori dal finestrino a fare il terzo in comodo.

I suoi occhi verdi seguivano la striscia bianca che delineava la strada, tutto pur di non vedere la mano di Louis poggiata sulla coscia scoperta della sua (finta?) ragazza.

C'era da specificare che non gli interessava più di tanto dove la mano del castano si posava ma... -ok, gli interessava e quello spettacolo gli dava piuttosto fastidio. Probabilmente quello fu il primo momento in cui Harry si rese conto che Louis non gli era del tutto indifferente. Sarà l'aria del ricco e misterioso, si disse tra sé.

Ogni secondo che passava l'imbarazzo dentro quella macchina cresceva sempre di più, alimentato dal silenzio fastidioso. Ci pensò Eleanor a spezzarlo: "Harry, giusto?".

Il riccio si chiese perché quella ragazza volesse fare conversazione proprio con lui. "mh-mh" mugugnò allora in segno di assenso, ricordando a Louis che in quella macchina, oltre alla sua fidanzata c'era pure Harry.

Eleanor passò il pollice sopra il dorso della mano del castano ancora poggiata sulla sua gamba, "posso sapere perché sei in macchina con noi?! Credevo non andaste molto d'accordo voi due".

Doveva forse inventarsi una scusa? Doveva dire la verità? Sono in macchina con voi perché ho promesso al tuo caro fidanzato di rivelargli il mio più grande segreto.

Ok no, non poteva dirle la verità.

"Louis mi doveva un favore" rispose in modo diretto e conciso, sperando che la ragazza non gli chiedesse che tipo di favore.

"Quale fav-". Louis interruppe la domanda che Eleanor stava per porre al riccio: "siamo arrivati!" esclamò in tono nervoso parcheggiando la macchina nel parcheggio scolastico e spengendo il motore.

I tre scesero dalla vettura e, prima che Harry se ne andasse per la sua strada, vide Louis lanciargli uno sguardo che di amichevole non aveva proprio nulla.

*

Erano circa le sei del pomeriggio, ed Harry era concentrato sul suo tema di storia da consegnare il giorno dopo. Gli mancavano all'incirca 200 parole, e quella sera si sentiva abbastanza ispirato.

Harry aveva sempre avuto problemi di concentrazione, pensava troppo e finiva per non prestare attenzione al presente, ecco perché si infuriò quando un costante sbattere alla finestra lo distrasse completamente dal tema.

Ci aveva messo tre quarti d'ora per trovare la concentrazione.

Girò lo sguardo verso la finestra, e per poco non gli venne un infarto a riconoscere un'ombra scura sul davanzale della sua finestra. Si alzò ed andò ad aprirla.

"Sei totalmente impazzito?!" quasi urlò quando il viso di Louis entrò nel suo campo visivo.

"Non iniziare, Styles" affermò Louis, ancora appollaiato sul davanzale del riccio. Come avesse fatto ad arrampicarsi rimaneva un mistero.

Il maggiore scavalcò il davanzale e atterrò con un tonfo in camera del riccio. Harry guardò in basso, e quasi sbiancò quando vide gli scarponcini di Louis sporchi di terra e di conseguenza anche il suo pavimento di Parque macchiato.

"Oh mio Dio, togliti subito le scarpe" sbottò il minore, odiava il disordine e lo sporco, a differenza del più grande che nel casino ci viveva.

Ma come tutti sanno: gli opposti si attraggono.

"Sei più ansioso del solito oggi, o sbaglio?!" chiese ironicamente Louis, sfilandosi le scarpe con le dita dei piedi e buttandosi -letteralmente- sul letto presente nella stanza.

Harry alzò gli occhi al cielo: "fai pure come se fossi a casa tua, eh.."

Il riccio aveva paura. Paura di rivelare ciò che da molto tempo si teneva dentro. Paura di essere giudicato male.

"Posso sapere, di grazia, perché ti sei arrampicato sulla mia finestra?!" cercò di cambiare discorso il riccio.

"Perché così fa più serie tv. Non ero mai stato a casa tua"

"Già" sussurrò Harry sedendosi a sua volta sul suo grande letto. Il tema del tutto dimenticato. Puntò il suo sguardo su Louis, era veramente un bel ragazzo. Le guance leggermente rosso dallo sforzo compiuto poco fa, i capelli scompigliati -Harry aveva voglia di affondarci le dita e verificare se davvero erano soffici come sembrano-, gli occhi che riflettevano i colori del sole che piano stava calando.

Louis riscosse il minore dai propri pensieri con una domanda, spezzando il silenzio ansioso che si era creato, "cosa stavi facendo Harold?"

"Non chiamarmi Harold" sbuffò infastidito.

Il maggiore roteò gli occhi. Amava stuzzicare Harry.

"Il tema di storia" rispose comunque il riccio, cercando di rimandare il momento in cui avrebbero dovuto parlare.

Gli occhi di Louis si spalancarono "cazzo il tema!"

Ovviamente se ne era dimenticato.

*

Non sapevano perché, e non sapevano come hanno fatto ad arrivare a quel punto, ma hanno finito per non parlare affatto di Mister X, preferendo una maratona di Harry Potter, film che entrambi amavano.

Harry aprì gli occhi di scatto, guardò l'orario sul telefono -le 2.30 di mattina- e lanciò uno sguardo al peso che sentiva sul suo petto. La testa di Louis era appoggiata delicatamente sui pettorali del riccio, dormiva profondamente ed Harry ne approfittò per accarezzare suoi capelli. Erano veramente soffici.

Il minore pensò che il liscio era veramente dolce quando dormiva, e quando non andava in giro a fare l'acido e a dire cattiverie a tutti.

Harry puntò gli occhi verso la televisione, dove il castello di Hogwarts stava per essere distrutto, afferrò il telecomando e spense la tv.

La stanza finì nel buio totale, ad eccezione della lieve luce che proviene dalla finestra aperta.

Il riccio abbracciò le spalle dell'altro ragazzo, portandolo più vicino a sé e respirando il suo aroma dolce. Non sapeva cosa gli stava succedendo, ne perché avesse tutta questa voglia di Louis.

In quel momento non gli interessava. Chiuse gli occhi.

Si addormentò.

Revealed secrets in the sunset light || Harry + LouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora