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Mamma mi urla dal piano di sotto «Abbie alzati, brutta stronza devi andare in quella merda di scuola!» è già ubriaca alle 7 del mattino.. Non capirò mai come faccia a vivere così. Urlo «Okay, sono sveglia!» salto giù dal letto e vado a farmi una doccia rilassante.
Sono quasi le le 7:30 quando mi infilo le mie Vans grigie, mi faccio una coda alta, mi guardo allo specchio e come al solito.. Non mi piaccio. Non mi sono mai piaciuta in realtà.. Ho messo un paio di jeans stretti e una felpa. Ho le borse sotto gli occhi, forse perché non dormo.. Non riuscirò mai a dormire con lei che porta uomini in casa. Papà non glielo avrebbe mai permesso.
Papà.. Quanto mi manca.
Guardo l'orologio; le 7:45.«Merda.» scendo giù le scale ed esco senza nemmeno salutarla, odio vederla così.
Appena esco incontro Bonnie, è la mia migliore amica, l'unica amica che non mi abbia abbandonata dopo aver conosciuto mia madre.. Bhe, bonnie è la mia vicina di casa, sa ormai tutto, sente sempre tutto! È così bella, ha gli occhi verdi, e di carnagione diciamo un po più scura di me, ed ha i capelli neri, adesso. Di natura è castana.
«Hey Abbie» mi saluta con un abbraccio e guarda in casa con una smorfia «Già ubriaca di prima mattina?»
«Sì» le rispondo aprendo la portiera della macchina in silenzio.
Lei capisce e cambia discorso « Allora, pronta per il primo anno di università?» mi chiede e io tra me e me la ringrazio.
«Si, un po nervosa ma si, sono pronta!» Guido fino alla scuola è appena la vedo, inizio già a tremare per via dell'ansia. Dovevo iniziare lo scorso anno, ma non ho potuto per via di mia madre. Quando è ubriaca non capisce nulla. Una volta stava quasi ammazzando il nostro ex, ormai, vicino di casa. Non so come non l'abbiano arrestata.
«Abbie, allora ci sei?» mi dice bonnie ed io esco dai miei pensieri e parcheggio dicendole « Si scusa bonnie, stavo pensando.»
« A cosa?» mi chiede.
Io parcheggio e cerco una scusa «Bhe, a come sarà quest'anno, come saranno i professori e come saranno i ragazzi!» sono brava a mentire, mento spesso per via di mia madre.
Bonnie ci crede «Non essere troppo paranoica dai! Ti fai troppe domande e pensi troppo!» Mi risponde scendendo dalla macchina, io chiudo a chiave e penso a quanto abbia ragione.
Eccoci qui. Alla University of California, conosciuta come UCLA. È stupenda.

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