Boy

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Capitolo 11 - Boy.

Apro gli occhi con molta fatica prima di mettermi seduta sul letto. Stringo il lenzuolo blu scuro. È stato bello ricordare come eravamo quando eravamo piccoli. Mi manca quel bambino. È cambiato così tanto, mentre io... Io sono sempre la solita secchiona.

"Sei sveglia?" la testa di Calum fa capolino dalla porta.

"Sì" annuisco e mi alzo dal letto. Calum ride. Sì, lo so sono buffa con la sua maglietta e i suoi boxer ieri sera ha riso per mezz'ora. "Ah-ah. Sono il quinto teletubbies vestito di nero!" alzo gli occhi al cielo. Lui ride ancora più forte poi apre del tutto la porta. È senza maglietta e ha un paio di pantaloni della tuta che porta a vita passa lasciando intravedere il bordo dei suoi boxer. So che mi odia, ma questo è troppo per chiunque! "Non ce l'hai una maglietta?"

"Ce l'hai addosso tu" mi rivolge un sorriso malizioso. Alzo gli occhi a cielo. Idiota.

"Davvero Calum le tue tecniche di seduzione fanno schifo" sbuffo. Non si può negare che abbia un fisico molto attraente, io non posso dire niente su questo o sarei incoerente. Ma davvero non può pensare che tutte le ragazze gli cadranno ai piedi solo per il suo aspetto fisico.

"Certo piccola Steph" mi fa l'occhiolino. Ma allora è proprio stupido. "Vuoi la colazione?" chiede. Perché mai é così gentile?

"Sì, ho fame" rispondo. Lo sorpasso e esco dalla sua camera. Calum mi segue in cucina, appena entriamo nella stanza l'odore del caffè mi solletica il naso, amo il caffè.

"Ho fatto il caffè e i pancake" mi informa.

"Perché sei così gentile?" mi volto verso di lui.

"Perché sai è vero, una volta io e te eravamo amici" si avvicina. "Non capisco perché ora non lo siamo più" si abbassa verso di me e lo scanso. Lui ride e si volta a guardarmi. Gli lancio un'occhiataccia. Solo perché gli morivo dietro l'anno scorso questo non vuol dire che può usarmi come un giocattolo.

"Non lo siamo più perché mi fai davvero schifo" rispondo ai suoi dubbi. Smette di ridere e mi guarda. "Mi fa schifo il modo in cui ti comporti con le ragazze" continuo. "Come ti comporti con i tuoi amici, e come ti sei comportato con me" scuoto il capo. "E sai una cosa? È un tuo problema, ti ritroverai da solo" mi dispiace per lui, ma sono realista è cambiato e in peggio. Ora sono cazzi suoi se ha allontanato tutti i suoi amici, ancora non capisco come mio fratello si ostini a farselo andare a genio. "Che cosa ti è successo?" chiedo. Cosa mi ha portato via quel bambino che era mio amico, quel ragazzo che mi piaceva tanto e che mi ha illusa e neanche se lo ricorda.

"Sono cambiato okay?" esclama. "Non sono più quello stupido ragazzo che pensava solo al calcio, mi dispiace Steph, ma il vecchio Calum è sparito per sempre" si passa una mano tra i capelli. Ci sta male, lo so che ci sta male. Parlami cazzo!

"Ti piace davvero il nuovo Calum?" sbuffo. "È davvero così bello che le ragazze ti stiano vicine solo perché vogliono farsi un giro sulla giostra? È così bello avere come amici" faccio le virgolette con le dita. "Persone che stanno con te solo perché pensano che tu sia figo perché vai a letto con un sacco di ragazze?"

"Tu non sai niente" mi punta un dito contro.

"Già" alzo le spalle. "Io non so niente perché tu da un giorno all'altro hai deciso di diventare un cazzone, e sai una cosa io ci ho provato a rimanerti vicina, mi piacevi tanto, ma alla fine era impossibile ti sei comportato da stronzo, hai perso i tuoi amici Calum. Mike, Megan e me e presto anche Luke si stancherà del tuo comportamento. Dovresti solo ringraziarlo che ancora ci prova ad esserti amico non trattarlo come un povero stupido" solo io posso farlo, ma solo perché Luke è mio fratello.

"Stai zitta Stephanie tu davvero non capisci" si avvicina e mi prende i polsi tra le mani. Mi fa male. "Il nostro rapporto da oggi in poi sarà strettamente legato alla scommessa, fatti i fatti tuoi" scandisce bene le ultime parole. Mi divincolo dalla sua presa. Vado in camera sua e mi cambio. Voglio andarmene e soprattutto non deve vedermi piangere.

Pensavo davvero che le mie parole di ieri sera avrebbero potuto smuovere qualcosa dentro di lui. Ma è così fottutamente chiuso che non è servito a niente. Mi asciugo le lacrime e mi scompiglio i capelli. Metto il cellulare nella tasca e torno di là.

"Me ne vado" annuncio. "Grazie per l'ospitalità" la mia voce si spezza per via delle lacrime.

"Ci vediamo domani, dobbiamo andare avanti con la scommessa" dice senza voltarsi a guardarmi.

"Certo" mi asciugo le lacrime. Questa stupida scommessa è davvero più importante della nostra amicizia.

"Alle quattro" istruisce.

"Sarò qui alle quattro" dico prima di andare verso la porta. Esco dal suo appartamento. Corro giù per le scale, voglio allontanarmi il più possibile. Esco dal palazzo ed inizio a camminare verso casa, almeno spero. Da qua non so davvero da che parte andare.

Lo odio! Odio preoccuparmi per lui! Non so perché lo faccio ancora, in fondo a lui non interessa più niente di nessuno! Lui pensa solo alle ragazze, a bere e a fumare! Cosa gli è preso, cazzo! Era così diverso! Era un bravo ragazzo, un buon amico. Giocava a calcio ed era bravo, davvero molto bravo. Ora ha chiuso i rapporti con tutti o per lo meno, è distante. Nessuno di noi sapeva che si fosse trasferito o che i suoi fossero in viaggio spesso per via del lavoro, nè tantomeno che sua sorella fosse in Inghilterra. Si è completamente chiuso. È diventato un stronzo egocentrico. Spero davvero che il sesso gli basti, perché si ritroverà da solo e noi non potremmo più aiutarlo.

Se lui può cambiare posso farlo anche io, vincerò quella scommessa!

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