Mi cambio e metto i pantaloncini e la maglia che mi ha dato Chad.
Però ho sete, quindi decido di uscire dalla stanza e vado in cucina, lo trovo sul divano. Il soggiorno e piccolo, ma stranamente pulito. Il divano e di pelle, nero. Il tavolo e di legno, un piccolo tavolino davanti al divano. La parete attrezzata è di legno.
La cucina è piccola ma è bella, entro senza fare rumore perché noto che dorme, mentre apro il frigo per prendere l'acqua noto che è di marca italiana. Amo l'Italia, spero di andarci un giorno.
Sento un rumore, mi giro ed è Chad.
«Ehm.. Avevo sete» faccio notare il bicchiere d'acqua in mano.
Lui non dice niente, mi guarda i pantaloncini, le
Gambe.
«Chad.» gli dico.
Lui mi guarda «Hai delle belle gambe.»
Cosa? «Grazie.» rispondo.
Lui si avvicina e ci sto 5 minuti a capire che sta ancora dormendo ed è sonnambulo.
Viene verso di me e mi mette contro il muro.
«Chad!» gli butto l'acqua sul viso e lui si sveglia improvvisamente. Mi guarda ed io lo guardo.
«Che.. che cosa è successo?» mi dice.
«Succede che sei sonnambulo» dico guardandolo, ha gli occhi gonfi di sonno, ha le guance un po rosse. È davvero bello.
Si tocca i capelli e mi guarda «Si questo lo sapevo, mi dispiace.» dice.
Chad che si scusa, andiamo bene, rido tra me e me.
«Fa nulla» dico e ritorno in camera e lui rimane lì in cucina.
Durante la notte mi giro e rigiro sul letto, non riesco a dormire. Guardo l'orologio; le 4:30.
Così mi alzo, e noto che Chad è sveglio. Mi guarda con un aria interrogativa mentre guarda la TV.
«Non riesco a dormire.» dico.
Lui si sposta e picchietta sul divano «Vieni qui.» io vado sul divano da lui e lui mi copre con il plaid.
Guarda la TV senza dire nulla, stessa cosa faccio io.
Ma poi sente la mia pancia che brontola.
«Hai fame?» mi chiede guardandomi.
«No» mento. è già tanto se mi sta ospitando, ma anche mangiare no.
«Bhe il tuo stomaco dice il contrario.» Si alza prima che io possa dire una parola «Aspetta qui» mi dice.
Si, e chi si muove. Dico tra me e me.
Sento che smuove mezza cucina, fa cadere una padella e lo sento imprecare ed io rido.
Vado in cucina e lo vedo sistemare le cose mentre continua ad imprecare.
Rido «Ma che stai facendo?» gli dico.
Lui si gira e mi guarda «Ma non ti avevo detto di stare sul divano?» mi dice.
«Chad, se voglio mi alzo, non sei di certo mio padre.» dico.
Lo prendo per un braccio e lo tiro su «Mi sta venendo sonno, non ho fame. Non preoccuparti. Vado a dormire.» gli do un bacio sulla guancia e vado in camera.
«Buonanotte, Abbie.» mi dice.
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Stay with me.
ChickLitSalve, questa è la mia prima storia, cercherò di farvi emozionare, di farvi ridere e di farvi arrabbiare. Insomma, vi farò entrare dentro questa storia così tanto da non riuscirne più ad uscire! Lei è Abbie, una ragazza di 20 anni molto timida, sem...