Capitolo 48

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Ginny: Hermione dov'è Harry? Gli devo parlare

Hermione: Penso sia su

Ginny: Okay grazie. A dopo.. -spostò lo sguardo su suo fratello che guardava sognante il pranzo- Ron pensa un po' più alla tua ragazza e un po' meno al cibo

Ron: Ma io ci penso!

Le due ragazze lo guardarono con un sopracciglio alzato.
Poi la rossa si allontanò e si diresse verso le scale.

**

Harry silenziosamente fece scivolare nella mano di Lily una pietra scura, lei lo guardò interrogativa mentre si avvicinavano sempre di più.
Quando le labbra di Harry erano a pochi millimetri da quelle della madre mimò la parola "corri".
Lasciò cadere la pietra di polvere buio-pesto peruviana e spinse la madre in direzione della stanza.
Lily sgattaiolò via, e quando il fumo si stava già diradando ed Harry aveva già in mente una scusa sulla scomparsa di Lily, un qualcosa lo prese per la camicia e lo attirò a se.

Per un folle istante pensò che fosse Ginny, ma lei non aveva quel sapore, quella noiosa delicatezza e le labbra piene di lucida labbra.
E l'unica persona che era lì con lui e che avrebbe potuto approfittare di quel momento era..
Carmen.

**

Ginny arrivò al settimo piano, il discorso che si era preparata era impresso a fuoco nella sua mente.
Svoltò l'ultimo angolo e una nuvola di fumo nero la travolse.
Quando il fumo cominciò ad essere meno fitto, scorse due figure attaccate.
I capelli neri disordinati, gli occhiali tondi storti sul naso, gli occhi verdi pieni di stupore e la bacchetta nella tasca posteriore dei pantaloni.
Il suo Harry era là, avvinghiato ad un'altra ragazza.
Una di quelle che aveva provato a portarglielo via, e a quanto pare, ci era riuscita.
Le lacrime le solcarono il volto sbiancato, estrasse la bacchetta e l'incantesimo volò incontrollato.
"Stupeficium"
E poi corse via.

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