Capitolo 18 - Immaginazione o realtà?

3.5K 153 8
                                    

«Elisa?».
«Si?» risposi voltandomi verso Stefano, che stava giocando sul materassino.
«Possiamo andare un po' fuori?».
Sbirciai un attimo dalla finestra. «Va bene, ma solo finché c'è il sole» risposi alzandomi dal divano. Presi la sua giacchetta dall'attaccapanni e, quando mi raggiunse, lo aiutai ad infilarla.

«Più forte, più forteee!!».
«Ehi, più forte di così finisci sulle nuvole, Stefano!» risposi ridendo. Lo stavo spingendo sull'altalena. Ormai mi facevano male le braccia, e avevo capito che lui adorava andare sull'altalena.
«Siii, così posso volare in alto!!» esclamò lui allargando le braccia.

«Ehi, vedo lo zio!» fece qualche minuto dopo.
«Ma non c'è nessuno!» risposi guardandomi intorno.
«Perché io sto volando alto e lo vedo, e c'è anche un altro signore!» esclamò scalciando con i piedi «Eccoli!».
Spostai lo sguardo sul cancello, ed effettivamente c'erano due figure che ci stavano venendo incontro.
Rimasi senza fiato dalla sorpresa, poi le mie gambe si misero in moto e finii tra le sue braccia.
«Marco!! Perché non me l'hai detto che tornavi?» chiesi lasciandolo andare dopo qualche minuto.

«Volevo farti una sorpresa, come va?».
Sorrisi e lo presi per mano portandolo fino all'altalena, dove ora Stefano si stava facendo spingere dallo zio.
«Stefano, questo è mio fratello. Si chiama Marco!» gli spiegai.
«Ciao, fratello di Elisa!» lo salutò il biondino. «Tu sai andare sull'altalena?».
«Ma certo, io sono un mago dell'altalena!» rispose Marco.
«Vero che sto volando alto?» gli chiese «Mi spingi tu, adesso?».

«Ciao Elisa».
Mi girai a guardare il padrone di quella voce e, come sempre, rimasi prigioniera di quegli occhi stupendi.
«Ciao!» risposi dopo qualche secondo.
«Oh, bene. Temevo di essere diventato invisibile» commentò lui col suo solito sorrisetto.
"Questo risolverebbe i miei problemi" pensai.
«Scusa» risposi invece stringendomi nelle spalle, e riportando gli occhi su mio fratello «È che non me l'aspettavo proprio».

«Allora? Cosa mi racconti, sorellina?» chiese Marco dopo qualche minuto, raggiungendomi. Mi cinse con un braccio attirandomi al suo fianco.
«Cosa vuoi sapere?» chiesi tenendo d'occhio Stefano.
«Tutto. Come va la vita qui?».
«Bene, credo» risposi.
«Manca solo un mese agli esami, sei in ansia?».
«Un po', non vedo l'ora che sia tutto finito. Voglio uscire dall'orale e dire addio a tutta quella gente!» commentai sorridendo.

«Spero di non essere compreso in "tutta quella gente"» commentò il prof che evidentemente stava ascoltando.
«Sono sicuro che mia sorella non ti dirà addio, sta tranquillo» fece mio fratello assestandogli una pacca sulla spalla.
«Ci conto, visto che la sto aiutando con la tesina» rispose l'altro.
«Ehi, guardate che sono qui!» esclamai.
«Lo so bene che sei qui, sorellina» commentò Marco dandomi un bacio sulla fronte.

«Mamma e papà sanno che sei arrivato, comunque?» chiesi scrutandolo.
«Certo che lo sanno, gliel'ho detto la settimana scorsa» rispose lui con un'alzata di spalle.
Lo fissai sorpresa «Cosa?». Poi guardai il prof «Ora mi verrai a dire che lo sapevi anche tu?».
Lui sorrise divertito.
«Ti pare che avrei rovinato la sorpresa?» chiese alzando il sopracciglio.

«Bene, hai trovato qual...?».
«Non finire neanche la domanda. Nella remota possibilità in cui dovesse succedere te lo dirò io» lo interruppi.
Lui alzò gli occhi al cielo «Non vorrei dire, ma quando siamo andati a Milano, cara sorellina, perfino Morgan non ti toglieva gli occhi di dosso. E ho sentito di quel ragazzo dello staff...».
«Stai zitto!» dissi fulminandolo con lo sguardo «Allora: punto uno, Morgan guarda tutte le ragazze, quindi lui non conta. Punto due, Andrea è solo stato gentile con me. E punto tre, perché so che lo dirai, Mika è gay. Quindi non conta nemmeno lui!».
Incrociai le braccia sul petto e lo guardai con aria di sfida, dimenticandomi completamente di tutto il resto.

Musica e amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora