12.

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Arriviamo a casa di Chad, e piccola ma appena entriamo vedo che è abbastanza grande.
«Con chi abiti?» gli chiedo.
«Da solo.» mi risponde andando in cucina.
Io mi siedo sul divano e mi metto le mai sul viso. Da solo? Abita da solo? E i suoi genitori?
«Tieni.» mi dà un bicchiere con del the.
Non l'ho nemmeno sentito uscire dalla cucina.
«Dove sono i tuoi genitori?» gli chiedo.
«Non ho i genitori» mi dice in tono freddo.
«In che senso?» gli chiedo.
Sospira «Se te lo dico la smetti di fare domande?!» mi chiede, è arrabbiato.
«Si.» gli dico.
«Okay, Sono orfano, i miei genitori mi hanno abbandonato da piccolo. Contenta adesso?» mi dice.
«Oh.» dico. Mi si stringe il cuore a pensare ad un bambino in orfanotrofio senza genitori..
«Già.» mi dice poi aggiunge «Hai sonno?»
«Si.» mento. Non voglio stare qui a parlare ancora, voglio stare da sola.
«Okay, vieni.» mi dice.
«Dove?» gli chiedo.
Mi prende per mano e mi porta in camera. «Dormi qui, dormo io sul divano. E non protestare che tanto vinco io.»
È impossibile contraddire questo ragazzo.
«Cosa mi metto?» gli chiedo.
Va vicino l'armadio e prende una maglia a maniche corte e dei pantaloncini.. Forse un po' troppo corti.
«Grazie.» dico.
«Non ringraziare. Buonanotte, Abbie..» mi dice.
«Buonanotte, Chad.» dico.
Lui esce e va a dormire.

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