Capitolo 12

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Ottobre 1997

10.42 p.m
Lei era seduta su una di quelle comode poltroncine con la cravatta rossa e oro a terra, i primi tre bottoni della camicia non attaccati, il mantello nero sgualcito e i capelli più arruffati del solito. Lo stesso, era per il ragazzo che la baciava da più di un'ora. Si erano detti poche cose, ma quelle poche cose erano riuscite a far accendere la scintilla che era pronta da anni. Quando lui si staccò entrambi si guardarono e scoppiarono a ridere, non si erano più parlati dopo il primo, innocente, timido bacio. Le aveva semplicemente detto che era quello che era sempre stata. L'unica ragione della sua vita.
Si era sporto fino a toccare le labbra sottili di lei, nessuna reazione. Si scansò imbarazzato, ma ella lo baciò di nuovo e fino a quel momento si erano fermati solo per riprendere fiato.

Ron: Chi l'avrebbe mai detto eh? Insomma noi due.. Non credevo fosse possibile..

Hermione: Ronald con questo cosa vorresti dire?

Ron: Che non credo ancora che tutto questo sia vero. È semplicemente incredibile! Tu sei così fluorescente..

Lei lo guardò divertita alzando un sopracciglio.

Hermione: Fluorescente?

Ron: Cioè.. Brillante! Insomma.. Oh Hermione io non ci so fare con le parole, soprattutto quando parlo con una ragazza..

Hermione: Beh è da tre anni che hai scoperto che sono una ragazza, però con me ci parli normalmente

Lui rise e le accarezzò i capelli

Ron: Prima eri semplicemente un'amica. E di solito non si fanno tanti complimenti gli amici, soprattutto se si parla di noi due..

Lei rise appena.

Hermione: Allora che vuoi fare? Vuoi continuare a essere un mio amico?

Ron: Se per te va bene potremmo anche essere di più che semplici amici..

Hermione: Va bene, più di un amico. Ora torniamo alla Sala Comune.

Ron le prese la mano e insieme ad un carico di libri se ne andarono a dormire. Con le teste pesanti e i cuori leggeri.

**

Mancavano 10 minuti all'appuntamento. Harry era seduto in riva al lago a lanciare sassi. Di Ginny nessuna traccia. Era tutto pronto, tutto perfetto.

"Calma Harry, le ragazze si fanno attendere. Poi sei tu che sei in anticipo, tranquillo arriverà "

Ginny: A cosa pensi Potter?

Lui si girò di scatto e vide la rossa che lo guardava divertita con le braccia incrociate. Si alzò e le prese la mano.

Harry: Vieni

Arrivarono davanti alla quercia e si fermarono. Ginny lo guardò come per dire "Potter sono sei anni che vedo quest'albero, ti sei totalmente rimbecillito?"  Lui scostò il mantello dell'invisibilità montato a mo' di tenda e mostrò tutto quello che aveva preparato. Il piccolo telescopio era montato accanto alla coperta distesa sull'erba e il cesto con dolci e bottiglie era semi-nascosto dall'ombra dei rami. Lei lo guardò scettica.

Ginny: Seriamente hai fatto tutto tu? Non ci credo, chi ti ha dato l'idea?

Harry: Per una sera potresti essere una ragazza dolce e gentile? Lo apprezzerei tanto

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