Il mago rosa

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Oggi è il 15 ottobre 1884, ho passato tutto il giorno ad annoiarmi,non sono neanche riuscito a sgattaiolare in giardino per giocare, perché i domestici continuavano a bloccarmi la strada. Quando mamma e papà sono fuori casa tutto quello che mi succede è una loro responsabilità, hanno paura che io mi possa fare male. Un vero peccato era una bella giornata, rara per questo periodo dell'anno qui a Londra.

-Ehi Tom, Leggi un po' qua!-

-che cos'è ?-

-Un volantino, me l'ha dato un ragazzo mentre venivo qui.-

Oh, la mia salvatrice, tra i miei insegnanti è quella che preferisco. Con lei passo i miei pomeriggi a studiare arte, nelle belle giornate andiamo fuori a dipingere.

-Un mago? Non credo nei loro trucchi ma è sempre meglio che rimanere qui... andiamo.-

Fingendo di recarci in giardino, libri e tele sotto braccio, usciamo di casa senza che nessuno si accorga di nulla. Elenor mi guida attraverso delle sudice stradine che non ho mai visto prima,non pensavo che nella mia zona ci fossero luoghi simili a questi. Il puzzo è nauseante. Ed eccoci nel teatro, piccolo, angusto e affollato, caratteristiche a cui non sono abituato ma comunque accettabili rispetto a rimanere ancora chiuso in casa.

Lo spettacolo è pieno di trucchetti da quattro soldi che incantano la folla di zoticoni, ho visto ben di meglio.

-Ah, si?-

è il mago che parla, mi chiedo a chi si stia rivolgendo.

-Sto parlando con te, e questo l'hai mai visto? -

Solo io riesco a sentirlo! Questo è incredibile... una luce abbagliante avvolge in un attimo la sala per poi scomparire, e tutti i presenti appaiono sulla parete dietro di lui, a colori... incredibile.

-Non male, eh?! E ora guarda qui.-

Sulla parete dei disegni hanno preso vita e salutano il pubblico in tutte le lingue del mondo. Un bagliore rosa invade il palco... due di loro, ci sono due maghi sul palco in questo momento!!! Incredibile, devono essere gemelli. Si salutano poi uno dei due scompare.

-Ottimo vedo che fai meno il saputello ora, hai proprio l'aria da fesso con quella bocca spalancata.-

Racconto alla mia dolce insegnante della voce che fino a poco prima aveva intasato la mia mente.

-Suggestione, signorino Tom ti sarai fatto influenzare un po' da tutti quei bei trucchi. Ahhhhh adoro la magia-

-Ma era come un discorso vero e proprio con lui...-

L'argomento cade nel vuoto e al suo posto sono i pennelli e i colori ad ottenere tutta la nostra attenzione.

-dobbiamo sbrigarci, se capiscono che siamo usciti verrò licenziata..."non è sicuro per il signorino là fuori"-

-Ahahaha (Eleonor è sempre superba nelle imitazioni)-

Torno a casa, torno alla vita di tutti i giorni e tornano i miei genitori.
Tutto riparte con la solita foga: gli splendidi balli organizzati in fretta e furia, i pranzi e le cene galanti in compagnia di londinesi facoltosi, le gite in campagna e lo studio.
Mi rimane il dubbio di come sia stato possibile che quel uomo mi abbia parlato. Non credo nella magia, deve per forza avere usato un trucco. Ma quale?

17 ottobre

Ecco un idea: stasera i miei genitori ed io siamo invitati a casa dei Roberts, se mi fingo malato andranno senza di me. Faccio comunicare a mia madre che sono vittima di una leggera tosse, niente di grave e come prevedibile ottengo di restare a casa. Sarebbe sconveniente portarsi il figlio malaticcio, c'è il rischio di contagiare i nostri ospiti.

Con il favore del buio esco di casa e nessuno mi vede, ripercorrendo i passi fatti due giorni fa arrivo al vicolo che fa da ingresso al teatro. C'è un uomo che stringe in una mano un bottiglione di liquore giallognolo, è sdraiato sul selciato, credo che stia dormendo. Dietro di noi c'è la strada principale, di tanto in tanto passa qualcuno, immagino che stiano tornado a casa dal lavoro. Mi avvicino all'ingresso del teatro e nonostante i tentativi per entrare esso rimane bloccato; questa sera non c'è niente in programma, da dentro arriva un flebile ronzio ed io resto chiuso fuori.

- Cosa ci fa un bel signorino come te in questa zona?-

Forse fingeva di dormire,mi ha preso per le spalle e le stringe forte,non riesco a liberarmi.

-Non è cosa che la riguardi,mi lasci andare!-

-Oh,ma come siamo altezzosi.Ti lascio andare ma prima vediamo cosa hai in tasca.-

Il portone del teatro si apre di scatto e delle grosse mani mi trascinano all'interno,mentre quelle dell'ubriacone restano saldamente attaccate alle tasche della mia giacca,fino a che la cucitura non cede facendogli perdere l'appiglio.
Il mio salvatore misterioso risulta essere il mago dell'altra sera.

-Appena il poveretto lì fuori si stanca tu te ne torni a casa senza seccarmi.-

-Voi siete il mago che due sere fa ha presentato in questo teatro i suoi trucchetti?-

-Si è tu sei il ragazzino con cui ho parlato.-

-Bene vi stavo cercando, proprio per sapere come ha fatto a parlarmi.
Quale trucco avete usato ?-

-Mi stai facendo perdere tempo, a cosa ti serve sapere come ho fatto!? L'ho fatto e basta!-

borbottando fra se si maledice per avermi sottratto dalle grinfie di quel malvivente.
Mentre è distratto mi allontano seguendo lo stesso ronzio di prima, ora è più forte e man mano che mi addentro nel teatro il rumore aumenta.
Salgo sul palcoscenico e scostando le tende rosse mi appare davanti un oggetto bizzarro e luccicante, non ho mai visto prima nulla di simile. È un cubo grigio con delle linee rosa che si incrociano tra loro creando percorsi e disegni fantasiosi. Alcuni di questi disegni rappresentano degli eventi del passato, ricordo di aver visto delle figure simili nel mio libro di storia, ma gli altri non hanno significato. L'oggetto mi arriva alle ginocchia più o meno. Voglio capire che cosa è : tocco un punto del cubo in cui le linee sembrano formare un geroglifico.

in un attimo tutto si fa buio, poi piano piano le linee rosa scendono dall'alto. Si intrecciano e creano figure, aumentando sempre di più fino a che riesco ad intravvedere ciò che mi circonda. Quella è una piramide!
E appena si forma questo pensiero nella mia mente i colori invadono lo spazio intorno a me. Il rosa lascia il posto al giallo oro della sabbia scaldata dal sole.

-Dannazione è successo di nuovo!!Perchè, mi immischio sempre?sono ormai venti anni che viaggio nel tempo e questa è la quinta volta che devo recuperare qualche sempliciotto che ha toccato il mio cubo-

Il mago si tolse il mantello, controllò in quale epoca era finito il ragazzo e si collegò alla macchina in modo da portarsela dietro, poi tutto si fece rosa.

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