Stay with me.

14.

Il giorno dopo mi alzo, mi vesto e Chad mi accompagna in ospedale.
Non ho fatto colazione, non ho fame. Non riesco a mangiare.
In macchina stiamo in silenzio finché «Come è morta?» mi chiede, Chad.
Lo guardo ma mi giro a guardare fuori dal finestrino «Overdose. Dopo la morte di mio padre, mia madre ha iniziato ad ubriacarsi e a drogarsi tutti i giorni. Non era più la stessa. Molte molte se la prendeva con me, o con il cane. O con qualcuno che avesse una faccia.» dico.
Lui rimane zitto ma dopo un po mi dice «Mi dispiace.»
«Non fa nulla.» dico.
Non faceva nulla davvero, ero felice per metà che se ne fosse andata. Adesso starà con mio padre, e con lui lei era felice.
Sono felice perché non deve più soffrire, non dovrò soffrire neppure io a vederla sempre fuori di se.
Ma era mia madre, nonostante tutto. Ed adesso sono sola. Completamente sola.
Arrivati in ospedale parlo con i dottori.
Pochi giorni dopo si celebrano i funerali.
Li conosco da poco, ma mi sono stati vicini tutti. Da Chad però non me lo aspettavo.
Mi ritrovo a casa mia, da sola.
Giro per casa e iniziano i ricordi, iniziano le lacrime e non riesco a trattenerle così inizio a pulire.
Tolgo tutto ciò che c'è in giro, per le 9 di sera ho gia finito di pulire tutta la casa.
Pulire mi fa stare bene, mi fa pensare di meno a tutto il caos dentro la mia testa.
Sento il telefono vibrare; è un messaggio.
Leggo. «Spero starai bene. Chad.» come diavolo ha avuto il mio numero?
Rispondo «Si, sto bene. Come hai avuto il mio numero?»
Lui risponde dopo nemmeno 10 minuti «Me lo sono fatto dare da Bonnie.»  devo dire a Bonnie di non dare il mio numero agli altri senza avere il permesso prima.
Rispondo «Okay, grazie di tutto Chad.»
Lui mi risponde con «Non ringraziarmi, Abbie.»
Finiamo per messaggiare per tutta la notte, fin quando poi non mi addormento.