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-fourty eight-

Calum raggiunse la sua migliore amica al bar che, lei, gli aveva precedentemente indicato. Appena entrò un profumo di brioche e di caffè gli invase le narici migliorando il suo umore e risvegliando i suoi sensi dolcemente. Spostò lo sguardo da un tavolo all'altro fino a che non vide i capelli biondo scuro di Shyla. Sorrise e camminò verso di lei per poi sedersi nella sedia di fronte alla sua. Lei lo salutò solare. La ragazza era divertita dall'aspetto di Calum: dei ciuffi ribelli nero carbone gli contornavano il viso, incorniciandolo perfettamente, gli occhi erano gonfi per il sonno e le labbra crespe. Non gli importava che fosse così disordinato la mattina, perché era così che gli piaceva: così distratto e semplice. Per lei era perfetto.

-"Questo pomeriggio ti porto in biblioteca." Disse Calum d'un tratto dopo un lungo sbadiglio. Gli occhi di Shyla s'illuminarono: sapeva che il suo migliore amico odiava i libri, ma, per lei, era disposto perfino ad entrare nella casa del sapere. Al contrario, la ragazza, amava leggere, era il suo secondo rifugio dopo le braccia tatuate di Calum.

-"Non sei costretto a farlo.. voglio dire, so quanto ti annoieresti." Rispose ridacchiando. Non voleva costringere Calum a fare qualcosa che non gli piacesse.

"In primo luogo: non mi annoierei mai in tua compagna e, punto secondo, voglio dimostrarti che ti amo sul serio. Che sono serio, Shyla." Lei abbassò lo sguardo arrossendo lievemente. Per quanto lei ricambiasse questi sentimenti, non sapeva bene che fare. Calum non le aveva ancora chiesto di essere la sua fidanzata e, di certo, non sarebbe stata lei a domandarlo. Non sapeva se doveva mettere un freno a tutto questo, perché il loro futuro era incerto per via di tutta quella strada che li separava e Shyla odiava le incertezze.