Capitolo 6

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Mi alzo dalla gelida panchina dove mi ero seduta e seguo quelle voci fino a quando vedo in lontananza due ragazzi. Uno di loro mi dà le spalle l'altro è Noah! Tiene le braccia incrociate e ha uno sguardo scocciato, perso nel vuoto mentre ascolta l'altro ragazzo che sembra molto arrabbiato. Il ragazzo che mi dà le spalle sta gesticolando molto, sembra quasi matto, ma credo sia molto arrabbiato, visto che a ogni parola che dice alza il tono della voce. Quel ragazzo, quello che mi dà le spalle, lo conosco, ne sono sicura ma da dietro non riesco a riconoscerlo<< Non dovevi farlo Noah!>> quella voce... è troppo familiare, ma non riesco proprio a riconoscerla. << Perché lo hai fatto? Perché mi hai illuso così?>> gli chiede il ragazzo che mi dà le spalle. La conversazione si fa intrigante, non vorrei impicciarmi ma è più forte di me, così mi nascondo dietro dei cespugli. Mentre parla però, al ragazzo che non riesco a riconoscere gli si spezza la voce. Noah gli deve aver fatto qualcosa di grave. << Io non ti ho illuso, non volevo! È stato uno sbaglio!>> afferma Noah. Cosa diamine ha combinato? << Abby cosa stai facendo!?>> mi chiede Chris sbucando dal nulla e sobbalzo al suono della sua voce troppo alta. Mi ero scordata di lui. Che spavento mi ha fatto prendere. Mi giro verso di lui e lo guardo male. << Dio, Chris mi hai fatto prendere un colpo. Stai giù non fiatare!>> dico prendendolo per un braccio per strattonarlo al mio fianco, mentre lui cerca di non farsi cadere i gelati di mano. Afferro il mio e inizio a mangiarlo godendomi, anche se sbagliando, la scena. << Ma che...>> Inizia Chris ma viene subito interrotto da Noah che attira la sua attenzione<< Ti prego credimi>> supplica. Chris sta guardando il tutto in modo confuso << Cosa stiamo facendo esattamente Abby?>> mi chiede << Fa silenzio ho detto! Sto cercando di ascoltare. Secondo te cosa stiamo facendo? >> gli rispondo. Certo che non riesce a tenere la bocca chiusa neanche per due secondi! << No, mi dispiace Noah. Te ne ho perdonate troppe. Mi sono sentito malissimo a vederti con quella ragazza. Ho capito finalmente che sei solo un lurido stronzo, a cui non importa niente degli altri. Ora lasciami stare e torna dalla tua amichetta>> gli urla contro il ragazzo di spalle. Il lampione vicino a me e a Chris inizia a lampeggiare attirando per un secondo l'attenzione del ragazzo, il quale finalmente si gira. O-Mio-Dio...... Thomas! Di scatto ci nascondiamo meglio dietro il cespuglio. Speriamo che non ci abbia visto. << Thomas io ti amo mi devi credere!>> gli urla Noah. Cerca di avvicinarsi a Thomas, ma quest'ultimo si allontana sempre di più. << Vattene Noah non ti voglio più vedere!>> gli urla contro Thomas con la voce spezzata. Oddio non posso credere a quello che sto sentendo e vedendo.
Noah cerca di fermarlo ma non ci riesce con le parole anche se ormai sono lontani e non riesco più a sentirle, così lo bacia, è uno bacio disperato ma Thomas non ricambia e se lo stacca subito di dosso andandosene di corsa. Noah rimane immobile per qualche minuto sul ciglio della strada fino a che non inizia a tirare calci al muro prima di andarsene anche lui, urlando frustrato. Perché ha avuto questa reazione se un attimo prima sembrava veramente poco interessato? Io e Chris ci guardiamo per un attimo. << T-tu lo sapevi che erano gay?>> gli chiedo indicando il posto che poco prima occupavano i diretti interessati. << No. E non lo immaginavo neanche >> dice passandosi una mano tra i capelli<< Però non capisco perché non me l'abbiano mai detto. Voglio dire, Thomas è il mio migliore amico!>> esclama, passandosi una mano in mezzo ai cappelli, spettinandoli un po'. << Forse per paura. Non sa come avresti reagito. Sicuramente hanno paura di perdere la tua e l'amicizia degli altri, non è una cosa facile da dire.>> affermo sedendomi accanto a lui<< Forse. Ma avrei preferito che me ne avessero parlato. Non ho niente contro i Gay. Certo è strano che uno dei tuoi migliori amici lo sia, ma non fa niente basta che non si prenda una cotta per me>> dice e tutte e due ridiamo un po' immaginandoci la scena, impossibile. No, non ce lo vedo Chris gay. << Vedrai che quando sarà pronto te ne parlerà. Se non lo farà potresti farlo anche tu e in tal caso se vuoi ci posso essere anche io?!>>lo rassicuro per poi leccare il mio gelato. Faccio un piccolo gemito di piace, hm... è buonissimo! << Va bene lo farò. Però forse abbiamo sbagliato ad origliare. Non posso dirgli che ho sentito la loro discussione. Non è giusto. Si arrabbierà tantissimo.>>afferma. Già, non avremo dovuto ascoltare. << Hai ragione. Troveremo un modo per fargli capire che sappiamo il suo piccolo segreto>> dico. Rimaniamo in silenzio ed io continuo a gustarmi il mio gelato, fino a quando lui me lo strappa di mano. Meno male che non è cascato! << Chris ridammelo!>> dico cercando di riprenderlo. Ma lui si alza e lo solleva sopra la sua testa. Provo a prenderlo saltando e arrampicandomi un po' su di lui, per aiutarmi, ma non ci arrivo comunque. << Te lo do solo se mi baci!>> rimango un attimo pietrificata. Perché mai vuole che lo baci? Fino a stamattina mi ignorava! Faccio un sospiro e poi annuisco. Rivoglio il mio gelato.... e lo riavrò a qualsiasi costo<< Okay va bene!>> dico e gli lascio un bacio giusto a qualche millimetro dalle labbra. Approfittando della sua piccola distrazione gli strappo il mio gelato dalle mani.
Inizio a correre ridendo per la sua faccia scioccata. Illuso.... << Stronza!>> Dice iniziando a rincorrermi. Improvvisamente sento le sue braccia possenti avvolgermi i fianchi ritrovandomi qualche secondo dopo a testa in giù. << Chris no, Il mio gelato!>> urlo indicando il mio bellissimo gelato caduto a terra. Uffa, era così buono! << Io volevo tanto... >> dico con una voce da bambina e facendo anche il broncio. Cerco di scendere ma lui tiene la presa salda. Quando vede la mia faccia scoppia a ridere << Oddio, che buffa!>> mi dice e mi unisco alla sua bellissima risata. Quando finalmente mi rimette con i piedi per terra provo a riandarmene ma lui mi riprende dai fianchi attirandomi a sé. Ogni punto dei nostri corpi si toccano, e coincidono alla perfezione. I nostri respiri si uniscono, per quanto siamo vicini. Stringe le dita intorno ai miei fianchi, tutte e due smettiamo di ridere e rimaniamo fermi in quella posizione. Si avvicina un po' quasi a sfiorarmi le labbra, ma non osa ancora avvicinarsi << Voglio quel bacio!>> dice poggiando una sua mano sulla mia guancia. Mi guarda negli occhi aspettando una mia reazione << Quale bacio?>> chiedo facendo la finta tonta<< Lo sai bene di cosa sto parlando>> afferma e io mi avvicino a lui lentamente permettendo alle nostre labbra di sfiorarsi. Un brivido mi percorre tutto il corpo. Vorrei baciarlo, ma è sbagliato. Così mi stacco da lui di scatto e ricomincio a correre<< Tanto non mi prendi>> urlo. Di nuovo quelle braccia i fianchi e mi rimette sulle sue spalle come un sacco di patate<< Chris mettimi giù>> dico tirandogli dei pugni sulla schiena ma lui li ignora continuando a camminare fino alla sua moto. Quando mi rimette giù mi ritrovo su di essa mentre lui mi porge il casco << Indossalo voglio portarti in un posto>>dice. Dopo essersi accertato che me lo sia messo bene si infila il suo per poi montare alla guida. << Va bene ma ci fermiamo anche da qualche parte a mangiare perché a causa tua non ho potuto mangiare il mio buonissimo gelato!>> dico facendo un finto broncio << Ma non smetti mai di mangiare?>> mi chiede ridendo << No>> rispondo con un'alzata di spalle. Mi vergogno a cingergli la vita così mi tengo dietro alle piccole maniglie, ma lui subito mi prende le mani e le porta intorno al suo busto.
Mi afferra per le cosce per attirarmi più vicino a lui. Il mio petto poggia sulla schiena e questo contatto mi fa arrossire un po'.
Mette in moto poggiando una sua mano sul mio ginocchio. Inizia ad "accarezzarlo" con delicatezza, come se stesse accarezzando un gioiello prezioso. Sorrido emozionata per queste sue piccole attenzioni. Lui se ne accorge e noto dagli specchietti che sta sorridendo anche lui o almeno è quello che i suoi occhi esprimono. Si ferma sotto un grattacielo e mi fa cenno di scendere. Quando si toglie il casco mi prende per mano conducendomi all'interno. Parla con una signora che si trova nella reception e poi mi porta nell'ascensore. << Dove mi stai portando? >> gli chiedo guardandomi intorno. << Lo vedrai>> qualche secondo dopo le porte si aprono e ci troviamo sul tetto del grattacielo dove si può vedere tutta New York. É una vista stupenda. Le luci dei grattacieli illuminano la città. Le persone e le macchine che si trovano nelle varie strade sembrano delle formiche mentre I suoni rimbombano sui vari grattacieli. << Ti piace?>> mi chiede mettendosi accanto a me << I-io non ho parole, è magnifico. Grazie Chris >> dico avvicinandomi alla fine della terrazza per ammirare meglio il panorama << Grazie a te >> dice avvolgendomi la vita << Ma perché mi hai portata qui?>> gli chiedo << Questo edificio l'ha costruito mio padre, ci vengo quando sono arrabbiato, per rimanere un po' solo e godermi questo bellissimo panorama. Sai è la prima volta che ci porto una ragazza >> afferma appoggiandosi sul muretto << Allora mi sento onorata. Posso farti una domanda?>> non so bene quanto credere alle sue parole. Non voglio illudermi che siano vere e che non le abbia mai dette a nessuna ragazza. È da quando siamo rimasti soli che sta giocando a filtrare un po' con me e per quando sia stato un pomeriggio bellissimo non conosco le sue intenzioni e non voglio rovinarlo concedendomi di credere alle sue parole. Neanche in futuro succedere questo gioco dovrà rimanere tale ed io non posso farmi ingannare da qualcosa che in realtà non significa niente.
<< Certo>>
<< Perché stamattina mi ignoravi?>> gli chiedo timorosa di poterlo irritare. Ho notato che è molto facile fargli cambiare umore, basta anche una semplice domanda innocua. << Non lo so. Ti potrà sembrare strano ma non sono mai stato insieme ad una ragazza in quello modo, guardando un semplice film senza avere secondi fini. Non volevo rovinare il ricordo e ti ho ignorata volendoti ancora nella tua stanza ed io con te a guardare un film terribile.>> ammette ed io vorrei saltargli addosso per baciarlo. Mi trattengo e mi limito a sorridergli << È stata una bella serata, Chris. E anche se tu non sei abituato ti posso assicurare che queste sono cose che si fanno anche tra semplici amici quindi se mai una sera vorrai vederti un film sai chi chiamare o dove andare.>> gli dico riportando lo sguardo al panorama. Come dev'essere costruire i rapporti non sull'amicizia ma solo su quello che ne potresti ricavare fisicamente? Voglio dire, oggi Melissa era seduta sulle sue gambe, non li ho viti baciarsi ma filtravano, sono certa che tra di loro ci sia stato qualcosa e che ci sarà in futuro. Ma so anche che per Chris è solo quello, una notte di piaceri reciproci. Non si vede con lei per fare due semplici chiacchiere, eppure escono insieme con lo stesso giro di amici. Ma a parte il sesso cosa li lega cosa li spinge a condividere dei pomeriggi insieme. No, io non potrei mai vivere così, basato i miei rapporti solo sul sesso. Non sto dicendo che per farlo bisogna essere per forza fidanzati, ognuno è libero di farlo con chi gli pare anche con uno appena conosciuto ad una festa. Ma se dobbiamo frequentarci al di fuori del letto voglio un rapporto sincero, anche di semplice e pura amicizia. Sento afferrarmi la mano così mi volto a guardarlo. Si riavvicina a me, ma questa volta senza alcuna malizia. Aspettando e guardandomi negli occhi. Appoggia la fronte sulla mia e chiude gli occhi. << Abby... baciami>> sussurra riaprendo i suoi bellissimi occhi verdi. Mi mordo il labbro inferiore come a trattenerlo nell'andare a baciare le sue labbra. Lui si avvicina ancora di più aspettando una mia mossa, ma quando sento il suo respiro sulla guancia non resisto più e dimentico tutti quei ragionamenti nel resistergli, di non cedere alle sue frasi, ai suoi gesti. Così lo bacio, lo tiro ancora di più verso di me, il più possibile per sentirlo tutto. Lui ricambia il bacio avvolgendo tra le sue braccia, una mano intorno ai fianchi e l'altra tra i miei capelli. Non aspetta ad approfondire, non è un bacio dolce anche se così era iniziato, è famelico e nostre lingue si rincorrono, le nostre labbra si cercano e i nostri si intrecciano, come il mio corpo vorrebbe fare con il suo. Non sento più alcuno rumore intorno a me come se per la prima mela la città che non dorme mai si fosse spenta e si sia concessa al silenzio della notte.

È lui a interromperlo, non stacca neanche un secondo i suoi occhi dai mie. Sorrido e lui con delicatezza inattesa mi accarezza lo zigomo fino ad arrivare le mie labbra, e sfiorare con il suo pollice il mio labbro inferiore. Sospira allontanandosi da me. << Si è fatto tardi meglio che ti riporto al dormitorio prima che tuo fratello si accorge della sua assenza da ore>> dice e mi lascia un piccolo bacio a stampo prima di prendermi per mano e riportarmi in ascensore. Faccio un piccolo verso di lamento. Non ho voglia di andarmene, è così bello qui. Mentre mi trascina verso l'ascensore io mi volto a guadare ancora le luci della grande mela finché non mi ritrovo in ascensore con le porte che si chiudono davanti a me. << Potrai venirci quando vuoi, basta che dici alla receptionist che mi conosci>> mi dice quando torno a guardarlo, ancora non mi ha lasciato la mano. << Sei sicuro?>>

<< Certo>>

<< Lo farò sicuramente, era spettacolare la su. Ti ringrazio>> dico per poi baciarlo sulla guancia e ricevere un dolce sorriso da parte sua. Non avrei mai pensato di vedere totalmente il suo lato dolce. La sera prima in camera mia era stato carino e gentile, un buon amico, ma stasera ho visto un lato di lui che credo in pochi conoscano. Non volgo di certo farmi strane idee, ma anche se qui ci ha portato migliaia di ragazze sono sicura che nessuna sia stata trattata come oggi ha trattato me. Con riguardo senza pretendere alto.

Usciamo e saliamo in moto, poco prima del college si ferma in un McDonald's ed io scendo. Mi riprende per mano e mi porta dentro << che ci facciamo qui?>> chiedo << Non avevi fame? >> mi ricorda ed io annuisco. Ordiniamo e ci sediamo a un tavolo. Per tutto il tempo parliamo del più e del meno. Mi racconta che fa parte della squadra del basket del college, come mio fratello e naturalmente si vanta del fatto che sia il capitano. Ha una sorella maggiore che vive qui a New York ma non la vede da un po' di tempo per colpa dello studio. << Ti piace il panino? >> mi chiede. Non l'avevo mai mangiato prima. Me lo ha fatto provare lui per la prima volta questa sera. Ha un Hamburger e del bacon e molta altra roba. << È delizioso!>> ammetto. Finito di mangiare buttiamo il tutto per poi ripartire verso il campus. Mi accompagna fino alla stanza ma prima che possa aprire la porta mi afferra per i fianchi e unisce di nuovo le nostre bocche << Buona notte piccola >> dice << Buona notte Chris>> dico baciandolo un'ultima volta prima di entrare dentro. Come al solito Amanda non c'è, sicuramente si trova da qualche ragazzo. Mi infilo il pigiama e poi nel letto. Inizio a pensare alla bellissima giornata che ho passato. Quando i ripenso al bacio mi manca il respiro e il cuore mi batte fortissimo ma non cederò. Per quanto la serata sia stato un sogno che ha preso luogo tale deve rimanere, un ricordo che porterò sempre nel cuore ma che non diventerà più di questo.

Me ne convinco ma una parte di me sa che un piccolissimo angolo del mio cuore non aspetta altro che ciò riaccada anche se io la sopprimo il più possibile. 

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