Capitolo 15-Eleventh: pick up a girl
La mia vita mi sta scivolando via dalle mani, come quando la mattina mi alzo e il lenzuolo rimane li scoprendomi. Le parole di Calum hanno avuto un effetto strano. In un primo momento mi hanno spiazzata, mi sono staccata da lui e sono corsa verso la porta per andare il più possibile lontano da lui. Calum mi ha raggiunta e lo ha ripetuto "Me lo ricordo Steph, ogni singola cosa", questa volta mi sono scivolate addosso senza farmi male, come se fossero della semplice acqua.
E ora, dopo un giorno passato a pensarci su e ora di lezione passate cercando un senso logico alle sue azioni mi sento più confusa di prima ed esausta. Come se non bastasse stasera dobbiamo uscire.Undici. Siamo già all'undicesimo punto, spero che tutto ciò finisca in fretta, finirò per avere un'esaurimento.
"Stasera devi uscire con Calum?" chiede Megan attirando la mia attenzione e distraendomi dai miei pensieri.
"Sì, andremo da qualche parte" annuisco. "Devo rimorchiare una ragazza" gesticolo. Non ho la minima idea di come farò.
"Posso darti qualche dritta" interviene Michael.
"Chi tu?" Megan lo indica prima di scoppiare a ridere. "Qualcosa tipo: ehi dolcezza, lo sai che là sotto c'è la Cliffoconda che ti aspetta" imita la voce di Michael per poi ridere più forte. Mi unisco alla sua risata suscitando l'espressione contrariata ed arrabbiata del ragazzo.
"Scusa ma era una battuta splendida" cerco di smettere di ridere e di balbettare qualche scusa.
"Era fantastica!" si elogia la ragazza e le batto il cinque. Michael ci incenerisce con lo sguardo.
"Arrangiati, fatti consigliare da Hood" sbuffa prima di andarsene.
"Ops, forse questa volta abbiamo esagerato" dice Megan smettendo improvvisamente di ridere.
"Tu hai esagerato"
"Che avete fatto?" ed ecco che si intromette Luke, bacia la sua ragazza ed aspetta una risposta.
"Niente di troppo grave, gli comprerò uno di quegli unicorni giocattolo, gli passerà tutto" risponde Megan.
"Okay" mio fratello sembra non capire. "Andiamo a casa?" annuisco e lo seguo.
"Dovrei fare il fashion blogger" sorride orgoglioso Calum con le mani sulle mie spalle e complimentandosi con sé stesso per i pantaloncini e il top che mi ha fatto indossare, mi sento una bambola.
"Sembreresti gay" commento a bassa voce per poi sorpassarlo ed entrare nel locale alle sue spalle.
"Che ti prende?" chiede quando mi raggiunge.
"Niente Calum" sospiro. "Dimmi con quale ragazza devo fare questa cosa, voglio andare a casa" sto continuando a mentire a tutti e Megan continua a pararmi il culo, vorrei non averla messa in mezzo.
"Quella, è di sicuro lesbica" indica una ragazza seduta al bar. "Tieni offrile da bere" mi mette in mano qualche dollaro poi si allontana. Non che sembra importargli molto quello che mi ha detto, è come se nulla fosse successo.
Cammino verso la ragazza e mi siedo sullo sgabello accanto al suo, ma invece di offrirle da bere ed iniziare un conversazione ordino da bere per me una delle cose più forti. Il barista mi guarda, ma non fa domande sulla mia età dopo aver visto i soldi nella mia mano.
Inizio a bere e continuo con un paio di drink, ora mi sento meglio e libera dai miei pensieri tormentati. Vorrei che tornassimo ad avere tredici anni, a quella volta che io e Calum siamo andati al lago passando dal piccolo bosco e ci siamo persi, a come è stato vicino a me mentre iniziava a fare freddo, come mi ha tenuta stretta a sé tutto il tempo. Quella persona compassionevole e protettiva e sparita, ora vedo solo un ragazzo egocentrico, che non ha nulla da perdere e crede di essere migliore di chiunque altro. Lo guardo mentre balla e delle ragazze ballano intorno a lui cercando le sue attenzioni.
Non sono una persona che si arrende, ma forse dovrei lasciar perdere questa stupida storia della scommessa, chiunque vincesse le cose non cambierebbero, io rimarrei la solita e vecchia Stephanie e lui il Calum egoista. Sospiro e bevo l'ultimo sorso del mio drink prima di uscire dal locale, voglio andare a casa.
Cammino lungo il marciapiede e trovo una panchina. Appena mi siedo inizio a piangere. È un'effetto collaterale dell'alcol, ma può farmi solo bene in questo momento. Perché è sempre tutto così difficile? Perché dobbiamo sbagliare in continuazione? Perché mi sono innamorata della persona sbagliata?
"Steph" asciugo le lacrime prima di alzare la testa e trovare Calum con le ginocchia piegate davanti a me. "Mi sono preoccupato a morte, perché non mi hai detto che andavi via?"
"Tranquillo, so che non ti sarebbe importato. Stavo per chiamare Megan" sposto le sue mani delle mie ginocchia nude, riportano troppi ricordi alla mia mente, e mi alzo in piedi. Lui fa lo stesso.
"Mi sono preoccupato davvero" riprova.
"Ascolta" prendo un respiro. "Io non ci riesco, e non sto mollando perché credo non potercela fare, lo faccio perché è una cosa stupida e non ne vale il mio tempo. Non riesco ad avere dei momenti belli con te e a non sentirmi male perché non sei più il Calum che eri prima. Finiamola qua" gesticolo e forse continuo a piangere.
"Vuoi mollare la scommessa?" chiede sorpreso.
"È quello che sto facendo" annuisco.
"Pensavo ti piacesse" dice a bassa voce. "Pensavo che ti stessi divertendo a passare del tempo con me" alza le spalle e cerca di dare poca importanza alle sue parole.
"Non sempre" rispondo sincera. "Non quando sei una persona che mi è estranea e non dopo che ti comporti come se fossimo di nuovo amici, mi fa stare male pensare che anche se rivedo il mio amico tu non sei lui. Non riesco a pensare a quello che è successo, al fatto che hai finto di non ricordare niente" tiro su con il naso e mi asciugo le lacrime.
"Ho fatto finta perché mi era piaciuto, perché mi importava e non volevo che lo facesse" dice così in fretta che ho bisogno di un secondo perché la mia mente compromessa dall'alcol riesca ad assimilarlo.
"Io ero innamorata di te" parlo senza pensare. "Avresti anche potuto parlarmi, dirmi che era successo tutto in fretta e che non dovevo pensare ad un affare di stato, ma hai preferito fare finta di niente, ti ho creduto ubriaco, mi davo una risposta così, mi sono detta che ti fossi solo comportato da stronzo e che non ti importasse"
"Steph, davvero mi dispiace"
"È okay, lo so. Vado a casa"
"Ti accompagno"
"No, chiamo Megan" lo allontano e prendo il cellulare dalla tasca.
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21-22
Teen FictionCalum ci pensa su prima di rispondere: "Ventuno cose piccola" "Ventuno cose?" chiedo. Ma che sta dicendo? "Ti farò una lista di ventuno cose che dovrai fare, ti farò diventare una ragazza bella e audace, se rinuncerai avrò ragione io e non potrai ma...