Per alcuni giorni, Joseph rimase a riposare nella chiesetta. A volte scendeva al pianoro dei tre abeti con l'intenzione di terminare la sua casa, ma mentre lavorava, tentava anche di riordinare le idee. Pensava alla dolce e indifesa Jana e al grande amore che nutriva per lei che ogni giorno cresceva sempre un po' di più. L'amava intensamente. Amava il suo coraggio, la sua tenerezza, la sua generosità e amava anche i suoi occhi verde smeraldo che s'illuminavano ad ogni splendido sorriso. Però non era del tutto sicuro di essere ricambiato nello stesso modo. Avvertiva l'affetto e la simpatia della donna nei suoi riguardi, ma capiva che non voleva sbilanciarsi perché forse aveva paura di lasciarsi andare a causa della loro difficile condizione sociale. Così decise che per un po' di tempo non sarebbe più andato al Ferrotel, di modo da valutare la situazione è mettere alla prova i sentimenti di Jana. Nel frattempo ebbe l'occasione di andare a trovare i signori Riboldi.
Erano varie sere che Jana e Domitilla cenavano da sole e tra di loro era sceso inesorabile un triste silenzio. Un silenzio che soltanto Joseph poteva colmare e la "maga" se ne accorse.
"Sbaglio o è vero che Joseph ci manca?!", Domitilla spezzò l'interminabile e malinconico silenzio di quella sera.
" No so...", Jana sospirò con lo sguardo perso nel vuoto e quella reazione venne captata subito dall'amica come un segnale positivo di un innamoramento totale per l'uomo che da giorni sembrava scomparso nel nulla. "Vedo e prevedo che sei triste, anzi oserei dire... innamorata!", fece una pausa di riflessione poi continuò": perché non apri il tuo cuore? In fondo è un uomo buono, generoso e... immaginalo senza barba, ben vestito, lavato e profumato... anche bello! Insomma l'uomo che saprà farti felice. Segui il mio consiglio... carpe diem... cogli l'attimo e, mi raccomando, non lasciartelo scappare!", Domitilla terminò il suo discorso è tese la mano verso Jana per chiederle scherzosamente la ricompensa. " Due euro, prego! Io non sbaglio mai, o quasi mai. Ormai dovresti saperlo! ". Jana diede uno sberleffo alla mano tesa e, in tono rassegnato, dichiarò:" e va bene! Hai ragione tu. Joseph mi manca! Mi manca e tanto anche! ".L'architetto accolse Joseph a braccia aperte e lo invitò ad entrare in casa. " Vieni! Ma che bella sorpresa! ".
" Passavo da queste parti e volevo sapere come stava Matteo. ".
" È all'ospedale con Marisa. Ora sta facendo una terapia cerebrale per riattivare la memoria e pare stia dando ottimi risultati! ".
" Sono felice che si stia riprendendo alla grande. È che mi dispiace non vederlo! ". Il barbone rimase davanti alla porta d'entrata, dubbioso se rimanere o andarsene. Marco lo afferrò per un braccio e lo fece accomodare sul divano dicendo:" non pensare di svignartela così in fretta! Matteo e Marisa saranno di ritorno tra poco e, se te ne vai, ti assicuro che se la prenderanno a male... soprattutto mio figlio che in questi giorni non ha fatto altro che parlare di te! ". Marco aprì l'armadietto bar ed estrasse una bottiglia di whisky e due bicchieri. " Durante l'attesa ci godiamo in tutta tranquillità un bicchierino...", poi, posando sul tavolino di vetro i bicchieri, servì l'amico è gli domandò con interesse:" e... la tua casa?! Sei riuscito a finirla?!". Joseph sollevò il bicchiere per brindare insieme all'architetto. " Alla tua salute e a quella dei tuoi cari! ", e bevve il liquore tutto d'un fiato. Serrò gli occhi e la bocca in una smorfia per il forte bruciore dell'alcolico che lo fece tossire più volte, poi rispose:" quasi... l'ho quasi terminata! Mi manca soltanto di coprire il tetto con gli ondulati e fissarli alle traversine. Poi metterò la porta e le ante alle finestre. Credo che questa primavera possa essere già abitabile. ", intanto usava la mano come un ventaglio per farsi aria al viso in modo da arginare le vampate di calore che gli arrossavano le guance. Ad un tratto dalla porta entrarono la signora Mara con Matteo e fu un trionfo di gioia per quel l'inaspettata visita. Naturalmente scattò l'invito a cena che, come al solito Joseph non poté rifiutare. Parlarono molto quella sera, della salute di Matteo, dei suoi miglioramenti nello studio e dell'impegno con cui affrontava la nuova terapia, ottenendo risultati positivi e che, per ora, gli evitava un intervento alla testa. Joseph ascoltava in silenzio, ma non disse nulla di sé. Non proferì parola sull'aggressione subita, sull'amore che nutriva per Jana o sui suoi progetti di affiancarsi a Nanni per sostenere con lui una campagna dei diritti in difesa dei barboni. Non raccontò niente perché tutto questo lo rendeva triste e preoccupato e mai avrebbe voluto turbare la felicità che ormai regnava in quella bella famiglia.
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Sotto Il cielo Grigio Di Milano
Ficción GeneralStoria d'amore tra due clochard ambientata a Milano. Jana e Joseph vivono avventure ed emozioni intense che li porteranno ad affrontare la loro difficile situazione con coraggio e determinazione, grazie anche al forte legame che li lega.